Versioni di latino

Materie:	Appunti
Categoria:	Latino
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Data:	14.07.2000
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CADMO
CADMO ERA FIGLIO DI AGENORE RE DEI FENICI . UN GIORNO IL PADRE ORDINO’ AL FIGLIO DI CERCARE LA SORELLA EUROPA , RAPITA DA ZEUS RE DEGLI DEI AMMONENDOLO ,CHE SE NON L’AVESSE TROVATA, SAREBBE ANDATO IN ESILIO . CADMO VAGO’ PER IL MONDO IN CERCA DELLA SORELLA , MA NON LA TROVO’ ; COSI’ PER EVITARE L’IRA DEL PADRE E LA SUA PUNIZIONE DECISE DI NON TORNARE PIU’ IN PATRIA . SUCCESIVAMENTE SI RECO’ PRESSO L’ORACOLO DI APOLLO PER DOMANDARE DEL SUO DESTINO DA PROFUGO, E COSI’ L’ORACOLO GLI RISPOSE : “ NELLA PIANA TI VERRA’ INCONTRO UNA VACCA BIANCA , TI FARA’ DA GUIDA ; DOVE IL CANDIDO ANIMALE RIPOSERA’ FONDERAI LE MURA DI UNA NUOVA CITTA’ “.CADMO USCI’ DAL TEMPIO E BEN PRESTO VIDE NEL PRATO LA VACCA INCUSTODITA . LEGATOLA SI INCAMMINO’ CON ESSA VERSO LA PIANURA E QUI L’ANIMALE SI SDRAIO SUL PRATO A BRUCARE L’ ERBA TENERA . CADMO FONDO’ QUI UNA NUOVA CITTA’ ALLA QUALE DIEDE NOME TEBE ; IN SEGUITO DECISE DI FARE SACRIFICI AGLI DEI ,E PREPARATO IL NECCESARIO MANDO’ DEI SERVI ALLE FONTI E NELLA FOLTA FORESTA . MA IN UNA GROTTA DELLA FORESTA STAVA NASCOSTA L’IDRA DI MARTE ,CHE ATTACCO’ E DILANIO’ I SERVI . CADMO ACCORTOSI DELLA FINE DEI SUOI SERVITORI DECISE DI VENDICARSI ED ENTRATO NEL BOSCO RIUSCI’ AD UCCIDERE L ‘ ORRENDO MOSTRO .

PROSERPINA
PLUTONE CHIESE IN SPOSA PROSERPINA FIGLIA DI GIOVE E CERERE . IL PADRE APPROVO ‘ MA AL CONTRARIO LA MADRE SI OPPOSE ALLE NOZZE .INFATTI PLUTONE VIVEVA NEL TENEBROSO TARTARO , MENTRE INVECE LA RAGAZZA AMAVA LA LUCE DEL SOLE LA FRAGRANZA DEI FIORI E I LUOGHI APERTI DOVE VAGAVA CON LE NINFE , GIOCAVA CON GRANDE GRAZIA E CANTAVA NELL ‘AMENITA’ DELLA NATURA.PLUTONE TUTTAVIA DISPREZZO’ IL RIFIUTO DI CERERE E TESE UN AGGUATO ALLA BELLA FANCIULLA . MENTRE PROSERPINA RACCOGLIEVA FIORI NEL PRATO IL RE DEGLI INFERI LA RAPI’ . INUTILMENTE CERERE ATTESE IL RITORNO DELLA FIGLIA : SEDEVA GIA’ NEL PROFONDO DEL TARTARO REGINA DELLE TENEBRE , VICINO A PLUTONE. LA MADRE AFFLITTA VAGO ‘ PER TUTTA LA TERRA CERCANDO LA FIGLIA , MA NON TROVANDOLA ASCESE INFINE IL MONTE OLIMPO PER CHIEDERE LA MISERICORDIA DI GIOVE .ALLORA IL SOVRANO DEGLI DEI CONCESSE , SCOSSO DALLE LACRIME MATERNE , CHE PER META’ ANNO PROSERPINA VIVESSE CON LA MADRE CERERE E PER L’ALTRA META’ VIVESSE CON IL MARITO PLUTONE .E COSI’ OGNI ANNO PER SEI MESI IL SORRISO DI PROSERPINA SPLENDE SULLA TERRA E DONA NUOVA VITA ALLA NATURA MENTRE NELLA RIMANENTE PARTE STA NASCOSTO NELLA PROFONDITA’ DELLA TENEBRE.
LE DEE GRECHE E ROMANE

