Francesco Petrarca e la crisi del '300

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura

Voto:

1.5 (2)
Download:537
Data:03.05.2001
Numero di pagine:3
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
francesco-petrarca-crisi-300_1.zip (Dimensione: 4.32 Kb)
readme.txt     59 Bytes
trucheck.it_francesco-petrarca-e-la-crisi-del-300.doc     27 Kb


Testo

Francesco Petrarca
LA CRISI DEL TRECENTO
Da un punto di vista politico: è in questo periodo che vediamo il tramonto del Papato e dell'Impero.
Da un punto di vista economico: crollo del feudalesimo. L 'economia artigianale del comune sta esaurendosi facendo prendere vita ad un'economia precapitalistica(nascono le prime grandi banche). Guerre e peste sono un impedimento per l'economia, poiché i mercanti devono girovagare e si trovano in difficoltà.
Da un punto di vista militare: è in questo periodo che si formano nuovi gruppi militari:
- gli arcieri e i balestrieri con cui vi nasce il termine “ battaglia di cavalleria”;
- campagne di ventura ovvero soldati di professione che sono salariati per combattere.
Da un punto di vista sociale: vi è la nascita di nuove classi sociali; inoltre vi è la riconferma della borghesia e un affioramento del proletariato (da ricordare la rivolta dei Ciompi e le Jacqueries).
- Le Signorie: tra il trecento e il quattrocento i comuni settentrionali italiani si trasformano in signorie, ovvero stati regionali dotati di un governo assoluto; nelle varie città vi è un signore dotato di un potere assoluto capace di imporre la pace e l'ordine all'interno delle città. Il regime signorile è sempre autoritario, i magistrati cittadini non sono eletti dal basso ma dal signore oppure sono nominati dal basso, previo il nulla osta del signore. Le signorie non nascono nello stesso momento in tutta Italia: ad esempio la signoria di Milano s'impone nel 1311 con la famiglia dei Visconti; a Firenze i Medici nel 1434. Nascono essenzialmente per un fine: mantenere la pace nelle città; infatti la vita nei comuni era troppo turbolenta e per questo motivo nessun governo comunale riuscì a dar pace al comune. Accadde che una buona parte della ricca borghesia sì accordò per conferire tutto il potere politico ad un unico individuo, il Signore, in modo che costui potesse stroncare questi disordini. Il signore non si limitava ad usare la forza bruta, ma cercava di attuare politiche demagogiche, tanto che potremmo affermare che il governo signorile è una forma di cesarismo o assolutismo demagogico.(Signorie da ricordare: Gonzaga di Mantova, gli Estense a Ferrara, i Visconti a Milano fino al 1450 sostituiti poi dagli Sforza, i Medici a Firenze e gli Scaligeri a Verona.).
Da un punto di vista intellettuale: vi è il passaggio dalla cultura medioevale (enciclopedica, trascendentale, con finalità didascalica) a quella umanistica; gli intellettuali medioevali erano borghesi, cortigiani e religiosi, tra i quali i borghesi erano i più rivoluzionari in campo linguistico e stilistico. Nel 1200 gli intellettuali borghesi erano importantissimi tanto che rivoluzionarono la lingua e avviarono una corrente letteraria molto colta; successivamente ci fu la crisi che fece spegnere quell'entusiasmo e quelle certezze religiose che spingevano gli intellettuali ad occuparsi di cultura. Crollando queste certezze gli uomini cominciano a sentire il desiderio di vivere in maniera più terrena esaltando maggiormente i valori terreni. In Dante esistevano delle certezze sia religiose sia politiche: infatti egli sosteneva che "l'uomo è un'animale politico", l'uomo era uguale al CIYlS; invece Petrarca non crede più nell'uomo cittadino della città, ma crede nell'uomo cittadino del mondo, sostituisce CIVIS con HOMO, termine con il quale
Petrarca intende evidenziare la sue visione “problematica” della vita, caratterizzata da sentimenti puramente malinconici e di individualità.

LA VITA (Arezzo 20.7. 1304 - Arquà 19.7.1374)
Figlio di ser Pietro (o Petracco) , esule bianco fiorentino, amico di Dante, nel 1311 lo seguì a Carpentras, presso Avignone. Studiò legge a Montpellier, poi a Bologna( 1320-26),ma senza concludere gli studi. Tornato ad Avignone, il 6.4.1327 nella chiesa di S.Chiara incontrò per la prima volta Laura, che costituirà il motivo d'ispirazione centrale della sua poesia. Prese forse gli ordini e nel 1330 divenne cappellano della famiglia del cardinale Giovanni Colonna con il quale viaggiò a lungo per 1 'Europa. In questi anni da effimere relazioni ebbe due figli Giovanni e Francesca. Fu un grandissimo viaggiatore e con tutti questi viaggi egli cercava di conoscere tutto ciò che poteva per sapere. Un data molto importante da ricordare è i1 1341, anno in cui fu chiamato a Roma per essere incoronato poeta.

Esempio