Chiare, fresche e dolci acque

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura

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Testo

Commento su “Chiare, fresche e dolci acque”
di Francesco PETRARCA.

IL TEMA:

Il ricordo di Laura e la sofferenza per l’amore inappagato sono i temi della poesia, e si alternano continuamente tra un tono severo, leggermente velato di malinconia nelle strofe (prima e quarta) dedicate alla donna, e un tono triste e angoscioso in quelle che esprimono lo stato d’animo del poeta.
Il testo è costruito sulla rappresentazione di un istante indimenticabile, guardato nella prospettiva del ricordo, che il poeta ha vissuto contemplando la bellezza di Laura illuminare, con la sua presenza, tutta la natura circostante.
La natura è descritta solo per esaltare la bellezza della donna; i luoghi non hanno nome né consistenza reale fuori dall’immaginazione del poeta e il passato che riemerge è trasfigurato dal ricordo.

LA STRUTTURA:

I piani temporali si intrecciano in un perfetto equilibrio. Nelle prime tre stanze i tempi verbali si succedono secondo la linea passato- presente- futuro; nelle due strofe successive, lo schema è invertito e con una scansione molto più ravvicinata: futuro- presente- passato. Questa successione cronologica contribuisce a rendere l’idea di indeterminatezza della scena, collocata in una dimensione extratemporale che ne accentua il fascino.
Nella prima stanza, tutti gli elementi invocati delineano il paesaggio che fa da sfondo ai ricordi del poeta, che è stato testimone, un tempo, della presenza della donna amata.
Nella seconda stanza, viene sottolineata la trasformazione dell’amore, da passione ed emozione diretta, in amore spirituale, in contemplazione e ammirazione.
Nella terza stanza, collocata in una dimensione futura, il poeta immagina che Laura, ritornata in quei luoghi, mossa da pietà ottenga dal cielo il perdono dei peccati commessi da lui.
Nella quarta stanza, il poeta ci riconduce al passato, al momento dell’incontro con Laura. La bellezza della donna trasfigura lo sfondo naturale in una visione sublime e celestiale.
La quinta stanza è inserita in una dimensione irreale di sogno.
Il congedo ci riporta al presente, nella consapevolezza del poeta che i suoi versi non sono all’altezza dell’argomento trattato.

Esempio



  


  1. xxx

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