Materie: | Appunti |
Categoria: | Letteratura |
Download: | 1944 |
Data: | 13.04.2001 |
Numero di pagine: | 4 |
Formato di file: | .txt (File di testo) |
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Testo
SCHEDA DEL LIBRO
I PROMESSI SPOSI, CAPITOLO IX
Aggettivi
- Nel vasto tesoro dell'induzioni erudite. (pag.153).
- donne allogate. (pag.162).
- deplorabili guerricciole (pag.164).
Figure retoriche
- Similitudine " ritirт la mano, quasi con ribrezzo, come se gli fosse proposto di rubare " Pag.154.
- Metafora " il guardiano, accennando l'uscio, disse sottovoce alle donne: "и qui", come per rammentar loro tutti quegli avvertimenti " Pag.156.
- Similitudine " Ma quella fronte si raggrinzava spesso, come per una contrazione dolorosa;o". Pag.157.
- Similitudine " Due occhi, neri neri anch'essi, si fissavano talora in viso alle persone, con un'investigazione superba; talora si chinavano in fretta, come per cercare un nascondiglio". Pag.159.
- Similitudine " io posso far testimonianza che questa mia figlia aveva in odio quel cavaliere, come il diavolo l'acqua santa." Pag.163.
Personaggi
Gertrude: Il suo aspetto, che poteva dimostrar venticinque anni, faceva a prima vista un'impressione di bellezza, ma d'una bellezza sbattuta, sfiorita e, direi quasi, scomposta. Un velo nero, sospeso e stirato orizzontalmente sulla testa, cadeva dalle due parti, discosto alquanto dal viso; sotto il velo, una bianchissima benda di lino cingeva, fino al mezzo, una fronte di diversa, ma non d'inferiore bianchezza; un'altra benda a pieghe circondava il viso, e terminava sotto il mento in un soggolo, che si stendeva alquanto sul petto, a coprire lo scollo d'un nero saio. Due occhi, neri neri anch'essi, si fissavano talora in viso alle persone, con un'investigazione superba; talora si chinavano in fretta, come per cercare un nascondiglio; in certi momenti, un attento osservatore avrebbe argomentato che chiedessero affetto, corrispondenza, pietа. Le gote pallidissime scendevano con un contorno delicato e grazioso, ma alterato e reso mancante da una lenta estenuazione. Le labbra, quantunque appena tinte d'un roseo sbiadito, pure, spiccavano in quel pallore: i loro moti erano, come quelli degli occhi, subitanei, vivi, pieni d'espressione e di mistero. La grandezza ben formata della persona scompariva in un certo abbandono del portamento, o compariva sfigurata in certe mosse repentine, irregolari e troppo risolute per una donna, non che per una monaca. Era essa l'ultima figlia del principe ***, gran gentiluomo milanese che poteva contarsi tra i piщ doviziosi della cittа. . Quanti figliuoli avesse, la storia non lo dice espressamente; fa solamente intendere che aveva destinati al chiostro tutti i cadetti dell'uno e dell'altro sesso, per lasciare intatta la sostanza al primogenito, destinato a conservar la famiglia, a procrear cioи de' figliuoli, per tormentarsi a tormentarli nella stessa maniera. La nostra infelice era ancor nascosta nel ventre della madre, che la sua condizione era giа irrevocabilmente stabilita. Rimaneva soltanto da decidersi se sarebbe un monaco o una monaca; decisione per la quale faceva bisogno, non il suo consenso, ma la sua presenza. Quando venne alla luce, il principe suo padre, volendo darle un nome che risvegliasse immediatamente l'idea del chiostro, e che fosse stato portato da una santa d'alti natali, la chiamт Gertrude. A sei anni, Gertrude fu collocata, per educazione e ancor piщ per istradamento alla vocazione impostale, nel monastero dove l'abbiamo veduta: e la scelta del luogo non fu senza disegno.
Abstract
Questo capitolo narra l'arrivo di Renzo Lucia e Agnese a Monza. Lucia e Agnese si distaccano da Renzo per cercare un rifugio per un po' di tempo. Vengono portate da una donna molto potente in quei posti, Gertrude. Viene poi descritta la vita della stessa.
Lessico
- pag.153 - baroccio - ambasciata.
- pag.153 - reticenza - atteggiamento di cautela e di riserbo nel discorrere: si espresse con molta reticenza | nel linguaggio giuridico, l'atteggiamento del teste reticente l figura retorica per la quale smettiamo ad un tratto di parlare o di scrivere lasciando il senso interrotto, in modo perт che l'uditore o il lettore possano sottintendere ciт che si tace..
- pag.154 - arciprete - parroco titolare di una parrocchia abbastanza importante l dignitario di un capitolo cattedrale o collegiale.
- pag.154 - penuria - Scarsezza.
- pag.154 - allogare - porre in luogo adatto, collocare, sistemare cosa o persona l fig.: allogare uno, trovargli un impiego, un servizio | allogare una figlia, accasarla, darle marito; allogare il denaro, investirlo l dare in affitto u rifl., trovare collocazione, andare ad abitare.
- pag.156 - torracchione - piccolo mantello impermeabile che indossavano una volta i pellegrini.
- pag.157 - enimma - Enigma.
- pag.161 - antonomasia - Traslato che consiste nel dare forza di nome proprio a un nome comune o, viceversa, di comune a un nome proprio: l'oratore romano, Cicerone; il certaldese, Giovanni Boccaccio; l'astigiano, Vittorio Alfieri; un mecenate, qualunque protettore di letterati e artisti.
- pag.161 - nudrita - Nutrita.
- pag.162 - puerizia - Infanzia.
- pag.165 - vicario - Chi temporaneamente sostituisce un superiore nel suo ufficio o che, per mandato di questi, ne esercita le funzioni; in passato, spec. nel Medioevo, questo termine era attributo di funzionari e pubblici ufficiali oltre che di sacerdoti e prelati; oggi и attributo solo di questi ultimi.
- pag.165 - clausura - Regola monastica che vieta ai religiosi di uscire dal monastero e agli estranei di entrare in una parte ben circoscritta di esso | con senso concr. la parte del convento dove vige tale divieto l fig. vita ritirata e appartata; isolamento.
- pag.166 - paggio - Nobile giovanetto che anticamente serviva nelle corti.