Emilio Lussu

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura Italiana
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Testo

Emilio Lussu

La vita

Emilio Lussu nacque ad Armungia, un villaggio nella provincia di Cagliari, nel 1890. Dopo i primi studi, si iscrive alla facoltà di giurisprudenza a Cagliari. Allo scoppio della Grande guerra, appena laureato, Lussu si propone come interventista democratico: è favorevole all’entrata in guerra contro l’Austria con l’obiettivo sia di acquisire le terre irredente, sia di favorire la disgregazione dell’Impero austriaco, e di conseguenza , il raggiungimento dell’indipendenza e della sovranità da parte delle nazionalità non tedesche ancora sottoposte al governo di Vienna.
Partecipa alla Prima Guerra mondiale come uno fra gli ufficiali di complemento della Brigata Sassari. A seguito della drammatica esperienza, si ha il superamento progressivo della prima posizione ideologica e l’approdo a un pensiero più maturo. Rientrato in Sardegna nel ’19, partecipa alla fondazione del Partito sardo d’Azione, la cui nascita, secondo lo stesso Lussu, è da porre in stretta relazione con l’esperienza della guerra, con il senso di solidarietà creatosi fra i soldati sardi dal fronte, con la presa di coscienza politica che era avvenuta non solo in lui, ma anche in gran parte dei sui compagni. Successivamente il Partito sardo d’azione si configurerà come un generale movimento popolare, sociale e politico dei contadini e dei pastori sardi.
Lussu viene eletto deputato nel ’21 e nel ’24. Dopo il delitto Matteotti, partecipa alla cosiddetta "secessione aventiniana". Il 31 ottobre del ’26, quando ormai il fascismo sta imponendo la sua dittatura con le "leggi fascistissime", lo scioglimento dei partiti e dei sindacati di ispirazione socialista e cattolica, l’abolizione della libertà di stampa, Lussu viene assalito nella sua casa a Cagliari da un gruppo di fascisti. Quello stesso giorno a Bologna, c’era stato un attentato fallito contro Mussolini e i fascisti non perdono l’occasione per scatenarsi ovunque alla caccia degli oppositori. Per difendersi, Lussu spara un colpo di pistola contro il primo squadrista che gli si presenta davanti e lo uccide. Arrestato, assolto dai giudici in istruttoria per legittima difesa, viene però condannato in via amministrativa da una commissione fascista, in base alle leggi eccezionali per la difesa dello Stato volute da Mussolini, a 5 anni di deportazione a Lipari.

Le opere

Nel ’29 riesce ad evadere e a giungere a Parigi. Le vicende politiche del decennio 1919-1929 sono oggetto del libro "Marcia su Roma e dintorni", una avvincente testimonianza autobiografica. A Parigi Lussu, insieme ad altri emigrati politici italiani fra cui Gaetano Salvemini e Carlo Rosselli, dà vita a "Giustizia e libertà" , un movimento antifascista che si proponeva di individuare e promuovere metodi di lotta di tipo rivoluzionario per abbattere la dittatura fascista. Nel ’36 viene ricoverato in un sanatorio in Svizzera dove è sottoposto ad un difficile intervento chirurgico ai polmoni in seguito all’aggravarsi di una malattia contratta nelle carceri fasciste. Qui scrive la "Teoria della insurrezione", uno studio - teorizzazione sulle caratteristiche della guerra partigiana. In sanatorio Lussu, fra il ’36 e il ’37 scrive "Un anno sull’altipiano".
Dopo oltre 5 anni trascorsi in vari paesi in una continua attività di organizzazione politica, Lussu rientra in Italia nell’agosto del ’43 e partecipa alla Resistenza. Finita la guerra, Lussu entra a far parte, nel 1945, dal governo Parri e del successivo primo governo De Gasperi. Nel 1946 viene eletto deputato alla Assemblea Costituente. Dopo lo scioglimento del Partito d’Azione (1947), entra nel partito socialista, ma nel 1964, mostrando ancora una volta il suo temperamento rivoluzionario, partecipa alla costituzione del Partito socialista di Unità Proletaria. Muore il 5 marzo del 1975.

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