Il passero solitario, Giacomo Leopardi

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Testo

COMMENTO DELLA LIRICA "IL PASSERO SOLITARIO"
DI GIACOMO LEOPARDI

La poesia è divisa in tre strofe, la prima introduce il passero solitario, il suo ambiente, la stagione. Qui si incontrano forze i più bei versi della poesia, e tra i più allegri e ottimistici delle liriche del Leopardi: "Primavera d'intorno brilla nell'aria, e per li campi esulta, c'ha mirarla intenerisce il core"
Nella seconda strofa l'autore paragona il modo di vita dell'uccello al suo, è il 15 giugno ed è festa. La gente esce dalle case, in festa, ed egli, rivolgendo lo sguardo verso il tramonto saluta la 'lieta' giovinezza.
Nella terza strofa vi è una specie di confronto nel quale riemergono le diversità tra l'uccello e l'autore. È un bel passo, il più curato, dove, mentre il rapace agisce per istinto e perciò non si preoccupa troppo del modo di vita, il poeta rimpiangerà sempre di non aver vissuto con serenità la giovinezza, la vera protagonista della poesia. È una poesia ben articolata, non è triste o malinconica, tipica del pessimismo leopardiano, ma è piacevole.

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