2. Bacchide è una prostituda dall’animo onesto e che ammira la scelta e la condotta di vita di Antifila. Ovviamente tanta ammirazione sta nel fatto che Bacchide si fa portavoce e Antifila simbolo della teoria terenziana dell’amore, teoria in sintonia con i nuovi apporti interpersonali formulat e propagandati dal circolo degli Scipioni: amore significava
Latino
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3. La voce recitante nel prologo Terenziano è il dominus gergis, ossia il capocomico.
4. Il compito di recitare il prologo e nella commedia Nea a in quella platina, era affidato o ad un attore o ad un giovanetto insignito dell’ornatus prologi.
5. Il prologo menandreo del “La donna di Samo”, è recitato da Maschione:un personaggio della commedia.
L’ “INNO A VENERE”
Il poema si apre con un inno a Venere, la divinità simbolo della sensualità, del piacere e della bellezza. Così Lucrezio si pone in contrasto con la dottrina epicurea, che negava l’intervento da parte delle divinità sulle questioni umane, e con il resto del poema, che ha come obiettivo l’abbattimento delle superstizioni
Elio Traiano (dal 98 al 117): è stato accusato di essere un conquistatore e un guerrafondaio, perché attacca l’Arabia, l’Armenia, la Dacia, la Mesopotamia, ma lui si giustifica descrivendole come regioni che cerano disordini. Inizia la sua carriera come soldato e, dopo aver ricoperto tutte le cariche, prende il potere assoluto, ma continuerà a vivere
INIZIALMENTE CICERONE ANNUNCIA LA NASCITA DEL FIGLIO CICERO E LA BUONA SALUTE DELLA MOGLIE TERENZIA.
POI TRATTA DELL’ ATTIVITA’ POLITICA DELL’ ARPINATE: EGLI SI TROVA IMPEGNATO NELLA DIFESA DI UN SUO RIVALE(CICERONE ERA UN AVVOCATO)PER L’ ELEZIONE AL CONSOLATO,QUEL CATILINA CHE DUE ANNI DOPO ORDINERA’ LA FAMOSA CONGIURA.
BISOGNO DI CONFORT
LE LETTERE PIU’ BREVI VENIVANO SCRITTE GRAZIE AD UNO STILUS SU TAVOLETTE TABELLAE COSPARSE DI CERA.
LE LETTERE PIU’ LUNGHE ED IMPORTANTI VENIVANO SCRITTE SU FOGLI DI PAPIRO PER MEZZO DEL CALAMUS CON UN INCHIOSTRO DETTO ATRAMENTUM.
LE LETTERE POTEVANO ESSERE DI 3 TIPOLOGIE(COME DIRA’ CICERONE STESSO):
1. LE SEMPLICE LETTERE D’ INFOR
IN QUEST’ ODE RITORNA IL MOTIVO DELLA BREVITA’ DELLA VITA.SUL PAESAGGIO AUTUNNALE IL POETA PROIETTA LA SUA MEDITAZIONE SULLA FUGACITA’ DELLA VITA.
L’ UOMO E’ DESTINATO A SFIORIRE COME LA ROSA TARDIVA.
ROSA TARDIVA→AUTUNNO
IL POETA DESIDERA BANCHETTI SEMPLICI( VEDI ARIOSTO)CHE RICHIAMINO UN ESISTENZA TRANQUILLA E SOLITARIA(MEDIOCRITAS,AU
La seconda accusa riguarda alcune dicerie su Terenzio e si dice che, siccome ha molte conoscenze nobiliari e aristocratiche, molti lo possano aiutare: “dei nobili lo aiutano, e continuamente collaborano con lui”. Per Terenzio questa non è altro che una possibilità di cui andarne fieri, visto che queste persone sono molto conosciute e stimate: “egli la c
volo, vis, volui, velle, tr. anom. Cong imperf volere
erro, as, avi, atum, are, 1 intr. Vagare
cerno, is, crevi, cretum, ere, 3 tr., vedi
ludo, is, lusi, lusum, ere, 3 intr. e tr., cantare
invideo, es, vidi, visum, ere, 2 intr. e tr. Invidio
miror, aris, atus sum, ari, 1 tr. e intr. dep., meravigliarsi
turbo, as, avi, atum, are,