Il bugiardo di Carlo Goldoni

Materie:Scheda libro
Categoria:Letteratura Italiana

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Testo

IL BUGIARDO
DI CARLO GOLDONI
INTRODUZIONE
“Il valoroso Pietro Cornelio, colla più bella ingenuità del mondo, ha confessato al Pubblico aver lavorato il suo "Bugiardo" sul modello di quello che fu attribuito in Ispagna a Lopez de Vega, quantunque un altro Autore Spagnuolo lo pretendesse per suo.
Io con altrettanta sincerità svelerò a miei Leggitori aver il soggetto della presente Commedia tratto in parte da quella del sopraddetto Cornelio. Vanta l'Autor Francese aver condotto l'opera sua con quella varietà nell'intreccio, che più gli parve adattata al gusto della nazione, a cui doveva rappresentarsi. Tanto ho fatto io nel valermi di un tal soggetto: servito appena mi sono dell'argomento; seguito ho in qualche parte l'intreccio; ma chi vorrà riscontrarlo, dopo alcune scene che si somigliano, troverà il mio "Bugiardo" assai diverso dagli altri due; talmenteché avrei potuto darmi merito dell'invenzione ancora, se sopra un tal punto non fossi io assai scrupoloso, e nemicissimo di qualunque impostura.
Pur troppo nella edizione di Venezia, stampandosi dal Bettinelli le mie Commedie, senza le piccole mie Prefazioni, e non leggendosi questa tale premessa al mio "Bugiardo", non mancherà chi dirà il bugiardo esser io medesimo, arrogandomi l'altrui merito e l'altrui fatica; ed ecco la necessità de' miei ragionamenti al Lettore, la mancanza de' quali fa difetto notabilissimo nella prenarrata Edizione.
Io per altro, come diceva, ho dato un giro assai più brillante ad una tale Commedia. Ho posto al confronto dell'uomo franco un timido, che lo fa risaltare. Ho posto il mentitore in impegni molto ardui e difficili da superare, per maggiormente intralciarlo nelle bugie medesime, le quali sono per natura così feconde, che una ne suol produr più di cento, e l'une han bisogno dell'altre per sostenersi.
Il "sonetto" è forse la parte più ridicola della Commedia. Le "lettere" a Pantalone e a Lelio dirette accrescono l'imbarazzo e la sospensione. Tutte cose da me inventate, le quali potevano darmi sufficiente materia per una Commedia, che si potesse dir tutta mia; ciò non ostante, sapendo io d'aver fatto uso del soggetto dell'Autore Francese, non ho voluto abusarmene, e Dio volesse che così da tutti si praticasse, che non si vederebbono tante maschere, tanti rappezzamenti, tante manifeste imposture”
DI Carlo Goldoni
TRAMA
Lelio, figlio di Pantalone, torna a Venezia da Napoli, città in cui è cresciuto seguendo l'impulso a vivere una continua avventura, affidandosi al suo estro di bugiardo impenitente. Capita subito nel pieno di una serenata che Florindo, amante timido, rivolge segretamente a Rosaura, mentre insieme alla sorella Beatrice sta sul terrazzino di casa. Senza indugio Lelio, assistito dal servo Arlecchino, si fa avanti, attirando l'attenzione delle figlie del Dottore e attribuendosi il merito dell'omaggio canoro. Da questo momento in poi inizia un rutilante gioco di "spiritose invenzioni", come il fantasioso protagonista definisce le sue menzogne: s'inventa un'identità ammantata di ricchezze e nobiltà, si dichiara un cavaliere napoletano invaghito di Rosaura, si finge un amico di se stesso con il padre, si vanta di aver goduto i favori delle sorelle con il severo Ottavio, amante di Beatrice. Anche quando à smentito dai fatti, non si perde d'animo e cambia con sollecitudine identità e storia, riuscendo comunque convincente. Quando le esagerazioni raggiungono un livello insopportabile d'immoralità, è scacciato dal padre e da tutti gli altri, mentre sul filo della convezione teatrale si ricompongono le coppie di innamorati.
