scheda: "a ciascuno il suo" di sciascia

Materie:Scheda libro
Categoria:Letteratura Italiana

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Testo

A ciascuno il suo
L’AUTORE
Leonardo Sciascia nacque a Racalmuto in provincia di Agrigento nel 1921 e morì a Palermo nel 1989. Egli, scrittore italiano, è noto per i suoi romanzi incentrati sul potere e la corruzione in Sicilia, interpretando la vita siciliana con partecipazione drammatica ma anche con mordente ironia. Fu insegnante di scuola elementare a Caltanissetta dal 1949 al 1957 e a Palermo dal 1957 al 1968, nello stesso periodo pubblicò romanzi, racconti, opere teatrali e saggi che, come lui stesso affermò, formavano un'unica opera, mirante ad illustrare la tragedia del passato e del presente della sua isola d'origine. Dal 1978 Sciascia si concentrò sull'attività saggistica e politica (L'affaire Moro, 1978; Dalla parte degli infedeli, 1979) e, come rappresentante del Partito radicale, divenne membro del Parlamento europeo e del Parlamento italiano nel 1979. Degli ultimi anni sono i romanzi brevi La strega e il capitano (1986), Porte aperte (1988, dal quale nel 1990 Gianni Amelio ha tratto l'omonimo film interpretato da Gian Maria Volonté) e Una storia semplice (1989).
TRAMA
Durante una giornata di caccia, il farmacista Manno ed il dottor Roscio vengono misteriosamente uccisi a colpi di fucile. Poco prima il farmacista aveva ricevuto una lettera di minaccia. In paese si sparge la voce e molte persone ipotizzano vari motivi che possano aver causato i due omicidi. Le indagini sul doppio omicidio sono guidate dal maresciallo, ma il professore Laurana, insegnante liceale di storia e letteratura e critico letterario per diletto, nota nel rovescio della lettera un ritaglio di giornale con scritto “unicuique”; nonostante faccia notare questo dettaglio al maresciallo, quest’ultimo non gli dà peso, così il professore decide di avviare separatamente delle ricerche per trovare in paese chi leggesse l’Osservatore Romano, l’unico giornale su cui in ogni copia era scritto in prima pagina “Unicuique suum”; Laurana, che era un grande amico di Roscio, scopre alla fine la verità', grazie alle testimonianze di suoi amici e colleghi.
Rosello, l’avvocato cugino della vedova Roscio, aveva da molto tempo una relazione con la donna, e Roscio era venuto a conoscenza del fatto. Cosi' il dottore aveva minacciato l'avvocato di rendere noti a tutti alcuni documenti sulle sue attività' illegali ed era persino andato a Palermo, da un suo amico, per avvertire che un "notabile" del paese "aveva in mano" tutta la provincia, rubava e corrompeva. Roscio era quindi pronto a denunciare Rosello, ma quest’ultimo aveva deciso di eliminare il dottore. Laurana capisce cosi' che il farmacista era estraneo alla vicenda, che riguardava una questione tra Rosello e Roscio, e che gli era stata inviata la lettera minacciosa solo per indirizzare l’opinione di tutti sul legame dell’uomo con l’omicidio, e far apparire il dottor Roscio una vittima delle conseguenze, quando invece era proprio quest’ultimo il vero bersaglio. Il professore, dopo aver tratto le sue fondate conclusioni, intraprende un rapporto d’amicizia con la vedova di Roscio, la signora Luisa (donna che affascina il professore, come del resto tutto il paese), la quale sembra disposta a collaborare per punire il cugino; tuttavia una sera Laurana, dopo essersi presentato ad un appuntamento con Luisa e dopo aver capito che lei non sarebbe più' arrivata, sparisce misteriosamente. Solo un ragazzo lo ha visto per l'ultima volta mentre entrava in un'auto nera. Laurana viene ucciso pagando cosi' di persona la sua curiosità'; nessuno lo troverà' più' perché' giace sotto un pesante mucchio di rosticci in una solfatara abbandonata, a meta' strada tra il suo paese ed il capoluogo.