A ROMA VENIVANO VENERATE MOLTE DEE : GIUNONE REGINA DEGLI DEI E MOGLIE DI GIOVE , DIANA , MINERVA E VESTA . DIANA ERA LA REGINA DELLE FORESTE E DELLE FIERE E CON L ‘ ARCO E LE FRECCE VAGAVA NEI BOSCHI A CACCIA DI ANIMALI SE,VATICI. MINERVVA, MUNITA DI ELMO E LANCIA , NON ERA SOLO LA DEA DELLA SAPIENZA , MA ANCHE DELLE GUERRE . VESTA , DEA DELLA VITA DOMESTICA , ERA VENERATA DALLE MATRONE E DALLE RAGAZZE CON CORONE DI ROSE E VIOLE . GIUNONE , DIANA, MINERVA, VESTA, ERANO ONORATE ANCHE IN GRECIA , MA CON DIVERSO NOME : DAI GRECI INFATTI ERANO CHIAMATE ERA , ARTEMIDE , ATENA ED ESTIA . ATENA DIEDE IL NOME AD ATENE , E PER QUESTO GLI ABITANTI DELLA CITTA’ LA ONORAVANO COME PATRONA DELLA CITTA’ . ATENE ERA ANCHE PATRIA DELLE MUSE , DEE DELLE ARTI . I POETI ERANO ISPIRATI DALLE MUSE E CON POEMI CELEBRAVANO LE VITTORIE DEGLI ATLETI .

L’ESERCITO ROMANO
GLI STORICI SPESSO NARRANO LE GUERRE E LE BATTAGLIE DEGLI ANTICHI ROMANI E CI INFORMANO SULL’ ORDINAMENTO DEL LORO ESERCITO . ESSO ERA DIVISO IN LEGIONI , CENTURIE E MANIPOLI : I SOLDATI ERANO CHIAMATI VETERANI SE GIA’ DA LUNGO TEMPO PRESTAVANO SERVIZIO MILITARE , ARCERI O ASTATI SE COME ARMA PORTAVANO ARCHI O SPADE , GENIERI SE AVEVANO IL COMPITO DI FORTIFICARE L’ACCAMPAMENTO CON VALLI E FOSSATI O FORTIFICARE O TAGLIARE PONTI SUI FIUMI . LE SENTINELLE DIURNE E NOTTURNE DI GIORNO E NOTTE VIGILAVANO SULL’ ACCAMPAMENTO E ANNUNZIAVANO I PERICOLI DEI NEMICI .NELL’ ESERCITO ROMANO , ERANO PRESENTI ANCHE TRUPPE ALLEATE CHE ERANO COMANDATE DA TRIBUNI O LEGATI ROMANI. OLTRE A FRECCE E LANCE LE ARMI DEI ROMANI ERANO IL GLADIO IL GIAVELLOTTO E LA SPADA. IL CORPO DEI SOLDATI ERA PROTETTO DALL’ ELMO DALLA CORAZZA E DALLO SCUDO . QUANDO I TROMBETTIERI SUONAVANO IL SEGNALE DELLA BATTAGLIA CON LA TROMBA , GLI AQUILIFERI PORTAVANO IN MEZZO ALLA MISCHIA LE AQUILE ROMANE E TUTTI I SOLDATI CON L’ESEMPIO DEI VETERANI , COMBATTEVANO VALOROSAMENTE E OTTENEVANO LA VITTORIA

