I promessi sposi (Cap. 2)

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura

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Testo

Titolo
Funzione narrativa
Funzione descrittiva
Funzione riflessiva
Risveglio di Don Abbondio dopo una notte insonne.
Visita di Renzo al curato per fissare l’ora delle nozze.
Rinvio della data delle nozze.
L’incontro di Renzo con Perpetua.
Secondo dialogo di Renzo con Don Abbondio.
La febbre di Don Abbondio.
Renzo in cammino verso la casa di Lucia.
Renzo comunica a Lucia il rinvio delle nozze.
Mentre il principe di Condè dormi profondamente sapendo che la mattina dopo aveva delle cose da fare, Don Abbondio dormì una notte insonne perché sapeva che il giorno dopo sarebbe stato un giorno di battaglia. Ma dopo poco trovò la soluzione e cioè di ritardare le nozze usufruendo della sua intelligenza e parlando con Renzo che è più ignorante ma la soluzione fu momentanea perché sognò i Bravi.
Renzo si presentò al curato per le nozze.
Renzo si presenta a
Don Abbondio per chiedere a quale ora si sarebbe dovuto sposare ma il curato molto furbo fa finta di non sapere nulla e dice che ha dei problemi nel far le nozze poiché ci sono delle faccende chei preti devonosbrigare e che lui non era riuscito a farle così comincia a parlare latino, lingua che Renzo non capiva, e così Don Abbondio riuscì a rimandare il matrimonio di 15 giorni.

Tornando di malavoglia a casa della sua promessa sposa, ripensava a quel colloquio e lo trovava sempre più strano. Incontrò Perpetua a cui chiese perché il curato non lo poteva sposare, e Perpetua sapendo di non poter rispondere, si tiene un po’ sul misterioso facendo capire a Renzo che Don Abbondio aveva qualcosa da nascondergli.
Renzo non soddisfatto delle notizie che aveva riuscì ad entrare senza farsi vedere nella casa del curato e a sorprenderlo chiedendogli chi era colui che non voleva far sposare lui e Lucia, il curato stava per cacciarlo ma Renzo che si aspettava una reazione del genere fu più svelto e giro la chiave della porta e s la mise in tasca, subito dopo tiro fuori il coltello dalla tasca e con aria minacciosa rifece la domanda a Don Abbondio che fu costretto a rispondere dicendo che Don Rodrigo era colui che non li voleva sposati. Renzo era arrabbiatissimo e così riaprì la porta e se ne andò chiedendo scusa al curato per averlo minacciato ma senza giurare ad esso di non dirlo.
Il curato se ne andò a letto conla febbre dopo aver sgridato Perpetua, dicendogli di barricare le porte.
Renzo entrò in casa di Lucia dove c’erano tante ragazze che aspettavano di vedere Lucia. Ma Renzo mando la zia a chiamare Lucia per dirli dell’avvenimento, quando Lucia lo venne a sapere, lo riferì subito alla madre che avvertì le altre ragazze che il matrimonio non si sarebbe fatto poiché Don Abbondio stava male, così che quando le ragazze andarono a verificare a casa del curato, Perpetua rispose che era ammalato.
Renzo era un ragazzo giovane privo di genitori ed era un filatore di seta. Renzo possedeva un piccolo podere che lavorava quando il filatoio era fermo. Si presentò a Don Abbondio vestito molto bene con un cappello con penne, un pugnale con un bel manico.

Lucia viveva fuori dal villaggio e di fronte alla casa aveva un cortile recintato da un piccolo muretto.
L’emigrazione dei lavoranti continua attirati da promesse.

Era già successo altre volte che per causa d’altri Don Abbondio dovesse andare a cercare la febbre ma questa volta la febbre arrivò da sola, per colpa della paura.
Il Manzoni a questo punto spiega la figura di Renzo in quel momento pensando a quel povero ragazzo che in quel momento voleva solo vendicarsi di Don Rodrigo e scappare con Lucia senza però sapere come farla sua per sempre.

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