Materie: | Appunti |
Categoria: | Letteratura |
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Data: | 30.10.2001 |
Numero di pagine: | 4 |
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Testo
MONTALE
Pur cercando la parola scabra ed essenziale non и giunto mai alla totale disintegrazione della forma tradizionale. Il suo stile si articola in un discorso diffuso e ricco di incisi, ove si mescolano vocaboli colti e popolareschi in un tono da colloquio intimo, nel desiderio accorato e vano di un colloquio con se stesso, con le cose, con l’Altro. Ma non и un colloquio dimesso e effuso dei Crepuscolari: ogni parola definisce e scava l’abisso dell’anima e del destino dell’uomo. Quello del Montale и un linguaggio autenticamente nuovo, aspro e nudo, "pietroso" come l’implacabile realtа della vita; mediante tale linguaggio il poeta esprime il dramma esistenziale del proprio io e dell’uomo moderno, la sua angoscia raggelata e senza speranza. Materia del suo canto и la negazione, l’assenza, l’uomo incapace di credere il vivere come male, come nulla. La poesia di Montale и molto spesso scura, essa nasce dalla scoperta dell’assurditа del reale, dal rovesciamento delle certezze solo apparentemente solide. Essa esprime nella musica aspra del verso e nel succedersi di impeti di canto e di pause desolate e di silenzi la tragedia dell’uomo moderno. Una tragedia che ha toccato il suo culmine nell’ultima guerra e mai forse come allora abbiamo sentito l’attualitа e la veritа della lucida disperazione di Montale.
Il compito della poesia: per Montale la poesia vale unicamente come testimonianza di una sofferta condizione esistenziale, essa non propone soluzioni rivoluzionarie, ma una soluzione di compromesso tra l’accettazione delle regole tradizionali (la realtа costituita) e la loro infrazione (l’incapacitа di identificarsi in essa) ed и questa incapacitа di identificarsi che suona come rifiuto di una data condizione storica che и quella determinata dal Fascismo. La poesia и concepita come conoscenza in negativo, poichй di fronte all’impossibilitа di sciogliere il mistero della vita, non puт che proporre una forma di conoscenza in negativo, priva di certezze e di ipotesi propositive, interamente risolta nell’acuta coscienza del relativismo e della discontinuitа che regolano le leggi dell’esistenza, per questo il suo compito и quello di indagare la condizione dell’uomo contemporaneo assumendo il valore di una insostituibile testimonianza.
NON CHIEDERCI LA PAROLA
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l’animo nostro informe, e a lettere di fuoco Sм qualche
Lo dichiari e risplenda come un croco
Perduto in mezzo a un polveroso prato
Ah l’uomo che se ne va sicuro
Agli altri e a se stesso amico,
ombra sua non cura che la canicola
Stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
si qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti
Ciт che non siamo ciт che non vogliamo
Metro: tre quartine formate da versi di varia lunghezza, con rime ABBA, CDDC, EFEF (la rima del v.7 и ipermetra)
И il primo componimento degli Ossi Brevi, che uscirono nel 1925. La sua fama oltre che alle efficaci metafore attraverso cui Montale enuncia la propria poetica, и dovuta soprattutto al verso finale, interpretato come posizione antifascista. Le tre strofe della poesia costituiscono una struttura circolare, volutamente imperfetta, la prima e la terza sono simmetricamente costruite e si oppongono alla seconda che si presenta con quattro versi diseguali. Anche dal punto di vista tematico la prima e la terza strofa affrontano il medesimo argomento, sottolineato dallo stesso incipit negativo (non chiederci la parola, non domandarci la formula). Il poeta si rivolge a un ipotetico interlocutore che si identifica con il lettore dei suoi versi. Usa la prima persona plurale per coinvolgere anche gli altri poeti. Nel testo si afferma l’impossibilitа, sul piano di conoscenza, di comunicare qualsiasi messaggio positivo. La parola di cui dispone il poeta risulta insufficiente strumento conoscitivo della natura dell’uomo e del suo rapporto con la realtа. Poichй i poeti della nuova generazione non hanno "formule" in grado di definire l’animo umano perchй esso и informe e quindi non si lascia definire dalle parole. La quartina centrale funge come elemento di raccordo, presenta l’immagine dell’uomo sicuro, del conformista, appagato, integrato nel mondo in cui vive. L’interazione d’apertura rappresenta un segno di rammarico e di totale estraneitа nei confronti dell’uomo sicuro, deciso in pace con se stesso e con gli altri. Il giudizio appare negativo, l’uomo sicuro и superficiale, non si preoccupa di dare un senso alla sua vita, non va oltre alle apparenze, ma nello stesso tempo il poeta appare venato di nostalgia perchй quell’uomo sicuro vive una situazione di non conflittualitа che lo rende opposto ed estraneo al poeta. La parola viene ridotta a qualche storta sillaba e secca, il suo linguaggio и antilirico, scabro e antimusicale. Anche il paesaggio nei sui contorni aspri e duri, non puт divenire fonte di consolazione per il poeta, risulta piuttosto un mondo estraneo e oscuro, impenetrabile e chiuso, pur nella sua tangibile corporeitа. Il distico finale riassume le ragioni dell’intero componimento, esprime con estrema luciditа la condizione di un’esistenza priva di certezze conoscitive e di valori alternativi; di qui l’inutilitа di ogni speranza , che solo una forma di un pensiero negativo и in grado di cogliere nella sua nuda essenza.