Il settecento

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Categoria:Letteratura

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Testo

Il viaggio
Nel settecento il viaggio assume un valore nuovo, diventa un’esperienza insostituibile nella formazione dell’individuo.
Questo deriva soprattutto da uno spirito di ricerca e d’esplorazione diretta della realtà umana; nato da un’insoddisfazione per la stessa realtà ritenuta mediocre e limitata che portava a terminare il viaggio dal mondo materiale a quello letterario.
Interiorità dell’io e riscoperta della natura
Il settecento è un periodo di grandi svolte nel campo dell’industria, infatti, proprio in questo periodo avvenne la rivoluzione industriale, che sollecitò il malcontento generale riempiendo l’aria di fumi velenosi che stravolsero l’intera vita sociale.questo fu uno dei fatti che portarono l’individuo a confrontarsi con se stesso e la vita sociale. La tradizionale separazione tra anima e corpo si traduce nella moderna separazione tra interiore ed esteriore.
Il malcontento generale “dell’esterno” (la vita sociale) porta l’uomo ad approfondire la cruciale domanda che caratterizza questo secolo: che cosa è l’io. Quest’interrogativo portò l’individuo ad estraniarsi dall’ordinario e a chiudersi in se, evadendo nella solitudine e rifugiandosi nella natura che gli offre rifugio e conforto.
La natura non è più quella dell’arcadia, che conciliava natura e civiltà ma diviene selvaggia, immensa, suscitante emozioni sublimi finora ignote all’uomo comune.
Alfieri
Il concetto di contraddizione tra esterno e interno è sentito fortemente da Alfieri, che delinea il nuovo eroe come caratterizzato dal conflitto tra vita sociale e aspirazione alla libertà.
Inoltre l’aspirazione alla libertà porta l’individuo a rifugiarsi nella natura, con la quale l’io stabilisce un rapporto di comunicazione emotiva.
Parini
Oltre all’opposizione tra interiore ed esteriore ebbe importanza anche il contrasto tra città e campagna sentita in particolar modo da Parini.
Questo rileva il distacco tra i due generi sia sul piano morale sia su quello economico-sociale, ma con una nuova prospettiva, quella dei “nobili-parassiti” e dei “contadini-produttivi”.
Con quest’attacco al ceto nobiliare Parini vuol mettere l’accento sulla grave condizione dell’aria, ormai irrespirabile, portata da egoismi privati e dal malgoverno politico.
Il protagonismo femminile
Al centro del romanzo e della vita mondana c’è la donna, che in questo secolo attraversa un periodo di trasformazione e di sicurezza emotiva.
Nasce un nuovo genere di donna da Moll Flanders a Pamela, che oltre ad avere un ruolo erotico giocato sulla centralità del corpo pone una caratteristica tipicamente borghese: l’associazione del sesso con il denaro.
Nella seconda metà del secolo circola, infatti, una maggiore libertà dei costumi fondato sull’abbandono alle passioni e alla pura ricerca del piacere.
Goldoni
Goldoni fu il letterato che sentì più da vicino le varie idee settecentesche dal parassitismo della società nobiliare al protagonismo del ruolo femminile.
Per il 1751 si promise di fare diverse opere tra le quali: la bottega del caffè, La Pamela, Il Moliere e la Locandiera. Quest’ultima rappresenta meravigliosamente il nuovo ruolo del personaggio femminile, rappresentato in questo caso da Mirandolina (la locandiera).
La capacità d’iniziativa, l’autonomia, il senso degli affari e l’abile gestione della locanda fanno si che Mirandolina si stacchi dalla classica visione attribuita alle donne, e le delineino l’emancipatezza di una donna capace di decidere del proprio destino.
Un aspetto che potrebbe essere visto però in termini negativi è l’esclusiva visione mercantilistica di Mirandolina, che non s’innamora mai, ma fa tutto esclusivamente alla continua ricerca dell’utile.

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