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Categoria: | Letteratura |
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Testo
GIUSEPPE UNGARETTI
E
L’ERMETISMO
L’ermetismo и una corrente poetica sviluppatasi tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Il temine fu diffuso da critico Francesco Flora (1891-1961), che con esso volle indicare un tipo di poesia di difficile comprensione sia per i contenuti privi di appartenente logicitа sia per la forma che non sempre segue le regole sintattiche. Questa difficoltа di comprensione dipende dall’esigenza dei poeti di rivelare i sentimenti piщ profondi dell’animo con immediata sinceritа.
Queste sono le principali differenze per cui la poesia ermetica si distaccт completamente dalle precedenti correnti letterarie.
Il linguaggio ermetico non и mai narrativo, ma diventa sintetico, ricco di immagini rapide e rivelatrici, sviluppate in periodi e versi brevissimi. Inoltre spesso il poeta ermetico per trasmettere in modo diretto il suo messaggio e sollecitare nel lettore immagini insolite e suggestive.
Giuseppe Ungaretti
Giuseppe Ungaretti nasce ad Alessandria d’Egitto nel 1888, dove la sua famiglia di origine toscana, precisamente di Lucca, si era trasferita per ragioni di lavoro.
Suo padre, che lavorava come operaio alla costruzione del canale di Suez, muore in un incidente; и cosм la madre che riuscм a mandare avanti la famiglia grazie ai guadagni di un negozio della periferia di Alessandria.
Ungaretti dopo aver terminato gli studi nelle scuole egiziane, a ventiquattro anni li perfeziona per due anni a Parigi.
Nel 1914, mentre si trovava in Versilia, viene richiamato alle armi come fante per partecipare alla guerra. E’ in questo periodo che Ungaretti scrive le sue poesie piщ belle.
Alla fine della guerra ritorna a Parigi dove si sposa, dal 1936 al 1942 insegna letteratura italiana all’Universitа di S. Paolo in Brasile. In questo periodo muore suo figlio alla sola etа di dieci anni. Nel 1948 ricoprм la cattedra di letteratura all’Universitа di Roma fino al 1958. Morм all’etа di settantadue anni nel 1970.
Tra le sue opere piщ importanti vanno citate: Il porto sepolto, l’Allegria, Il sentimento del tempo, Il dolore, La terra promessa e Il taccuino del vecchio.
San Martino del Carso
Di queste case
non и rimasto
che qualche
brandello di muro
Di tanti
che mi corrispondevano
non и rimasto
neppure tanto
Ma nel cuore
nessuna croce manca
E’ il mio cuore
il paese piщ straziato
da "L’Allegria"
Soldati
Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie
da "L’Allegria"