Le ninfe marine, figlie di Nèreo e Deride, nipoti di Oceano e Tèti, salirono dal fondale marino per ammirare la nave degli Argonauti; gli eroi rimasero stupefatti di fronte a quelle bellezze “inumane”; il giovane Pèleo non ebbe occhi che per la più giovane delle Nèreidi, Tèti. Ma grandi difficoltà si frapposero alle nozze, poiché anche Giove, Nettu
Letteratura Latina
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C avevano prodotto una poesia dove l’esperienza personale del poeta rappresentava parte della tematica. I lirici greci, in realtà, inseriscono esperienza personale in contesto nazionale, nel senso di esemplarità. I poeti greci scrivevano poesie di modesta lunghezza. Tra i poeti del VII secolo abbiamo: Saffo, Archiloco, Alceo. Come i precedenti greci abb
se è lecito, (mi sembra) superare gli dei,
colui che sedendoti di fronte ti guarda
continuamente e ti ascolta
che ridi dolcemente, questo a me misero
fa perdere del tutto i sensi: infatti appena
ti ho vista, Lesbia, non mi sopravvive niente
(di voce in gola);
ma la lingua si intorpidisce, una fiamma tenue
scorre sotto
2.Il liber catulliano
La disposizione dei carmi è probabilmente opera di un editore successivo che si è basato su un criterio distributivo di tipo metrico.
-raccolta di tre tipi di componimenti:
•carmi polimetri (1-60)→ argomenti vari e leggeri
→ varie forme metriche
•carmina docta (61-68)→ argomenti impegnativi, soprattu
Il carme 68 è una delle più complesse poesie catulliane, e di più difficile interpretazione, ma anche delle più intime, in cui tumultua una folla di sentimenti e di rievocazioni. Sembra un’unica poesia costituita da due parti scritte a distanza di tempo. La seconda parte, intreccia il mito di Laodamia coi motivi personali dell’amore per Lesbia e del dol
AMORE E FEDELTÀ (Carm. 87)
Nulla potest mulier tantum se dicere amatam
Vere, quantum a me Lesbia amata mea est.
Nulla fides ullo fuit umquam in foedere tanta,
quanta in amore tuo ex parte reperta mea est.
AMORE E FEDELTÀ
Nessuna donna può vantarsi di essere stata amata così
sinceramente, quanto la mia Le...
ODI ET AMO (Carm. 85)
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
ODIO E AMO
Odio e amo. Forse mi chiedi come io faccia.
Non so, ma sento che questo mi accede: qui è la mia croce....
nec te requiret nec rogabit invītam.
At tu dolebis, cum rogabĕris nulla.
Scelesta, vae te, quae tibi manet vita?
Quis nunc te adibit? Cui videbĕris bella?
Quem nunc amabis? Cuius esse dicēris?
Quem basiabis? Cui labella mordebis?
At tu, Catulle, destinatus obdura.
E’ FINITA!
Infelice Catullo, smetti di comportar
Quin tu animo offirmas atque istinc teque reducis
et deis invitis desinis esse miser?
Difficile est longum subito deponere amorem;
difficile est, verum hoc qua lubet efficias.
Una salus haec est, hoc est tibi pervincendum;
hoc facias, sive id non pote sive pote.
O di, si vestrum est misereri, aut si quibus umquam
Extremam iam
AMARE E BENE VELLE (Carm. 72)
Dicebas quondam solum te nosse Catullum,
Lesbia, nec prae ne velle tenere Iovem.
Dilexi tum te non tantum ut vulvus amicam,
sed pater ut gnatos dirigit et generas.
Nunc te cognavi: quare et si impensius uror,
multo mi tamen est vilior et levior.
Qui potis est? Inquis. Quod amantem iniu...