Il giorno della civetta

Materie:Scheda libro
Categoria:Letteratura

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2.5 (2)
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Data:24.05.2007
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Testo

RECENSIONE
Libro: Il Giorno Della Civetta
Autore: Leonardo Sciascia
Anno di Pubblicazione: 1961
Profilo Autore:
Leonardo Sciascia nasce a Recalmuto nel 1921. Fu un importante scrittore appartenente al neo-realismo, movimento letterario che tendeva a rappresentare la realtà, soprattutto al meridione, con i suoi problemi e le sue ingiustizie. Nella sua vita pubblica romanzi, opere e saggi, tutti con una cosa in comune, ovvero lo scopo di mettere in luce le ingiustizie del suo paese e il potere della mafia che dominava allora.
Autore di molti racconti e romanzi, tra i quali Il Giorno Della Civetta (1961), il romanzo che gli porterà gran parte della sua celebrità. Muore a Palermo nel 1989.
Genere Romanzo: il romanzo è un giallo realistico
Storia Sintetizzata:
Il protagonista del romanzo è il commissario Bellodi, un uomo durio e serio che, a capo di un commissariato nel cuore della sicilia, si trova ad affrontare un giallo in piena regola:un impresario edile viene misteriosamente assassinato da ignoti e le forze dell’ordine indagano. Si apre così un intrico di strade, dritte investigative, ritorsioni che fanno intuire che dietro alla vicenda si cela una realtà fatta di intrighi politici, favori elettorali che si traducono in giochi di potere. Tutti i coinvolti nell’omicidio sono tra loro legati e dagli esecutori si passa ai mandanti, ai “protettori”, agli esattori del “pizzo” che le imprese edili devono pagare per vincere gli appalti. Ordini dall’alto, addirittura dal parlamento stesso, corrompono le indagini e gli unici ad essere puniti sono le vittime che hanno materialmente compiuto l’omicidio per un miserabile pezzo di pane. I potenti e il denaro vincono di nuovo e il povero Bellodi torna a Parma, la sua città.
Analisi Personaggi:
Commissario Bellodi : è il capitano dei carabinieri di C., venuto da poco in Sicilia per combattere il grande
problema della criminalità organizzata. E’ diverso dal tipico poliziotto siciliano:non è un
tipo violento e non teme le minacce della mafia. Alla fine del romanzo ritorna a Parma
e scopre che la Sicilia gli manca nonostante tutti i suoi problemi.
Salvatore Colasberna : è la prima vittima del romanzo. E’ un imprenditore edile che rinuncia alla protezione
della mafia offertagli da Don Mariano e per questo viene ucciso, segno di
avvertimento per i suoi fratelli.
Calogero Dibella : soprannominato Parinieddu, è colui che con le sue informazioni fa partire le indagini.
Proprio per questo, in seguito verrà ucciso, lasciando un altro messaggio a Bellodi.
Rosario Pizzucco : è una delle due persone che il confidente ha nominato nel suo biglietto. Viene dapprima
accusato di omicidio, poi scagionato insieme a Marchica.
Paolo Nicolosi : un’altra vittima della mafia; viene ucciso per aver confessato di aver visto Marchica scappare
allarmato il giorno della morte di Colasberna.
Diego Marchica : soprannominato Zecchinetta, è inizialmente il presunto assassino del primo delitto. Due
potenti boss decidono di scagionarlo, essendo lui collegato direttamente con Don Mariano.
Don Mariano Arena : è un potente boss della mafia coinvolto nell’omicidio di Colasberna. Nonostante la
morte di due innocenti lui continua a negare la verità e alla fine riesce a vincere grazie
all’aiuto di due boss più potenti.
Messaggio del Romanzo:
Sciascia, in questo romanzo, espone le sue critiche alla corruzione mafiosa, alla situazione di degradazione morale della Sicilia e dell’Italia in generale che, dal Dopoguerra in poi, è andata sempre peggiorando. Nella letture del libro i temi fondamentali restano tre : lo Stato, la Legge e la Mafia. I rappresentanti dello Stato (giudici, ufficiali, questori, appuntati) dovrebbero garantire la legge. In realtà lo stesso Stato permette il trasferimento o l’allontanamento di uomini che fanno troppo il loro dovere. Per il siciliano, la Mafia si presenta come l’onnipotenza, il ramo a cui aggrapparsi in una qualsiasi situazione spiacevole.
Caratteristiche Narrazione:
Nel romanzo la fabula coincide con l’intreccio, infatti l’ordine è cronologico, ad eccezione di alcuni flashback.
Il narratore è di tipo onnisciente (narra in terza persona), infatti coincide con l’autore Sciascia e quindi sa come andrà a finire la vicenda.
L’autore ha dato molta importanza alla descrizione dei luoghi ma non alla presentazione dei personaggi, in quanto si deduce il loro carattere da ciò che fanno o che dicono (presentazione indiretta).
Per quanto riguarda il linguaggio, il romanzo presenta spesso termini del tipico dialetto siciliano, mentre i discorsi sono prevalentemente diretti.
Considerazioni Personali:
Mi piacciono molto i romanzi gialli. Questo libro, però, è stato un po’ noioso in certe parti del racconto. Pur essendo noioso, è molto significativo e mi ha spinto a riflettere molto sulle condizioni di disagio della gente siciliana che convive involontariamente con la mafia.
Secondo me una nota di riguardo dovrebbe andare anche all’autore, il quale ha avuto il coraggio di scrivere un libro su un tema così delicato, considerando anche che è stato pubblicato intorno al 1961, epoca di dominio mafioso. Infatti, lo stesso Sciascia ha dichiarato di aver dovuto riscrivere molte pagine per non “ferire la suscettibilità di alcuni personaggi influenti”.
ALUNNO :
LA FORGIA LUIGI V C

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