PERSONAGGI
I personaggi principali sono:
Il Dottor Balanzoni bolognese, medico in Venezia
Beatrice sue figlie
Rosaura
Colombina loro cameriera
Ottavio cavaliere padovano, amante di Beatrice
Florindo cittadino bolognese, che impara la medicina e abita in casa del
Dottore; amante timido di Rosaura
Brighella suo confidente
Pantalone mercante veneziano, padre di Lelio
Lelio il bugiardo
Arlecchino suo servo
I personaggi secondari sono:
Un vetturino napoletano
Un giovine di mercante
Un portalettere
Una donna che canta
Suonatori
Barcaioli di peota
Barcaioli di gondola
DESCRIZIONE DEI PERSONAGGI PRINCIPALI
Il Dottor Balanzoni: è un medico molto rinomato a Venezia che all’inizio della commedia si
trova a Bologna. Egli è amico di Pantalone e durante il viaggio di
ritorno i due stipulano un contratto in base al quale i loro due figli si
sarebbero sposati. Tornato a Venezia però viene a conoscenza del
fatto che sua figlia si era invaghita di uno straniero rovinando la
reputazione della sua famiglia. Preso all’inizio dall’ira, cerca poi di
aggiustare le cose venendo a capo della verità e alla fine riesce nel
suo intento maritando le sue due figlie con due galantuomini.
Beatrice: è una della figlie del dottor Balanzoni. A partire dalla scena iniziale le due sorelle
sembrano avere lo stesso rilievo all’interno della commedia, in realtà Beatrice
non ha un ruolo rilevante nell’intreccio che si viene a creare. Essa infatti si
invaghisce come sua sorella del forestiero, il quale però non rivela da subito
quale delle due voglia prendere in moglie. Venuta a conoscenza del fatto che ad
avere la preferenza era Rosaura scoppia una discussione tra le due sorelle;
Beatrice infatti sostiene che per colpa di sua sorella che, in quanto maggiore,
avrebbe dovuto maritarsi per prima, lei era stata costretta a respingere molti
pretendenti tra i quali Ottavio. La discussione tuttavia decade quasi subito e
Beatrice non prenderà più parte nella vicenda fino a quando accetterà di sposare
Ottavio con il consenso del padre.
Rosaura: è l’altra figlia del dottor Balanzoni. Ha un ruolo rilevante nella commedia poiché
le bugie di Lelio iniziano proprio con la sua infatuazione per Rosaura. All’inizio
più timida della sorella, dimostra di avere un carattere deciso nell’accettare la
corte del forestiero, pur rimanendo abbagliata dalle sue “spiritose invenzioni”. Al
ritorno di suo padre si dimostra desolata per le dicerie che si erano sparse sul
loro conto e racconta al dottor Balanzoni di essersi innamorata di un forestiero
che diceva di essere un marchese. Pur venendo a conoscenza a poco a poco
della verità sul conto del forestiero, sembra non rendersi conto fino alla fine della
vera natura di Lelio. Suo padre le apre gli occhi e alla fine della commedia
accetta la mano di Florindo, vero autore delle dimostrazioni d’amore ricevute.

