Materie: | Appunti |
Categoria: | Letteratura |
Voto: | 1 (2) |
Download: | 328 |
Data: | 02.03.2001 |
Numero di pagine: | 2 |
Formato di file: | .txt (File di testo) |
Download
Anteprima
elio-vittorini_1.zip (Dimensione: 1.85 Kb)
trucheck.it_elio-vittorini.txt 3.38 Kb
readme.txt 59 Bytes
Testo
Vittorini, Йlio
scrittore italiano (Siracusa 1908-Milano 1966). Tresferitosi dalla natia Sicilia a Firenze nel 1924,
collaborт a Solaria, entrando in contatto con la societа letteraria borghese. I racconti Piccola
borghesia, scritti tra il 1929 e il 1931, stemperano in un'atmosfera crepuscolare l'aggressivitа
della sua prima e breve fase di ribellismo antiborghese. Nel 1933 iniziт la pubblicazione a
puntate su Solaria de Il garofano rosso, primo deciso tentativo di usare la letteratura in funzione
del suo discorso politico: in esso appaiono perт anche innovazioni strutturali in senso
antirondiano e un netto superamento del realismo sociologico o psicologico. Interessanti dal
punto di vista di tale sperimentazione sono Giochi di ragazzi, scritto tra il 1934 e il 1936, ed
Erica e i suoi fratelli(1941). Nello stesso anno scrisse Conversazione in Sicilia(1941), che rimane
il manifesto lirico-letterario dell'umanesimo di V.: la scelta antifascista, il ruolo profetico attribuito
all'intellettuale e un nuovo progetto di conoscenza si traducono in una prosa in cui le antinomie
lirismo-realismo e mito-storia vengono saldate in un discorso simbolico e profetico. Sangue a
Parma e Storia dei Mussulmani in Sicilia(1942) sviluppano, parallelamente, i suoi interessi
storici. Oltre alle traduzioni di testi di Poe, Faulkner, Steinbeck, Caldwell, Saroyan, ecc., pubblicт
nel 1942 Americana, in cui la storia letteraria statunitense и vista come proiezione della propria
poetica. Con Uomini e no(1945) V. volle proporre la Resistenza, cui aveva partecipato, come dato
storico documentario e al tempo stesso come prefigurazione di una condizione umana utopica. Il
discorso sull'utopia e sulle potenzialitа della cultura come strumento di intervento civile si
concretizzт con la rivista Il Politecnico, il cui primo numero uscм nel dicembre 1945. Con Il
Sempione strizza l'occhio al Frйjus(1947) torna l'accento sulla forza della parola poetica, mentre
Le donne di Messina(1947-49) rappresentano il recupero di strutture narrative tradizionali. La
Garibaldina(1956) conferma la volontа di attestarsi sul fronte della scrittura, per muoversi dalla
profezia al progetto, senza che la sua forza visionaria e allegorica si perda. La sua ultima opera
narrativa, Le cittа del mondo, a cui lavorт tra il 1952 e il 1955, rimase incompiuta. Nel 1957
raccolse i suoi scritti critici in Diario in pubblico e dal 1959 diresse con I. Calvino Il Menabт,
dove trovт spazio l'ultimo approdo della sua ricerca sulle funzioni dell'intellettuale e sul suo
ruolo nella nuova civiltа industriale, aprendo la polemica contro l'egemonia umanistica, pur
senza porre in discussione l'ideologia della letteratura come istituzione. Dopo la sua morte sono
usciti il volume saggistico Le due tensioni(1967), il giа citato Le cittа del mondo(1969), la
raccolta di pagine sparse e racconti Nome e lacrime(1972) e la raccolta epistolare Gli anni del
Politecnico, lettere 1945-61(1977).BibliografiaS. Addamo, Vittorini e la narrativa siciliana contemporanea, Caltanissetta, 1962; I. Calvino,
Vittorini: progettazione e letteratura, Milano,1968; S. Briosi, Invito alla lettura di Vittorini, Milano,
1973; F. Minetti, Qualche appunto su Vittorini
traduttore, Torino, 1979; J. Vittorini, Mio fratello Elio, Siracusa, 1990; S. Saglimbeni, Il fiore e
l'intenso. Il garofano di Elio Vittorini, Verona, 1991.