Versioni tratte da "Nuovo laboratorio di traduzione"

Materie:Versione
Categoria:Latino

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Testo

da “Nuovo laboratorio di traduzione”
Di Elisabetta Degl’Innocenti.

Versione N. 270 pag. 338: Il combattimento dei carri.

Da “Nuovo laboratorio di traduzione” di Elisabetta Degl’Innocenti.
Questo e’ il modo di combattere dai carri: dapprima corrono (a cavallo) da tutte le parti e lanciano dardi; e con il solo terrore dei cavalli (che incutono i cavalli) e con lo strepito delle ruote scompigliano perlopiù le file dei nemici e, quando penetrano tra le turme dei cavalieri, saltano giù dei carri e combattono a piedi. I conducenti frattanto escono un poco dalla mischia e dispongono i carri in maniera (in posizione) tale che se quelli (i combattenti) sono incalzati da una moltitudine di nemici, abbiano una ritirata facile verso i loro compagni (abbiano facile la ritirata). Così mostrano nei combattimenti la mobilità dei cavalieri e la stabilità dei fanti e, con la pratica e l'esercitazione quotidiana raggiungono tanta abilità che si sono abituati a (sono soliti) reggere (tenere per mano) i cavalli quando sono lanciati al galoppo su un pendio ripido e scosceso, a frenarli (a metterli al piccolo trotto) rapidamente (in poco spazio) a fatica girare, a correre su per il timone, tenersi fermi (stare in piedi) sul giogo e da qui ritornare con estrema rapidità sui carri.

Versione n. 10 pag. 35, Come mantenersi sani. (Celso)

Una persona sana, che sta bene ed è padrona di sé stessa, non deve obbligarsi a nessuna norma, e non deve aver bisogno ne' di un medico ne' di un massaggiatore.
E' opportuno questo, avere un tenore di vita vario: ora stare in villa, ora in città e più spesso in campagna, andare per mare, a caccia, riposare talvolta ma più frequentemente fare esercizio fisico; se davvero la pigrizia indebolisce il corpo, la fatica (lo) rafforza, quella procura una vecchiaia prematura, questa una lunga adolescenza.
Giova anche talora fare dei bagni, talvolta con acqua fredda; ora essere frizionato, ora trascurare ciò (stesso); non astenersi da nessun tipo di cibo, di cui ci si serva comunemente, a volte fare un banchetto, a volte astenersi (da questo) ora assumere più del giusto, ora non troppo, mangiare due volte giorno piuttosto che una sola e sempre quanto più possibile, purché si digerisca.

Versione n. 50 pag. 102, Agli inizi delle guerre galliche (Cesare)

Gli Edui, dal momento che non potevano difendere se stessi e i loro beni da quelli (gli Elvezi) mandano dei legati a Cesare, per chiedere aiuto. Nello stesso tempo gli Ambarri, fratelli di razza degli Edui, informano Cesare che, devastati i loro campi, essi stessi non possono facilmente respingere dalle città gli attacchi dei nemici. E così gli Allobrogi che possedevano villaggi e terre aldilà del Rodano, si rifugiano da Cesare e dicono che a loro nulla è rimasto, tranne la terra dei campi. Spinto da tali argomenti, Cesare stabilisce che non deve aspettare che gli Elvezi giungano ai territori dei Santoni, dopo aver distrutto tutte le sostanze degli alleati.

Versione N. 83 pag. 138 Un duello eroico. (Quadro Caligario)

In quel mentre avanzò un Gallo, il quale superava tutti gli altri in forza, altezza, gioventù e nello stesso tempo in coraggio, disarmato eccetto che per lo scudo e due spade, ornato di un monile e di braccialetti.
Egli, provocato il combattimento e mentre gli uni e gli altri (i Galli e i Romani) combattevano col massimo impegno, cominciò a far segno ad ambedue affinché smettessero. La battaglia ebbe una pausa.
Immediatamente, fattosi silenzio, chiede (chiese) gridando con voce stentorea, che (perché) venisse fuori qualcuno che volesse combattere con lui.
Nessuno osava (farlo) a causa dell'altezza e dell'enormità della sua corporatura. Successivamente il Gallo cominciò a irridere e a mostrare la lingua.
Ciò immediatamente spiacque molto a un certo Tito Manlio, nato da famiglia nobile, che accadesse tanta ignominia alla città, che nessuno si facesse avanti a favore di tanto grande esercito.
Egli si fece avanti e non sopportò che l'eccellenza romana fosse vergognosamente spogliata (saccheggiata) da un Gallo.

Commento

Da questo brano emerge con chiarezza la superiorità morale dei Romani: vediamo infatti come Tito Manlio affronti un enorme Gallo che aveva irriso i soldati nemici, i quali, spaventati dalla sua enorme corporatura, esitavano ad affrontarlo in duello. L'autore mette in evidenza la convinzione dei Galli di essere più forti perché più robusti fisicamente, ma, soprattutto, la virtus romana, presente in Tito Manlio, simbolo della superiorità romana nei confronti dei nemici.

