Delitto di Stato

Materie:Scheda libro
Categoria:Letteratura

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Data:13.06.2008
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Testo

SCHEDA DEL LIBRO:

“DELITTO DI STATO” di Maria Bellonci

Una delle opere più espressive ed interessanti del repertorio di Maria Bellonci, è il romanzo storico “Delitto di Stato”.
La sua storia comprende gli anni che intercorrono dal 1627 al 1630, e narra in chiave letteraria vicende storicamente significative, quali la Guerra del Monferrato e l’epidemia di peste dei primi anni del 1600.
La città di riferimento è la Mantova del duca Vincenzo II Gonzaga, e attorno ai protagonisti si diramano numerose ricostruzioni degli usi e costumi cortigiani e signorili.
La trama del libro è strutturata in due parti: la prima è narrata in prima persona dal consigliere e storico di corte, il conte Tommaso Striggi, il quale stende, sotto forma di confessione, un resoconto dettagliato dei fatti che portarono all’uccisone di Ferrandino, il buffone di corte; tale delitto segnerà definitivamente la sua vita, facendolo cadere in un vortice di rimpianti, sensi di colpa e amarezze.
La seconda parte della storia esce invece dalla penna del giovane Paride Maffei, protetto del Conte e suo apprendista. Il ragazzo racconta i fatto accaduti dall’omicidio di Ferrandino avvenuto per mano del suo maestro, sino alla morte di quest’ultimo, assieme agli avvenimenti storici e politici che hanno accompagnato Mantova durante gli anni bui della prima metà del ‘600.
La narrazione è, dunque, sempre in prima persona; le carte del giovane Maffei sono indirizzate all’Abate di Mantova (del quale non è specificata ulteriormente l’identità), con l’intento di fare da premessa alle lettere di Tommaso Striggi.
Nei due rispettivi resoconti, s’intrecciano le storie di numerosi personaggi, i più importanti dei quali sono Flaminia Trevigiana, presunta amante del duca Vincenzo II (e in seguito sposa del Conte Tommaso), Bernardino Maffei, abile e rinomato artigiano orafo, e la madre di Paride, Osanna; quest’ultima nasconde in sé il segreto di un rapporto incestuoso con Tommaso Striggi, frutto del quale è proprio il giovane assistente alla Cancelleria. Altri personaggi di spicco sono inoltre messi in evidenza dalla scrittrice: frate Camillo, Teodoro Schutz, Raimondo Cavriani, Zanino e tanti altri.
I luoghi in cui la storia è ambientata sono, come logico, le strade, le ville, i palazzi, i pontili, i cantieri navali di Mantova e dei territori limitrofi e alleati, tutti caratterizzati da atmosfere cupe e nebbiose, se si esclude la scena estiva che apre il racconto, prima del fatidico omicidio.
Tutta la storia assume tinte fosche e cupe: i raggiri di corte vengono accennati come vicende oscure e non accessibili, le tresche amorose e le corruzioni sono evidenti ma tutti sembrano voltare lo sguardo altrove, persino l’ambiente familiare è visto come enigmatico, complesso, poco rassicurante, e proseguendo con il racconto la situazione diviene persino peggiore a causa del sopraggiungere della guerra e dell’epidemia.
Nel particolare, si tratta di un romanzo sostanzialmente poco semplice da comprendere, per via del linguaggio volutamente colto e raffinato; tuttavia, cogliendo la narrazione nell’insieme, presenta una scorrevolezza e un’omogeneità che lo fa apprezzare anche ai meno appassionati del genere, e lo rende un capolavoro unico d’ingegno, originalità ed approfondimento storico.

Claudia Marcucci IV°SA

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