Carducci

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura
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Testo

Sin dagli esordi, nel suo impegno con l' Accademia dei Filomusi e i seguito con gli Amici Pedanti, fu chiara ed inequivocabile, l'avversione al romanticismo svuotato dei paradigmi iniziali e pieno di languido sentimentalismo come quello che rispecchiavano le produzioni di un Prati e di Aleardi. Non criticò, ma apprezzò l’opera di Giovanni Berchet o di Goffredo Mameli, in cui c'era l'afflato patriottico, della prima generazione romantica, che pensava al riscatto della nazione italiana.

Una delle prime immagini di Giosuè
Si spiega in quest'ottica il recupero della classicità, come l'età eroica per eccellenza. Questa grandezza del passato spicca notevolmente se confrontata con la pochezza e la mediocrità di un Risorgimento che nato sotto la spinta di altri intenti aveva portato ad un'unita incompleta e prodotto una classe politica e dirigente che era stata la diretta responsabile di tentennamenti e fallimenti. L'eroe è colui che afferma se stesso contro tutto e contro tutti, egli è diverso dagli altri, e non esita per affermare se stesso e la sua diversità a ricorrere al gesto estremo e stoico del suicidio. L'affermarsi dell'eroismo era in un certo senso una limitazione anche di ordine religioso. Infatti l'eroismo cozza con la morale degli "umili", propria del cristianesimo. Questo ateismo non della prima ora, dal momento che nel 1848 aveva scritto A Dio, può esser visto anche come adesione ideale alla cultura settecentesca e illuministica. Inoltre il cristianesimo, come sostiene in Alle fonti del Clitumno, aveva raso al suolo quel mondo da lui tanto celebrato.

L'eroismo che fu genuinamente presente in quegli uomini vestiti di rosso e di ardore che "fecero l'Italia" sbarcando a Quarto o combattendo sull'Aspromonte e resistendo a Mentana ma a volte esso è trasfigurato e non di rado tra i regi eserciti, compaiono legioni e grandissimi generali romani come gli Scipioni. Ma è pur vero che tra armi e battaglie spesso si apre uno squarcio rasserenante di natura incontaminata(la fresca rappresentazione della sua Maremma) e da questo mondo splendido emerge un saggio che dispensa certezze che batte e ribatte le parole per forgiarle con l'atteggiamento di un "artiere". Chi è costui? Egli è il poeta vate! La dimensione spazio-temporale spesso è desunta da repertori librari. L'amata Grecia, non la vide mai, ma la sognò nelle molteplici sfaccettature. Contemplò le vestigia della città eterna, fu a contatto con i resti della civiltà etrusca, conobbe i primordi della civiltà umana, la preistoria. Scelse di fondere il pragmatismo romano-italico con il "colorismo" greco creando così una dimensione particolare una ricetta alla crisi basata su ritorno a costumi più morigerati e ligi

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