Il tema tradizionale

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Categoria:Letteratura

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Testo

Genova, 14 ottobre 1999

IL TEMA

Prima di incominciare la progettazione del tema (ma vale anche per gli altri tipi di testo), si sa già che la commissione utilizzerà il seguente schema per verificare se:

• possiedi la conoscenza specifica dei contenuti richiesti;
• sai scrivere con proprietà grammaticale e lessicale;
• sai organizzare un testo;
• sai elaborare e argomentare le tue opinioni;
• sai costruire ragionamenti conseguenti e motivati;
• sei capace di esprimere fondati giudizi critici e personali;
• hai dimostrato originalità e creatività.

1) Possesso della conoscenza specifica dei contenuti richiesti.

Occorre documentarsi adeguatamente prima di affrontare un argomento della traccia proposta, scegliere bene la traccia implica una conoscenza di dati e di informazioni di cui sei effettivamente in possesso. Per quanto riguarda il tema di attualità occorre una costante lettura del quotidiano e un assiduo ascolto dei radio e telegiornali. È comunque indispensabile un approfondimento personale sia per quanto riguarda gli argomenti trattati a scuola sia per quanto concerne fatti che accadono intorno a noi e il dibattito culturale.

2) Capacità di scrivere con proprietà grammaticale e lessicale.

Per quanto riguarda la grammatica esiste una specie di casistica degli errori più frequenti ed è buona norma per chi consegna il tema controllare:

• gli accenti e gli apostrofi;
• le acca nelle forme del verbo avere che lo richiedono;
• il mantenimento del tempo guida;
• le relazioni tra i tempi verbali;
• le preposizioni rette dai verbi che hai utilizzato;
• le concordanze singolare-plurale e maschile-femminile;
• l'uso delle maiuscole e delle virgolette;
• l'uso del che congiunzione e pronome relativo

Per quanto riguarda il lessico è sempre necessario riflettere sul destinatario e sulle sue caratteristiche. Gli insegnanti che leggeranno il tuo elaborato:

• possiedono un alto livello di scolarizzazione;
• possiedono una buona cultura generale e specifica in alcuni campi;
• intrattengono col mittente rapporti formali, destinati a sfociare in un giudizio.

Pertanto è opportuno che il registro sia formale, che la scelta cada su un lessico tratto il meno possibile dal linguaggio quotidiano e ancor meno dal gergo giovanile, e che le parole risultino quanto più possibile varie e adeguate all'argomento.
Prima di consegnare evidenzia e sostituisci con sinonimi opportuni:

• i verbi essere e avere non usati come ausiliari;
• il verbo fare;
• il sostantivo cosa;
• gli aggettivi bello e brutto;
• ogni tipo di abbreviazione.

3) Capacità di organizzazione di un testo.

Ogni testo si sviluppa secondo un ordine che può dipendere dal tipo di argomento trattato, dalla finalità del testo stesso, dalle intenzioni dell'autore. Risulta dunque evidente che non esiste un ordine precostituito da seguire; tuttavia è necessario imprimere un ordine al testo perché acquisti un senso logico. La capacità di organizzare un testo riguarda proprio il modo in cui si susseguono le unità di contenuto, le opinioni, le argomentazioni, le esemplificazioni, ecc.
Le parole che indicano l'ordine di sviluppo del testo si chiamano connettivi e possono essere: di tempo, di spazio, logico-causali, di gerarchia. Sono preposizioni, congiunzioni, avverbi che assolvono il compito di legare l'una all'altra le varie parti in cui si articola il testo.

• I connettivi di tempo (prima, poi, in seguito, una volta, mentre, intanto, ecc.) indicano l'ordine in cui sono esposti i fatti e prevalgono nelle parti narrative o espositive, indicando che il testo è organizzato secondo:

• un ordine cronologico dal fatto più antico al più recente;
• un ordine cronologico a ritroso;
• un ordine non cronologico.

• I connettivi di spazio (lì, là, sopra, sotto, dove, verso, ecc.) prevalgono nelle parti descrittive e indicano il modo in cui si estende il testo nello spazio procedendo ad esempio:

• dal particolare al generale;
• dalla parte al tutto;
• dal micro al macro;
• dal basso all'alto;
• dal marginale al sostanziale.

• I connettivi logico-causali indicano i rapporti di causa-effetto (quindi, pertanto, di conseguenza, infatti, perciò, ecc.) e di effetto-causa (perché, poiché, dato che, ecc.) e prevalgono nelle parti informative o argomentative segnalando che il testo mette in relazione i fatti secondo:

• un ordine logico, dalla causa deriva la conseguenza;
• un ordine logico a ritroso, dalla conseguenza si risale alla causa.

• I connettivi di gerarchia (innanzitutto, in primo luogo, in secondo luogo, dopo di che, infine, ecc.) indicano che il testo ha disposto le informazioni secondo un ordine di importanza.

4) Capacità di elaborare e argomentare le proprie opinioni.