Versione n. 42 pag. 94: Disperazione di Cicerone,

Io, davvero in modo incauto, come tu scrivi, agii più velocemente di quanto fosse opportuno e non ho alcuna speranza (sono senza alcuna speranza) dal momento che sono trattenuto dalle limitazioni degli editti. Se queste non fossero state cagionate dalla tua sollecitudine e benevolenza, mi sarebbe lecito partire per luoghi deserti. Ora ciò certamente non è lecito. Che cosa inoltre mi giova il fatto di essere venuto prima dell'arrivo dei tribunati, se il fatto che io stesso venni, non giova a niente?
Che cosa debbo sperare da colui che non mi fu mai nemico, dal momento che sono anche assoggettato e oppresso dalla legge?

Versione 56 pag. 107, Disprezzo della morte. (Svetonio)

Cesare diceva di che era interesse non tanto suo, quanto dello Stato, che egli fosse incolume; personalmente, già da un pezzo aveva conseguito potenza e gloria in abbondanza; lo Stato invece, se a lui fosse capitato qualcosa, non avrebbe trovato pace e avrebbe subito guerre civili in condizioni assai peggiori di prima. Su questo però sono quasi tutti concordi, che una simile morte gli era capitata quasi in conformità dei suoi desideri. Infatti una volta, avendo letto in Senofonte che Ciro, durante la sua ultima malattia, aveva dato certi ordini per il suo funerale, Cesare disse che non voleva una morte così lenta (un tipo di morte così lento) e che preferiva una (morte) improvvisa e rapida e il giorno prima di essere ucciso, durante una conversazione sorta a casa di Marco Lepido su quale (fosse) la morte più desiderabile, egli aveva espresso la sua preferenza per una repentina e imprevista.

1) interest = interessarsi di qualcosa.
La persona a cui interessa qualcosa può essere espressa:
a) in genitivo
b) con un pronome personale in ablativo
La cosa che interessa può essere espressa:
a) con una proposizione interrogativa indiretta, con il congiuntivo preceduto da ut o
l’indicativo preceduto da si
b) con un infinito
c) con una prop. infinitiva
d) con un pronome neutro. In questo caso con infinito.
Rei publicae = genitivo
Ut salvus esset = prop. completiva
2) prop. oggettiva
3) prop. interrogativa indiretta

Esercizio 11 pag. 8 da "Il nuovo laboratorio di traduzione"di E. Degl’Innocenti.

1) Omnium vestrum consensu hoc feci:
Feci questo con il consenso di tutti voi.
2) Britanni se in superiora loca abdiderunt:
I Britanni fuggirono in luoghi più alti.
3) Maxima pars istius urbis in periculo est:
La più grande parte (la massima parte) di questa città è in pericolo.
4) Catilinae crudelis animus eadem facinora cogitabat:
La mente (l'anima) crudele di Catilina pensava (meditava) le medesime scelleratezze.
5) Illi, quorum consilia spernis, sapientes sunt:
Quelli di cui disprezzi i consigli, sono saggi.

Analisi grammaticale:

Feci: verbo trans.
Questo: pron. dimostrativo
Con: preposizione semplice
Il: articolo determinativo masch. sing.
Consenso: sostantivo masch. sing.
Di: prep. semplice
Tutti: agg. masch. pl.
Voi: pron. pers. 2a pers. pl.

I: art. determinativo masch. pl.
Britanni: sostantivo masch. pl.
Fuggirono: verbo intrans.
In: preposiz. sempl.
Luoghi: sostantivo masch. pl.
Più alti: agg. qualificativo al grado comparativo di magg.

La più grande: agg. qualificativo al grado superlativo rel.
Parte: sostantivo femm. sing.
Di: prep. semplice
Questa: agg. dimostrativo femm. sing.
Città: sostantivo femm. sing.
È: verbo intrans.
In: prep. semplice
Pericolo: sostantivo masch. sing.

La: articolo determinativo femm. sing
Mente: sostantivo femm. sing.
Crudele: aggettivo qualificativo, femm. sing.
Di: prep. semplice
Catilina: nome proprio
Pensava: verbo trans. e intrans.
Le: articolo determinativo femm. pl.
Medesime: aggettivo dimostrativo femm. pl.
scelleratezze: sostantivo femm. pl.

Quelli: pronome dimostrativo masch. pl.
Di: prep. semplice
Cui (quali): pronome relativo masch. pl.
Disprezzi: verbo trans.
I: articolo determinativo masch. pl.
Consigli: sostantivo masch. pl.
Sono: copula
Saggi: nome del predicato masc. pl.

Esempio