Materie: | Appunti |
Categoria: | Letteratura |
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Data: | 08.11.2000 |
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Testo
Italiano
Analisi della poesia "Cittа Vecchia", di Umberto Saba
> Comprensione complessiva:
. Il poeta descrive, in un primo momento, una via del centro storico di Trieste che egli frequentemente percorre per tornare alla propria abitazione. Questa strada buia e umida, и molto affollata e l'osservatore si sofferma sulla vista di vari uomini e donne intenti nei loro lavori o nelle loro occupazioni, riflettendo su ciт che tale visione provoca in lui. Egli, infatti, riconosce nelle persone che vede l'umiltа e sente la compagnia di queste che sono, come lui, creature del Signore, che conoscono la vita e il dolore. Cosм, in mezzo a marinai, prostitute, uomini che tornano a casa dal lavoro o che si dirigono al lupanare e donne innamorate, (ossia coloro che definisce "detrito" della cittа) egli sente piщ puro il suo animo e i suoi pensieri ("il mio pensiero farsi piщ puro ove piщ turpe и la via").
> Analisi del testo:
. Temi principali delle strofe
Strofa I, E' la strofa introduttiva in cui il poeta spiega il contesto, da una collocazione alla via e ne fornisce una prima descrizione, dando l'idea di un luogo buio e umido ma molto frequentato, nel centro storico della cittа ("Giallo in qualche pozzanghera si specchia qualche fanale, e affollata и la strada").
Strofa II, Nella strofa centrale il poeta-osservatore descrive, facendo un breve elenco, le persone che vede e le loro occupazioni, e inizia una riflessione su gli effetti che questa visione ha su di lui. In questa parte della poesia l'autore trae giа delle conclusioni, che sono poi riprese e espresse piщ esplicitamente nell'ultima strofa, nei versi 9-10: "Io ritrovo, passando, l'infinito nell'umiltа". Negli ultimi versi, cosм come nel primo della strofa successiva, il poeta dice di trovarsi circondato da uomini simili a lui: creature umili del Signore che ben sanno cosa sia il dolore.
Strofa III, E' la strofa finale in cui il poeta trae le conclusioni dei suoi pensieri affermando che in questo luogo, dove trova il "detrito" della grande cittа, sente la compagnia di uomini come lui e sente i suoi pensieri essere piщ puri stando a contatto con ciт che и turpe.
. "Dove son merci ed uomini il detrito
di un gran porto di mare"
Il "gran porto di mare" и Trieste: la cittа in cui il poeta viveva e nel cui centro storico si trova, quindi, la via che egli percorre. Le merci e gli uomini che si trovano in questo luogo sono il detrito della cittа, ossia "gli scarti" della societа, uomini senza dignitа nй pudore.
. Nella poesia si trovano varie espressioni che rendono l'idea di vita comune e quotidiana:
- "Spesso, per ritornare alla mia casa"
- "affollata и la strada"
- "gente che viene e che va"
- "prostituta e marinaio"
- "vecchio che bestemmia"
- "il dragone che siede alla bottega del friggitore"
- "giovane impazzita d'amore"
Le prime espressioni che si incontrano sono relative a una visione piщ generale degli uomini visti nel loro andirivieni giornaliero verso le loro case, il loro lavoro, o altri luoghi. Altre idee di vita comune sono rese dai singoli soggetti che il poeta nomina nel descrivere ciт che vede nella via.
. Nell'ultimo verso l'autore pone in opposizione gli aggettivi puro e turpe di cui, il primo, и riferito ai pensieri del poeta stesso, l'altro alla situazione esterna in cui egli si trova immerso. Questo ossimoro permette di mettere in risalto le conclusioni finali secondo cui il poeta sente i suoi pensieri piщ puri vedendo e riflettendo su ciт che и volgare, privo di dignitа e di ogni pudore.
. Le rime non mi sembrano molto ricercate ma, piuttosto, appaiono molto spontanee e dissimulate grazie al linguaggio semplice e alla mancanza di termini ricercati e di registro elevato.