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Categoria: | Letteratura |
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Data: | 01.12.2000 |
Numero di pagine: | 3 |
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Testo
VI CAPITOLO
“DE PRINCIPATIBUS NOVIS QUI ARMIS PROPRIIS ET VIRTUTE ACQUIRUNTUR”
ANALISI DEL TESTO (O COMMENTO)
RIASSUNTO PER PARAGRAFI
• (1 - 11) Autodifesa del principio d’imitazione da lui teorizzato (“camminando gli uomini quasi sempre per le vie battute da altri, e procedendo con le imitazioni”). e Ma il modello classico:
1. Insuperabile
2. Inarrivabile ( coscienza del corrompimento delle capacità operative umane, e visione della storia incomprensibile e incontrollabile. A differenza del pensiero ottimista umanista del ‘400 possibile eguagliare gli antichi e controllare la storia). “né alla virtù di quelli che tu imiti aggiugnere”.
Bisogna puntare + in alto.
FIGURA: degli arceri prudenti (già presente nel Medioevo e in Dante) ( che
“pongono la mira assai più alta…per…pervenire al disegno loro”.
• (12 - 82) Nei Principati nuovi (“e di principe e di stato”) vi sono “a mantenerli + o – difficoltà”, a seconda che siano stati acquistati o:
1. per virtù con la forza (“per condurre l’opera loro bisogna…forzare”) ’ dura.
ESEMPIO ANTICO MAGGIORE: “Moisè, Ciro, Romulo e Teseo” che
seppero sfruttare l’occasione fornità dalla fortuna con virtù (ai quali l’occasione dette
“la materia a potere indurvi dentro quella forma parse loro” ( rif. Al dualismo
aristotelico materia/forma principio vitale). “Sanza quella virtù dello animo loro
si sarebbe spenta, e sanza quella virtù la occasione sarebbe venuta invano”. Virtù
e occasione: inseparabili affinchè la “patria ne fu nobilitata e diventò felicissima”).
ESEMPIO ANTICO MINORE: Ierone Siracusano. Che, basandosi su un
potere di tipo militare, diventò principe di Siracusa e “durò assai fatica in acquistare e
poca in mantenere”
REGOLA nell’acquisto dei principati con la virtù: “Quelli e’ quali per vie
virtuose…diventano principi, acquistano el principato con difficultà, ma con facilità
lo tengono”.
REGOLA sulla difficoltà di introdurre e mantenere ordini nuovi:
1. “Ha per nimici tutti quelli che degli ordini vecchi fanno bene” conservatori.
2. “Ha tepidi difensori tutti quelli che degli ordini nuovi farebbero bene” debolmente, o per “paura degli avversarii” o per “incredulità”.
2. per fortuna con implorante debolezza “ruina”.
ESEMPIO MODERNO: Savonarola, che instaurata nel 1494 la Repubblica a
Firenze, “ruinò ne’ sua ordini nuovi, come la moltitudine cominciò a non credergli; e
lui non aveva modo a tenere fermi quelli che avevano creduto, né a far credere e’
discredenti”.
REGOLA sull’importanza della violenza storica: se, ottenuto un principato lo si
mantiene con la forza f dura. Se, invece, con implorante debolezza . “ruina”. “Da
qui nacque che tutti e’ profeti armati vinsono, e li disarmati ruinorono”. ( con il
termine profeti si riferisce implicitamente a Savonarola che poco dopo nomina
esplicitamente come esempio moderno negativo).
ANALISI LINGUISTICA E STILISTICA
1. In volgare (diverso dagli altri trattati), con titolo del capitolo in latino.
2. Componente aulica e colta (( marcatamente latineggiante):
Latinismi linguistici: “solum” (22); “etiam” (77).
“ Latinismi semantici: “si periclita” (53).
3. Componente popolaresca ((per emulare l’aspetto dialogico e disinvolto del parlato):
Forme del parlato fiorentino: (dal pdv morfologico, c’è una grande libertà
grammaticale , rispetto alla rigida regolarizzazione del volgare del suo tempo)
“sendo” (75); “fussino” (80); “suto” (21); “e’” (articolo pl. Maschile 58); “credano”
(49).
4. Terminologia tecnica ((utilizzo del lessico politico specifico in contrasto con tutta la trattatistica precedente):
Termini-chiave: “virtù” (15); “fortuna”(15); “occasione”(27); “mantenere” (82);
“ruinare”(65).
5. Figure ( ( lingua di M. ha una funzione referenziale e argomentativa. Per cercare di provare le proprie tesi e confutare le altrui esempi ( = prove). Spesso affiancati a figure con funzione invece +espressiva che referenziale):
arceri prudenti (5 – 11).