PERSONAGGI
Professore Laurana: Laurana è il protagonista, ha quasi quarant’anni ed è un uomo timido, gentile, onesto; ogni giorno parte con la corriera per andare a scuola dove insegna lingua straniera, italiano e filosofia ed è soddisfatto del suo lavoro.
Ha avuto pochi amici e l'unico che gli era sempre stato fedele, Roscio, è morto. Laurana, spinto dalla curiosità, decide di indagare sul delitto. Non vuole arrendersi mai anche se avverte il peso del pericolo. Arrivato alla conclusione della sua indagine privata, inizia a frequentare la signora Luisa, vedova di Roscio. In lei Laurana vede «una speranza d’amore», ed è attratto dal suo fascino, dal suo corpo, dai suoi capelli... Vicino a lei si sente imbarazzato, goffo, «quasi inutile». Dopo la sua morte, i paesani continuano a parlare di lui rimpiangendolo, ma intuendo anche che la sua scomparsa è legata alle ricerche che egli aveva condotto riguardo ai misteriosi omicidi.
Manno :Era un farmacista, uomo timido ed onesto, amante della caccia e della vita di paese. Dopo la sua morte, in paese si vocifera che sia stato ucciso per aver molestato una ragazza di vent'anni ma la moglie Teresa Spanò lo difende, assicurando che le è sempre stato fedele. Manno proveniva da una famiglia povera, era avido, avaro, gli piaceva ascoltare ma non parlare. Da quando aveva aperto la farmacia però era cambiato. Era un bell'uomo, gentile, affezionato a sua moglie ed era amico di tutti i suoi paesani. Dopo aver ricevuto la lettera anonima sulla quale vi era scritto «Unicuique suum» (A ciascuno il suo), si era spaventato ed aveva chiesto subito aiuto al commissario.
Dottor Roscio: Era un bravo dottore del paese, grande amico del professor Laurana. Amava molto leggere, trascorrere le serate sul balcone o in salotto. Era intelligente ma di un’intelligenza «quiete, lenta». Roscio era sempre stato fedele alla moglie Luisa, l'amava molto anche dopo averla vista in «compagnia» del cugino, l'avvocato Rosello. Il dottor Roscio aveva un carattere chiuso, non si confidava mai ma, dopo aver saputo la verità su Rosello, aveva avuto il coraggio di confessare i fatti ad un deputato e poi era rimasto in silenzio con la paura di esser colpito da un momento all'altro. Aveva molti soldi e nessun’ambizione, amava il suo mestiere, il paese, le serate al circolo o in farmacia, la caccia ed i cani ma soprattutto amava la sua bambina. Con Laurana Roscio poteva abbandonarsi liberamente alla conversazione. Questo personaggio, come il professore, ha avuto il coraggio di denunciare dei fatti negativi accaduti nel suo paese ed è stato punito dalla malavita.
Luisa Rosello: È la moglie di Roscio e cugina di Rosello, è una donna attraente, «attaccata» al marito ed alla figlia. Da piccola viveva con il cugino e, dopo la morte del marito, vorrebbe risposarsi proprio con l'avvocato ma in seguito finge di cambiare idea e di collaborare con Laurana, per poi ingannarlo. Veste spesso con abiti attillati e corti, sembra quasi un'odalisca, e questo è ovviamente notato da tutti i «giovinastri» del paese. E' l'oggetto del desiderio di molti uomini. Nel capitolo XV è paragonata alla bella ninfa di Diana, Aretusa.
Avvocato Rosello: È il cugino di Luisa ed è il responsabile della morte di Manno, Roscio e Laurana. E' un uomo molto ricco, fa parte del consiglio d'amministrazione della Furaris ed è anche consulente tecnico della stessa società. E' inoltre presidente d’altre ditte; svolge quindi diverse attività, molte delle quali illegali. Gode della stima dei socialisti ed i suoi affari privati lo portano fino a Palermo. Sono però affari oscuri, nei quali nessuno cerca di «ficcare il naso». Rosello è forse l'uomo più importante del paese, apparentemente sembra onesto, molto socievole, espansivo e finge di collaborare con Laurana. Fin da piccolo è cresciuto con la cugina Luisa con la quale ha avuto una lunga relazione amorosa, nascosta a Roscio. Dopo la morte di Roscio in paese si parla già di matrimonio tra i due cugini, matrimonio che potrebbe «unificare una proprietà».
LUOGO E TEMPO
Il teatro della vicenda è la Sicilia, patria dell’autore e della mafia. La narrazione avviene principalmente in un piccolo paese di provincia, ma si sposta anche al capoluogo e ai boschi che circondano il paese.
Non ci sono precise indicazioni sull’esatta collocazione cronologica e sulla durata della vicenda; si può immaginare che si ambienti all’inizio del XX secolo e duri circa qualche mese.
L’opera dipinge un quadro storico della realtà siciliana in un piccolo paese. L'autore ci vuole rappresentare un mondo popolare pieno di chiacchiere, pettegolezzi e ipotesi o certezze che tutti hanno ma mai nessuno esprime, e purtroppo anche caratterizzato dal problema della mafia e delle sue ingiustizie e violenze, problematica che esiste tuttora.

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