Materie: | Appunti |
Categoria: | Geografia |
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Data: | 14.11.2001 |
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Caratteri generali dell’Italia
Descrivere i caratteri generali dell’Italia non è facile, tanto questo paese è vario. Da sempre la penisola ha meravigliato storici, poeti, ecc…per tutte le diversità che racchiude. Una penisola lunga 1200 km dalla curiosa forma di stivale; le montagne più alte d’Europa con ghiacciai perenni; lunghe coste sabbiose e mari caldi come quelli che bagnano le coste africane; decine di dialetti che si sono preservati nei secoli accanto ad una lingua nazionale di forte struttura.
Se si guarda la carta geografica, la forma dell’Italia appare evidente e con confini dettati dalla natura. Una penisola chiusa a nord dalla grande catena delle Alpi, e per il resto, circondata dal bacino del mare Mediterraneo insieme a due grandi isole, la Sicilia e la Sardegna. Al suo interno, gli Appennini corrono da nord a sud come una spina dorsale, dividendo est da ovest. Una carta altimetrica, invece divide l’Italia secondo altre caratteristiche: solo un 23.2% è terra di pianura; un buon 35.2% è terra di montagna e qui spiccano naturalmente le due grandi catene. Tutto il rimanente 41.6% è rappresentato da colline con valli di diversa origine, ecc…
L’aspetto attuale della penisola italiana, comincia a formarsi 600000 anni fa, nell’era Quaternaria. Prima di allora tutta la regione era coperta dal mare, da cui cominciarono a emergere, nell’era Terziaria, terre asciutte corrispondenti ora alla zona alpina e alla Sardegna. Ma il grande avvenimento geologico fu lo scontro tra la zolla africana e quella eurasiatica che provocò il corrugamento della superficie terrestre. Dalla profondità marina, emersero nuove catene montuose, tra cui le Alpi e gli Appennini. Il raffreddamento glaciale ricoprì le Alpi di estesi ghiacciai, i cui detriti hanno colmato il golfo adriatico e l’attuale Pianura Padana. Insieme alle glaciazioni, anche i vulcani, hanno trasformato l’Italia nell’era Quaternaria, formando delle configurazioni collinari. E’ ancora da notare l’elevata sismicità della penisola che ha provocato imponenti terremoti nel corso dei secoli.
Per parlare dei caratteri generali, basta dire che ancora cinquanta anni fa, la maggioranza della popolazione era occupata in agricoltura, mentre oggi lo è nei servizi. Si può dire che l’Italia ha cambiato nel corso molte volte la sua collocazione geopolitica. Ma se fino al 1989 l’Italia rappresentava il lato sud dell’Europa Occidentale e una terra di frontiera con la parte dell’Europa dominata dall’Unione sovietica, dopo il crollo del sistema comunista, oggi il nostro paese si ritrova più vicino alle nuove realtà nazionali. Anche il nostro clima sembra modificarsi, come effetto di fenomeni che hanno investito tutto il pianeta.
L’Italia è nettamente definita nei suoi limiti naturali. A nord dallo Spartiacque Alpino e dal mare.Questa è la regione fisica italiana che però non coincide del tutto con il territorio politico, ovvero con i confini dello Stato Italiano: alcuni territori mancano, altri sono aggiunti. Il fenomeno più evidente è la mancanza della Corsica, la grande isola a nord della Sardegna. Anche le isole del gruppo di Malta fanno parte della regione fisica italiana. Territori italiani, invece, sono le due isole di Linosa e di Lampedusa a sud di Agrigento. All’interno della penisola, uno Stato autonomo, è situato proprio nel cuore della capitale, Roma: la Città del Vaticano, sede del papato. Oggi il Vaticano è fortemente una monarchia assoluta. Altra nicchia autonoma nella penisola italiana è la repubblica di San Marino. A nord le Alpi rappresentano una sorta di barriera naturale.
L’Italia è uno Stato relativamente giovane. L’unificazione data appena dal 1861 è quindi molto più recente rispetto alla maggioranza degli stati europei. Essa avvenne quando il Parlamento Piemontese proclamò Vittorio Emanuele II “Re d’Italia”. Al termine della Prima Guerra Mondiale, l’Italia ottenne nuovi territori. A queste terre si aggiungeranno, nel 1924, le città di Fiume e di Zora. Il confine attuale è stato fissato dagli accordi internazionali di Osimo. Nel 1994, la linea del confine orientale è stata rimessa in discussione con la richiesta di risarcimento per le proprietà che gli italiani avevano in Istria mezzo secolo fa. Del tutto pacifici, sono invece i piccoli spostamenti di confine a favore della Francia.
L’Italia non ha possedimenti al di fuori dei suoi confini e, sono un ricordo del passato le sue effimere espansioni coloniali. Altri tentativi d’espansione italiana avvennero durante il fascismo. Il disastro della guerra fascista, fece naturalmente terminare la presenza italiana oltre mare. L’eritrea fu occupata dalla Gran Bretagna, poi dall’Etiopia, per divenire indipendente nel 1993. Resta da dire che per venti mesi, l’Italia fu divisa in due dalle vicende della guerra. Il Nord e una parte del centro Italia sotto la guida di Mussolini, erano, di fatto, sotto il controllo di Hittler. L’Italia oggi è divisa in 20 regioni, di cui cinque a Statuto Speciale, cioè con particolari concessioni di autonomia economica. Le cinque regioni sono: Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna.
Riguardo, invece, la razza italiana, la questione ha sempre interessato gli studiosi, per due motivi: il primo sta nella storia millenaria di Roma; il secondo nello Stato italiano che ha unito popolazioni tra loro molto differenti. Purtroppo, in passato, questa discussione ha portato a orrori e tragedie. Il fascismo, infatti, proclamava che il popolo Italiano era di ascendenza Ebraica. Si trattava come evidente di una teoria assolutamente inconsistente.
Fortunatamente, il concetto di patria, in Italia, si è a poco a poco sentito. Nel corso del tempo gli Italiani, si sono legati ad altre istituzioni. La famiglia in primo luogo; vi è inoltre la Chiesa, in quanto da sempre fonte di valori riconosciuti. A questi valori si sono aggiunti i continui miglioramenti economici e un diffuso orgoglio di essere Italiani.