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Categoria: | Letteratura |
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Data: | 21.11.2001 |
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Testo
IL ROMANTICISMO
Il Romanticismo sorge verso la fine del ‘700 con manifestazioni diversificate cronologicamente e si riflette in tutti i campi dell’attività del pensiero.
I primi sintomi sono il frutto di un’insofferenza della cultura illuministica ritenuta incapace di accedere alle dimensioni più profonde della realtà, quindi il Romanticismo sorge come consapevolezza dei limiti della cultura illuministica che ha creduto di poter assolvere la sua funzione conoscitiva limitandosi al fenomeno.
Visione Della Realtà
Nel Romanticismo non ci si accontenta più di una conoscenza della realtà fenomenica seppur costretta con il rigore del metodo sperimentale perché della realtà non si avverte solo il suo aspetto esterno statico.
Nel Romanticismo la REALTA’ era concepita come PROCESSO DI TRASFORMAZIONE CONTINUO (come CREATIVITA’) che risponde ai principi della LIBERTA’, in cui l’unico principio è quello di non obbedire a nessun principio al di fuori di quello della libertà.
Ai romantici interessava individuare le leggi dello sviluppo della realtà ovvero analizzare della natura l’aspetto organicistico, cosa che è inerente al soggetto, quindi questo implica che IL SOGGETTO è GRANDE, è il CREATORE DELLA NATURA.
Conoscenza Ed Atteggiamento Del Romantico
La CONOSCENZA è un PROCESSO DIALETTICO, uno SVILUPPO in cui emerge un contrasto tra l’oggetto e l’io che vuole portare alla luce tutte le fasi del suo sviluppo per protendersi verso la piena realizzazione di se verso l’infinito.
Il romantico non concepisce la realtà secondo una visione statica quindi non vede la conoscenza come processo stabile della realtà oggettiva distinta dal soggetto ma come SLANCIO VERSO LA PIENA REALIZZAZIONE DELLA CREATIVITA’ che si proietta verso l’infinito.
Da ciò si può capire che lo stato d’animo del romantico è l’ansia di un pieno possesso di se che si configura come liberà attività creatrice che si proietta verso l’infinito.
Il Sentimento
L’illuminismo pretendeva di ridurre tutta la realtà ad idee chiare e distinte ma il Romanticismo avverte oltre l’orizzonte di conoscenze chiare e definite un UNIVERSO DI EMOZIONI, DI SOGNI, DI FANTASIE.
Il romantico da questo slancio di creatività vuole andare oltre i limiti della concezione fenomenica, per immergersi nel processo creativo che anima tutta la realtà colta all’interno della sua interiorità.
Il SENTIMENTO è proprio LO STRUMENTO DI CONOSCENZA CAPACE DI SUPERARE LA VISIONE FENOMENICA DEL MONDO data dall’intelletto PER IMMERGERSI NEL VASTO PROCESSO CREATIVO DEL TUTTO.
Viene inoltre concepito come una CATEGORIA CHE IN SE COMPRENDE SIA L’ELEMENTO RAZIONALE SIA L’ELEMENTO RIFLESSIVO.
Nel Romanticismo nordico è l’ELEMENTO PRIORITARIO E DISTINTIVO DEL ROMANTICISMO, in quanto è la CHIAVE DI ACCESSO ALL’INFINITO in cui il romantico concepisce la realtà come creatività in continuo divenire.
Concezione Della Natura
Il Romanticismo ha nei confronti della natura due atteggiamenti contrastanti, ma che costantemente ricorrono.
ATTEGGIAMENTO MECCANICISTICO
Se prevale un fermo quadro meccanizzato, cioè regolato da leggi deterministiche di causa – effetto, della NATURA si ha una VISIONE NEGATIVA CHE SUSCITA UN ATTEGGIAMENTO DI OSTILITA’; la natura è il NON IO, è la NEGAZIONE DI QUELLA CREATIVITA’ INESAURIBILE che il soggetto coglie nel proprio io.
L’io e la natura sono poli opposti di una tensione che l’io cerca di superare con la creatività e l’arte in quanto è l’unica attività che si immerge nell’interiorità sostanziata dal sentimento che può giungere al principio stesso della natura.
ATTEGGIAMENTO ORGANICISTICO
La NATURA è FORZA VITALE, è una MANIFESTAZIONE DEL PRINCIPIO DEL TUTTO, è PROIEZIONE DELL’INTERIORITA DEL SOGGETTO in quanto anche la natura viene vista come MANIFESTAZIONE DEL PRINCIPIO CREATIVO.
La Dimensione Di Infinito Nella Natura
L’INFINITO nella natura si rappresenta:
• Con PAESAGGI AVVOLTI IN UNA DISSOLVENZA DI LINEE perché si è perduta la distinzione tra soggetto ed oggetto.
• PRIVILEGIANDO IL NOTTURNO perché nella notte la fantasia può espandersi liberamente creando altri mondi in cui regna il sogno che crea nuove realtà, ovvero rende visibile l’invisibile; inoltre perché la notte è espressione di quel mistero che si apre alla dimensione dell’infinito, di superamento di ciò che impedisce la libera manifestazione di una creatività infinita.
Concezione Dell’Arte
Il Romanticismo ha visto nell’ARTE la FORMA DI CONOSCENZA PIU’ PROFONDA, AUTENTICA E CORRETTA, portando a compimento le premesse di Kant secondo il quale è l’attività artistica che coglie il noumeno e l’artista sfondando il mondo fenomenico perviene ad una dimensione in cui la finalità della sua opera è libera da categorie spazio temporali.
Per il romantico L’ARTE RIESCE A COGLIERE IL SENSO PIU’ PROFONDO DELLA VITA, è IL MOMENTO PORTA DELLA CONOSCENZA in cui si fondono le dimensioni dell’irrazionalità creativa e della filosofia, tenendo però presente che l’arte è superiore alla filosofia perché è un ATTO CREATIVO CHE PRECEDE E COMPLETA LA FILOSOFIA, è il MODELLO ERMENEUTICO DELLA REALTA’ perché per il romantico il processo genetico dell’arte riproduce il principio genetico di tutta la realtà ovvero l’artista opera come il principio genetico del tutto in quanto nell’opera d’arte si realizza l’incontro tra finito e infinito e contemporaneamente l’artista non risponde a nessun altro valore che a quello inerente al suo progetto.
Il Romanticismo è animato da questa sete di infinito che coglie nella sua soggettività ma vive in una realtà comunque limitata e nell’opera d’arte il FINITO e l’INFINITO si compenetrano, il finito non ostacola l’infinito e l’infinito si completa nel finito; da ciò possiamo dire che nella realizzazione delle opere d’arte l’artista riflette il criterio di realizzazione dell’intera realtà dove il FINITO = MANIFESTAZIONE DI UN’INFINITA MANIFESTAZIONE DELL’INFINITO. Questo implica che L’ARTE non è più mimesi della natura ma ed imitazione del vero naturale, ma PRODUTTIVITA’, CREATIVITA’ DELL’INESAURIBILE FORZA GENARATIVA DEL SOGGETTO, creatività assoluta proiettata verso l’infinito e animata dal sentimento e da tutte quelle facoltà che sorgono dalla dimensione interiore dell’io.
ARTISTA = GENIO, ovvero quell’INDIVIDUO DOTATO DI UN FORTE SENTIRE che lo distingue dal resto della società.