I documenti di Diglossia

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura
Download:60
Data:12.10.2006
Numero di pagine:2
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
documenti-diglossia_1.zip (Dimensione: 5.75 Kb)
readme.txt     59 Bytes
trucheck.it_i-documenti-di-diglossia.doc     35.5 Kb


Testo

L’INDOVINELLO VERONESE
L’indovinello veronese, pur non essendo un testo letterario, è uno dei primi documenti scritti in lingua volgare.
L’importanza di questo documento consiste nella testimonianza del passaggio dal latino al volgare in modo consapevole.
I PLACITI CASSINENSI
I Placiti cassinensi vengono chiamati così, in quanto sono:
• PLACITI: ovvero documenti giudiziari che riportano le sentenze dei giudici riguardo a conflitti per la proprietà terriera.
• CASSINENSI: vale a dire che fanno riferimento ai terreni del monastero di Motecassino.
Il primo placito, chiamato “Carta Capuana”, che risale al 960, Campania, riporta la causa tra un privato cittadino che reclamava un appezzamento di terreno e il monastero di Montecassino, che invece ne comprovava la proprietà.
I testimoni che venivano chiamati in causa, rilasciavano dichiarazioni in lingua volgare, e venivano letteralmente trascritte sul documento, redatto invece in latino.
La “Carta Capuana”, quindi, è molto importante, in quanto presenta frasi scritte interamente in volgare, pronunciate consapevolmente da contadini del posto.
OSSERVAZIONI SUL VOLGARE DELLA CARTA CAPUANA
• Richiama alla mente il dialetto napoletano.
• La lettera K, veniva utilizzata per indicare il suono CH
• Probabilmente le lettere CT venivano pronunciate come la lettera T, e per questo si presume che molte parole scritte in latino, venivano pronunciate in lingua volgare.
Domanda da collegamento:
Perché la data della Carta Capuana è così importante”?
Il 960 è importante, poiché viene preso come data ufficiale, ma simbolica, della nascita dell’ITALIANO VOLGARE.
Grazie ai Placiti si conferma il passaggio tra la diglossia (bilinguismo) inconscia alla diglossia (bilinguismo) voluto.
ISCRIZIONE DI S. CLEMENTE
Un secolo dopo dalla pubblicazione dei Placiti, quindi tra il XI - XII secolo, un altro documento conferma la nascita dell’italiano volgare: l’iscrizione di S. Clemente.
Esso può essere definito un testo in chiave comica, in quanto narra una vicenda nella quale sono coinvolti un pagano e il santo, il quale viene accusato dal primo di avere rapito spiritualmente sua moglie.
Il pagano si riferisce al santo insultandolo in volgare, mentre l'accusato gli risponde in latino.
Questa lite rappresenta la contrapposizione tra il popolo ormai avviato al linguaggio volgare, e il clero che mantiene le sue radici linguistiche e considera il latino la lingua dei colti.

Esempio