CONFRONTO TRA IL TEATRO DI PLAUTO E DI TERENZIO

Materie:Riassunto
Categoria:Letteratura Italiana
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Testo

PLAUTO
TERENZIO
TRAMA
Le trame delle opere del poeta sono costruite su schemi ripetitivi e complicati ricchi di luoghi comuni e personaggi stereotipati.
Di solito il personaggio è un adulescens innamorato che non può condividere il suo amore con la sua compagna a causa di un antagonista, nonostante il sostegno degli aiutanti. Nonostante le peripezie dei protagonisti, le opere terminano sempre con un lieto fine.
Come quelle di Plauto, anche le trame delle opere di Terenzio hanno tutte al centro una vicenda in cui sono presenti due giovani innamorati, ostacolati da uno o più antagonisti, ma che alla fine coroneranno il loro amore.
Sono in ogni caso presenti stereotipi ma in misura minore.
PERSONAGGI
Tra gli aiutanti spicca la figura del servus callidus, che ordisce intricati inganni ed ingegnosi espedienti riesce a prendersi gioco dell’antagonista di turno.
In ogni caso i personaggi sono stereotipati e descritti in modo buffo.

I personaggi sono molto verosimiglianti e la complessità della trama permette all’autore di compiere analisi psicologiche dei personaggi.
Pur continuando a mettere in scena i personaggi tradizionali, Terenzio abbandona il servus callidus, e mette in primo piano i padri, i figli ed il loro rapporto.
STILE
Plauto non utilizza uno stile formale ma predilige un linguaggio informale, adatto per un ampio pubblico. Il lessico è molto basso, ricco di giochi di parole e doppi sensi. Plauto utilizza figure retoriche ed effetti linguistici degni di un virtuoso della lingua. Riesce ad ottenere effetti comici perfino inventandosi dei nomi fondendo diverse parole greche.
Terenzio adopera uno stile formale e sobrio, con un linguaggio curato e ricercato. Anche nelle sue opere ritroviamo delle parti comiche, date da battute di umorismo raffinato, al contrario del suo predecessore.

PROLOGO
I prologhi sono di carattere espositivo e raccontano semplicemente gli antefatti della storia.

Terenzio non utilizza i prologhi delle sue opere per esporre la trama, ma li adopera per rispondere polemicamente alle accuse, ma soprattutto per parlare del suo modo di far poesia.
Al contrario di Plauto, che spiegava la trama della storia così che il pubblico potesse seguire gli intrecci, Terenzio cerca di mantenere l’attenzione del pubblico alla rappresentazione svelando gradualmente la verità nascosta dietro agli equivoci e agli errori.
COESIONE E COERENZA
Rispetto agli altri esponenti della poesia dell’età dell’espansione, Plauto non si interessa molto alla coerenza e alla organicità delle opere. Egli è disposto a sacrificare alla comicità del momento, l’esigenza della verosimiglianza: a volte la singola scena è come uno sketch a se, con aggiunte goliardiche principalmente fini a se stesse.
Rispetto a Plauto, Terenzio cura di più gli intrecci e li costruisce in modo più organico, con una grande preoccupazione per la coerenza e la verosimiglianza.
ILLUSIONE SCENICA
Plauto si diverte a smascherare al pubblico la finzione teatrale, come per ricordare agli spettatori di stare partecipando ad un gioco.
Una particolare forma di rottura di illusione scenica è il “metateatro”, o teatro nel teatro.

Per favorire il coinvolgimento degli spettatori, Terenzio elimina la rottura dell’illusione scenica, pur mantenendo le scene con monologhi e origliamento.

Esempio