Materie: | Appunti |
Categoria: | Letteratura |
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Data: | 15.11.2000 |
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La teologia di Calvino
La teologia di C. s'inserisce nell'arco dell'ormai consolidata teologia evangelica della metа del sec. XVI con aspetti e accentuazioni particolari: le и proprio innanzitutto un teocentrismo rigoroso, per cui Dio si configura come potenza e sovranitа assoluta, autoglorificantesi nel mondo, che perciт viene a essere "teatro della gloria di Dio"; strettamente legata a questa concezione и la nota dottrina della "doppia predestinazione" dei reprobi e degli eletti. La condizione degli "eletti", giustificati per fede e rigenerati dallo Spirito Santo, и perт, secondo il pensiero calvinista, dialettica: per quanto l'uomo una volta eletto non possa ricadere (contrariamente all'opinione luterana) nella perdizione, l'elezione non coincide con la perfezione terrena, e l'eletto non и
dunque "santo" nel senso anabattistico della parola, bensм sempre in via sul cammino della propria santificazione. Nella teologia di C. и mantenuta la tensione escatologica della vita cristiana, e questo va tenuto presente anche a proposito della comune definizione di "teocrazia" con cui si designa in genere
l'organizzazione ginevrina di C. e che va assunta criticamente, in quanto appunto la Ginevra di C. non и una "cittа dei santi" anabattistica; tanto piщ che, nella concezione politica di C., Stato e Chiesa, tra i quali intercorre un rapporto di distinzione e parallelismo a un tempo, sono entrambi sottoposti al criterio e al giudizio della parola di Dio. La santificazione degli eletti non и fine a se stessa, bensм, nella misura in cui l'eletto и uno strumento per l'affermazione della gloria di Dio, essa stessa strumento di tale affermazione: in questa prospettiva C. ha visto nella prassi umana la possibilitа di un valore positivo e ha tratto dalle proprie premesse teologiche l'indicazione per un impegno attivo e costruttivo del cristiano nella sfera mondana, ciт che
caratterizzerа in misura eminente il calvinismo a differenza del luteranesimo.
Infine va ricordata la concezione calvinista della Santa Cena, che si differenzia nettamente da quella zwingliana, ammettendo la presenza reale, e non meramente simbolica, del Cristo nell'eucarestia, ma anche da quella luterana, dalla quale si distingue per la dottrina della presenza spirituale, e non corporea, del Cristo: la Cena veniva celebrata a Ginevra quattro volte
all'anno, mentre le componenti del culto erano la predicazione, le preghiere e il canto dei Salmi.