Colombina: è la cameriera del dottor Balanzoni e delle due sue figlie. Si dimostra fedele
alle sue padrone in ogni occasione e svolge un ruolo piuttosto rilevante nella
ricerca della verità. All’inizio della commedia sembra accettare la corte del
servitore di Lelio, il quale, su esempio del suo padrone, nel dichiararle il suo
amore, fa uso di qualche “spiritosa invenzione”. Tuttavia, pur apparentemente
non venendo a conoscenza della verità, non ci sono riferimenti nella
commedia riguardo al proseguimento della loro storia.
Ottavio: è un cavaliere padovano innamorato di Beatrice. Come tutti i personaggi viene
ingannato anche lui dalle bugie di Lelio. Pur essendo amici, infatti, Ottavio sembra
non conoscere la sua vera natura e quando lo incontra alla locanda Lelio comincia
a raccontargli delle sua avventure amorose con le due sorelle. Ottavio rimane
sconvolto dal comportamento delle figlie del dottor Balanzoni tanto da non voler
più sposare Beatrice. Dopo aver raccontato la vicenda al dottore, il quale non gli
crede insieme al resto della famiglia, scopre la verità e aiuta il padre delle due
ragazze nel far luce sui fatti. Alla fine, rinunciando al duello contro Lelio prende in
moglie Beatrice con il consenso del padre.
Florindo: è un aspirante medico che abita in casa del dottore ed è innamorato di Rosaura.
Fin dalla prima scena viene messa in risalto la sua timidezza; egli infatti, avendo
paura di confessare il suo amore per una delle due sorelle, mette in atto diverse
dimostrazioni d’amore (la dedica di una serenata, il regalo di pizzi e la
composizione di un sonetto) senza però attribuirsi il merito. Lelio approfitterà di
questa situazione facendo passare quelle azioni per sue ma alla fine verrà
scoperto e Florindo otterrà la mano di Rosaura. In netta contrapposizione con il
personaggio principale è perciò un uomo onesto, stimato dal dottor Balanzoni,
che proprio per questa sua onestà otterrà alla fine la vittoria in amore.
Brighella: è il confidente di Florindo. Sempre a fianco del suo padrone, lo invita più volte
durante la commedia a rivelare il suo amore per Rosaura, ma Florindo,
continuando a rispondergli che “il vero amor è amar senza dirlo”, lo costringe ad
assecondarlo facendogli mettere in atto le dimostrazioni d’amore senza rivelarne
il mittente. Alla fine della commedia Florindo sarà costretto a seguire il suo
consiglio per non perdere la sua amata e Brighella lo aiuterà a coronare il suo
sogno d’amore.
Pantalone: è un mercante veneziano ed è il padre di Lelio. All’inizio della commedia si
trova in campagna; fa poi il suo ritorno a Venezia con il dottor Balanzoni ed è
ansioso di rivedere suo figlio dopo 20 anni. Fin dal suo primo incontro con Lelio
però, viene ingannato da una bugia dietro l’altra. E mentre all’inizio crede alle
sue spiegazioni e cerca di assecondarlo nei suoi desideri, alla fine della
commedia si renderà conto della sua vera natura e lo costringerà a fare la cosa
giusta.
Lelio: è il bugiardo nonché il protagonista in assoluto della commedia. Fin dalla prima
scena mette in evidenza tutta la sua arte nel dire le bugie e tutti i personaggi
coinvolti tranne il suo servo Arlecchino saranno ingannati fino alla fine dalle sue
parole. Egli manca da casa da 20 anni; infatti era stato mandato da suo padre a
Napoli e affidato alla custodia di suo zio. Giunto a Venezia, pernotta in una locanda
e si gode la sua libertà fino all’arrivo di suo padre dalla campagna. Egli considera le
bugie delle “spiritose invenzioni prodotte dalle fertilità del suo ingegno pronto e
brillante” e ne fa uso fin dalla sua prima comparsa non solo per conquistare le due
sorelle ma anche per ingannare il resto dei personaggi, compreso suo padre. Alla
fine però, intralciato nelle sue stesse bugie, “le quali sono per natura così feconde,
che una ne suol produr più di cento, e l’une han bisogno delle altre per sostenersi”,
è costretto a confessare la verità e pur essendo davvero innamorato di Rosaura a
rinunciare a lei per sposare la fanciulla di Roma a cui l’aveva promesso.
Arlecchino: è il servo di Lelio. E ‘l’unico a conoscere la sua vera natura ma, nonostante ciò
lo asseconda in ogni sua azione rimanendogli fedele per tutta la durata della
commedia. Dopo il primo tentativo di farlo desistere dal suo intento, infatti, non
solo non cerca più di convincerlo a dire la verità, ma utilizza anche lui qualche
“spiritosa invenzione” nel tentativo di conquistare Colombina.
LUOGO
L’intera commedia ha luogo a Venezia anche se ci molti riferimenti a città quali Napoli, Bologna e Roma.
L’azione si svolge quasi interamente in una strada con una veduta sul canale dove da una parte vi è la casa del dottore, con un terrazzino, e dall’altra c’è la locanda, con l’insegna dell’Aquila.
TEMPO
La commedia si svolge nell’arco di non più di due o tre giorni. Infatti, dalla sera dell’arrivo di Lelio a Venezia, i fatti si susseguono molto rapidamente.
L’unico riferimento temporale che possediamo riguardo al periodo dell’anno è la presenza di una fiera molto importante a Venezia.
STILE
Tra i personaggi solo alcuni parlano in veneziano; tra cui Arlecchino, Colombina, Brighella e Pantalone.
MESSAGGIO
Il messaggio è espresso da Ottavio nella frase che conclude la commedia:
“Saremo quattro persone felici, e godremo il frutto dei nostri sinceri affetti. Ameremo noi sempre la bellissima verità, apprendendo dal nostro bugiardo, che le bugie rendono l’uomo ridicolo, infedele, odiato da tutti; e che per non essere bugiardi, conviene parlare poco, apprezzare il vero, e pensare al fine.”

Esempio



  


  1. nives

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