I personaggi del capitolo 2 de I Promessi Sposi

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Testo

Capitolo 2
Analizza i personaggi incontrati nel secondo capitolo mettendo in evidenza quale tipo di descrizione dei personaggi utilizza il Manzoni e i mezzi espressivi privilegiati per evidenziarli.
Il primo personaggio che incontriamo nel capitolo secondo è Don Abbondio, che dopo aver passato la notte a riflettere sul da farsi decide di prendere tempo e di rinviare i termini del matrimonio. Ancora una volta l’autore risalta le caratteristiche principali del personaggio, cioè la codardia e l’insicurezza. Nei discorsi di Don Abbondio appare la lingua volgare, che ci fa capire che nonostante tutto il curato era un semplice cittadino, ma quando questi dialoga con Renzo addotta alcuni latinismi che sottolineano la sua istruzione. Usando questi particolari termini Don Abbondio vuole dimostrare la sua superiorità e saggezza rispetto al giovane. Nelle prime righe l’autore denomina don Abbondio principe di Condè. Questo riferimento ironico è scritto per contrapporre la perpetua codardia del curato con il coraggioso generale.
Il secondo personaggio è Renzo, che per la prima volta incontriamo nel romano. Il Manzoni ritrae il ragazzo come un giovane per bene, con una buona posizione economica e laborioso. Non ci descrive neppure, come con don Abbondio, il suo aspetto fisico, ma si limita solamente ad un quadro psico-caratteriale. Anche se molto buono e disponibile, Renzo è molto impulsivo, lo si capisce dalla sua reazione dopo la notizia del rinvio del matrimonio (“Orsù…”) e anche dalla foga con cui vuole sapere ciò che il curato gli nasconde. Capiamo anche che è molto geloso di Lucia e il sol pensiero di non riuscire a sposarla lo fa cadere in sconforto e subito pensa a ciò che Don Rodrigo avesse fatto alla sua bella. Questi pensieri sono resi nel testo con un monologo.
Riappare ancora in questo capitolo l’aiutante del curato: Perpetua. La donna viene interpellata da Renzo che spera di saperne di più sulle vere motivazioni del rinvio delle nozze. E mantenendo la promessa non rivela esplicitamente nulla al ragazzo. Ma gli fa capire che alla sorgente di tutto ci sono i potenti. Si rivela così l‘impeccabile spettegolare di Perpetua.
Davanti casa di Lucia Renzo incontra Bettina, una piccola servetta di Lucia alla quale viene affidato il compito di chiamare la sposa. Il Manzoni sa rendere benissimo l’ingenuità della bambina che all’idea di svolgere un compito importante e per lo più segreto è molto eccitata.
Finalmente entra in scena la promessa sposa di Renzo: Lucia. E’ la prima persona della quale il Manzoni dà una breve descrizione fisica (lunghi e neri sopraccigli, neri e giovanili capelli…). Particolare ed attenta è invece la descrizione dell’abito e dell’acconciatura della donna. Questa ragazza viene presentata come modesta ed un po’ guerriera , ciò sta a significare che Lucia è molto semplice e amabile, ma allo stesso tempo non è una donna sdolcinata e banale. Si capisce che la ragazza sapeva dell’interesse che Don Rodrigo aveva nei suoi confronti e non ne vuole parlare con Renzo anche perché aveva sempre taciuto per buoni motivi, sapendo che se gliel’avrebbe detto egli si sarebbe vendicato e poi le possibilità di sposarlo sarebbero state ben poche. Nel monologo di Renzo emerge la bontà di questa donna e la piena fiducia che lui ripone in lei.

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