Materie: | Appunti |
Categoria: | Letteratura |
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Numero di pagine: | 3 |
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IL DOLCE STIL NOVO
Il dolce stil novo è caratterizzato dal fatto che ogni singolo poeta dà origine a una poetica propria e dal fatto che, pur prendendo spunto dalle liriche precedenti, è “dolce”, cioè non contiene un apparato retorico particolarmente complesso ed è per lo più uno stile piano.
Si sviluppa tra la fine del 1200 e i primi decenni del 1300 a Bologna grazie a Guido Guinizelli, per l’ appunto uno dei massimi esponenti di questa pensiero poetico, e in seguito si diffonde in Toscana e, soprattutto, a Firenze, con Guido cavalcanti e con Dante.
Esso si basa sui temi delle liriche precedenti, anche se diversamente contestualizzati, (primo su tutti quello dell’ amore), fondendo insieme lirica trobadorica e filosofia aristotelica, nelle sue diverse interpretazioni date da S. Tommaso (pensiero scolastico legato alla religione cristiana) e Averroè (traduttore arabo). Oltre ai temi, riprende anche molti stilemi: la donna-stella, l’ amore che si genera con lo sguardo, la servitù dell’ uomo alla donna (in senso etico-spirituale, non più come un rapporto di vassallaggio).
La poesia diventa un’ operazione da fare in solitudine, perché l’ “innamorato” possa comprendere meglio ciò che l’ amore stesso gli detta (il poeta stilnovista “compone sotto dettatura”: scrive ciò che l’ amore gli detta).
Secondo gli stilnovisti l’ amore non solo affina e nobilita, ma scava l’ animo e indaga la conoscenza.
La lirica stilnovista è sincera, naturale, ed è fondata sulla forza dell’ amore e sulla veridicità dei sentimenti; alla bellezza della donna (comunque sempre molto importante), privilegiano le sue virtù, perché la nobilificazione non sia solo sul piano amoroso, ma soprattutto sul piano morale.
Il suo stilema più importante, nonché pilastro di questa forma lirica, è, senza dubbio, quello della donna-angelo: la donna è considerata strumento divino che ha come fine la salvezza morale e l’ accrescimento religioso dell’ uomo che la ama, uno “strumento” per avvicinarsi a Dio.
UNO DEI MAGGIORI AUTORI STILNOVISTI: GUIDO CAVALCANTI
Guido Cavalcanti è uno dei massimi esponenti del movimento stilnovista.
I suoi massimi sforzi sono concentrati, al contrario di molti, sui “Dolori”. Il Dolore è una forma poetica propria della tradizione stilnovista: in queste opere il rapporto innamorato-ogetto del desiderio d’ amore è causa di sofferenze, fisiche, ma, soprattutto, morali.
Cavalcanti segue una filosofia aristotelica averroistica, considerata eretica dalla chiesa, e ne sceglie solo alcuni aspetti, per lui più significativi e vicini a sé.
Egli vede l’ uomo “diviso” in due realtà:
- l’ ANIMO SENSITIVO, irrazionale e presente in qualsiasi uomo;
- l’ INTELLETTO POSSIBILE, razionale e comune all’ umanità.
Questo perché l’ uomo conosce la sua anima e esplorandola vede il continuo contrasto tra questi due elementi.
Questo conflitto può essere scatenato da vari eventi, ma il principale è l’ amore, che per il poeta è il sentimento più vivo e irrazionale dell’ ANIMO SENSITIVO, che scatena il conflitto appunto con la parte razionale.
Esso provoca dolore e sofferenza e una dissoluzione dell’ “io”, che è resa con la personificazione delle varie parti da cui l’ “io” è composto, sia fisiche che spirituali (animo, cuore, fianco, mente…). L’ “io” così non è più una forza unica, ma forze separate in conflitto.
Il dolore non può essere sfuggito in alcun modo, perché il conflitto fra i due elementi che “compongono” lo spirito dell’ uomo sono in eterno conflitto.
La scrittura offre una possibilità di oggettivare questo conflitto: la poesia che ne segue ha una testualizzazione chiara, ma un contenuto disordinato e inorganico.
Gli stilemi più utilizzati da Cavalcanti sono stati:
- la donna-angelo (che per lui comporta valori assoluti, ma non religiosi);
- la Lode alla donna (per la bellezza e la forza interiore) che è un motivo di tormento per il poeta, che sente la sua inadeguatezza, la sua inferiorità rispetto alla donna;
- il Saluto, o la Salvezza, che al contrario di opinioni di altri poeti, per Cavalcanti non risolleva lo spirito del poeta.
By Matteo, meglio noto come footballplayer