L'istruzione a Roma

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura Latina

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Testo

L'istruzione a Roma

Fino a circa sette anni i fanciulli erano affidati alle cure della madre, poi passavano sotto la tutela educativa del padre. Quando divenne più forte influenza della cultura greca, i figli furono affidati a un maestro di professione: le famiglie più ricche avevano un precettore, quelle meno agiate mandavano invece i bambini in un ludus litterarius, dove un solo maestro insegnava a più alunni.
I maestri insegnavano in locali spesso squallidi, talvolta addirittura all'aperto. Nella stanza adibita ad aula scolastica non c'erano banchi ne cattedre: il maestro era seduto su una sedia e gli scolari si sistemavano davanti a lui su scomodi sgabelli e, per scrivere, appoggiavano le tavolette cerate direttamente sulle ginocchia. L'anno incominciava a marzo e s'interrompeva per un certo periodo nella stagione calda. Altre vacanze erano le giornate estive e un giorno ogni nove, quando invece si teneva il mercato. Sei erano le ore di lezione giornaliere, mattina e pomeriggio, con pausa per pranzo a casa. Dopo le ore di scuola i ragazzi passavano alle terme dove concludevano la giornata con un bagno ristoratore.
Per i metodi educativi veniva adottata la frusta; il corso di studi di un ragazzo comprendeva tre livelli di istruzione:
a. Scuola primaria (7-11 anni)
Le lezioni incominciavano all'alba; il bambino veniva accompagnato da uno schiavo che talvolta assumeva anche il ruolo di ripetitore e di precettore. Anche le bambine potevano frequentare la scuola pubblica, ma in genere l'istruzione era molto più ridotta. Questo livello di scuola era gestita dal ludi magister, il quale insegnava gli elementi basilari del sapere: leggere, scrivere e contare. A leggere e a scrivere provvedeva il litterator, ai numeri il calculator.
b. Scuola secondaria (12-17 anni)
Il ragazzo passava al grammaticus il quale gli insegnava allo studio della lingua, della letteratura latina e di quella greca, basandosi sull'analisi di testi poetici. Si usciva con una buona conoscenza delle lingue latina e greca e dei più importanti testi letterari. Il grammaticus teneva la sua lezione in una bottega del foro (taberna) nella sua retribuzione era leggermente superiore a quella del ludi magister.
c. Insegnamento superiore
L'ultima tappa era la scuola di retorica in cui si imparavano le tecniche oratorie, sotto la guida di rhetores spesso famosi e apprezzati. Coronamento del ciclo di studi era un soggiorno ad Atene per ascoltare i maestri delle maggiori scuole di filosofia di retorica.

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