Essere capaci di elaborare ed esporre la propria opinione su un determinato argomento e di sostenerla è estremamente importante e pertanto tale capacità va allenata utilizzando una strategia che aiuti a identificare le ragioni che stanno alla base di un giudizio. Questa strategia è il porsi frequentemente le domande: e di far seguire alle tue risposte una spiegazione introdotta dai connettivi infatti, quindi, dunque, ecc.. Le argomentazioni a sostegno possono provenire dalle tue letture, dalle tue esperienze di vita, dall'esperienza storica, dai giudizi espressi da persone accreditate, dall'opinione pubblica, dalla morale comune, dalla scala di valori condivisa da una società. È importante segnalare che sei consapevole della fonte dalla quale derivi le tue opinioni.

5) Capacità di costruire ragionamenti conseguenti e motivati.

È necessario che l'intera procedura di costruzione del testo risulti coerente, proprio come un ragionamento senza salti logici e senza passaggi immotivati. È utile pertanto servirsi di una scaletta come la seguente:

a) presentare l'argomento proposto dalla traccia identificando le sue connessioni con il contesto;
b) parafrasare il titolo (scomporlo nelle unità di contenuto; analizzare ciascuna di esse; riformularlo secondo la tua interpretazione);
c) giustificare la tesi proposta nel titolo (alla luce della storia; alla luce dell'attualità; alla luce delle tue esperienze o convinzioni personali);
d) esporre-anticipare opinioni che la contrastano (illustrare le ragioni che sostengono tali opinioni; confutare le opinioni con motivazioni opportune);
e) illustrare la tesi attraverso: citazioni autorevoli, esperienze, possibili anticipazioni di sviluppo;
f) concludere eventualmente riconfermando la validità o meno della tesi.

Genova, 21 ottobre 1999

COMPITO DI ITALIANO: TEMA

Quali sono a tuo avviso i cantanti o i complessi più rappresentativi degli stili musicali contemporanei? Esponi la tua tesi in merito e sostienila con opportune argomentazioni.

SVOLGIMENTO

Negli ultimi vent'anni si è assistito ad un avvenimento creduto positivo che, però, in quest'ultimo decennio, si è rivelato assai negativo: la nascita di una miriade di nuovi generi musicali, tra cui il pop, l'hip-hop, l'r'n'b, ecc. Questa situazione si è rivelata dannosa perché, per sopravvivere musicalmente, i produttori di questi generi hanno dovuto rendere le loro canzoni più orecchiabili, provocando così la nascita della nuova musica commerciale della quale ci sono una miriade di esponenti tra i quali anche le boy e le girl band.
Altri generi importanti, che inevitabilmente sono stati influenzati dalla nuova corrente commerciale, sono il rock, l'hip-hop e la musica leggera italiana.
Per quanto riguarda il primo stile, negli Stati Uniti i maggiori esponenti sono gli inossidabili Rolling Stones che, nonostante siano sulla scena internazionale da moltissimi anni, continuano ad essere sulla cresta dell'onda. In Italia, invece, troviamo principalmente due esponenti: Ligabue e Piero Pelù (ex Litfiba).
Un altro genere musicale che si sta facendo sempre più spazio tra i giovani è l'hip-hop che, nato originariamente per i club e per i piccoli circoli, si è poi espanso verso le grandi folle. Negli Stati Uniti, dove la tradizione hip-hop è più consolidata, esistono moltissimi cantanti che, molto spesso, si riuniscono in gruppi. In Italia, invece, ci sono due grossi complessi: i Sottotono e gli Articolo 31. A questi, però, bisogna aggiungere molti altri cantanti meno conosciuti ma non meno importanti come, ad esempio, La Pina, che è la prima esponente donna dell'hip-hop nel nostro paese e, inoltre, è l'unica che è riuscita ad avvicinare la Chiesa a questo stile musicale.
Tra i generi più in voga in Italia bisogna considerare la musica leggera che, però, nel nostro paese ha un andamento un po' anomalo. Infatti, nel periodo del Festival di San Remo, sembra che il vincitore sia destinato a celebrità e ricchezza mentre, invece, molto spesso egli scompare dalla scena musicale. Questo è successo, ad esempio, con Ron e con i semidimenticati Jalisse e sta avvenendo con la neo-vincitrice Anna Oxa. Per il futuro, però, la musica leggera italiana ci propone alcune interessantissime nuove proposte come il romano Max Gazzé e Alex Britti, già molto popolari tra i giovani.
Sempre riguardo la musica leggera italiana, un discorso a parte meritano i compianti Lucio Battisti e Fabrizio De Andrè, che, grazie alla pubblicazione delle loro opere, stanno rivivendo, se si permette il gioco di parole, una nuova giovinezza artistica.
Negli ultimi due-tre anni, si assiste, però, specialmente in Inghilterra, al ritorno di due stili musicali "superati": il glamour degli anni Settanta (David Bowie) e il pop degli anni Ottanta. Questo, secondo me, è dovuto ad una necessità dell'artista che, disgustato di fronte alla pura destinazione commerciale della musica pop e dance moderna, cerca di allontanarsene il più possibile, non disdegnando, però, celebrità e ricchezza.
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