L’EGITTO E IL NILO
ERODOTO SCRITTORE GRECO A BUON DIRITTO SCRIVE : L’EGITTO E ‘ UN DONO DEL NILO . INFATTI IL NILO SCORRE PER IL DESERTO DELL ‘ AFRICA E CON LIMPIDE ACQUE TRASCINA LE TERRE ROSSE E MOLTE ERBE .COSI’ LE ACQUE DEL NILO NON SONO SEMPRE LIMPIDE E AZZURRE MA FANGOSE E LIMACCIOSE . OGNI ANNO IL FIUME STRARIPA E INNONDA TUTTA LA CAMPAGNA PER LUNGO TEMPO ; ALLORA GLI ABITANTI SI RIFUGIANO NEI LUOGHI PIU’ ELEVATI E I VILLAGGI DEGLI AGRICOLTORI EMERGONO DALLE ACQUE COME ISOLE . LE ACQUE DEL NILO QUANDO SI RITIRANO DONANO AI CAMPI IL FERTILE LIMO . I CONTADINI NON ARANO LA TERRA , TUTTAVIA SEMINANO IL FRUMENTO CHE CRESCE COPIOSO ED E’ IL PRINCIPALE ALIMENTO DEGLI AGRICOLTORI E DEGLI ABITANTI DELL’ EGITTO . PER QUESTO MOTIVO IL NILO E’ VENERATO COME UN DIO DAGLI EGIZIANI .

IL RAPIMENTO DELLE SABINE
ROMOLO E REMO ERANO GEMELLI , MA ROMOLO UCCISE IL FRATELLO E DIVENNE UNICO SIGNORE DELLA NUOVA CITTA’ . EGLI FORTIFICO’ IL PALATINO ED EDIFICO TEMPLI PER OFFRIRE VITTIME E SACRIFICI AGLI DEI . ROMA DIVENNE GRANDE , MA IN CITTA’ C’ ERA MANCANZA DI ABITANTI . PERCIO’ ROMOLO PROMISE ASILO AGLI STRANIERI ED AI DISERTORI CHE DAI VILLAGGI ACCORSERO NELLA NUOVE CITTA’ . MANCAVANO ANCORA LE FEMMINE . ALLORA EGLI ESCOGITO’ UN INGENIOSO INGANNO : INVITO’ TUTTO IL POPOLO DEI SABINI , SIA UOMINI CHE DONNE , AD UNO SPETTACOLO DI GIOCHI . I SABINI GIUNSERO A ROMA E ALL’ IMPROVVVISO I ROMANI MENTRE ASSISTEVANO AI GIOCHI RAPIRONO LE RAGAZZE SABINE . A CAUSA DI QUESTO OFFESA I SABINI DICHIARARONO GUERRA AI ROMANI , MA DOPO ASPRE BATTAGLIE FURONO I ROMANI STESSI A RIUSCIRE VINCITORI . ALLORA I SABINI FECERO TRATTATIVE DI PACE CON I ROMANI E SI STABILI’ CHE , LE DONNE SABINE SAREBBERO RIMASTE A ROMA ED AVREBBERO SPOSATO I CITTADINI ROMANI .COSI’ IL POPOLO ROMANO E QUELLO SABINO FURONO CONGIUNTI DA UN VINCOLO DI PARENTELA .

L’ ASINO ASTUTO E IL LUPO AFFAMATO
MENTRE UN ASINO PASCOLAVA TRANQUILLO IN UN CAMPO ALL’ IMPROVVISO ARRIVO’ UN LUPO AFFAMATO . ALLORA L’ ASINO ASTUTO SI FINSE ZOPPO E INIZIO A LAMENTARSI . IL LUPO CURIOSO SI AVVICINO’ ALL’ ASINO E CHIESE LA CAUSA DEL MALE . L ‘ ASINO MESTO RISPOSE : “ IERI NEL ROVETO UNA SPINA ACUMINATA HA FERITO IL MIO ZOCCOLO ; ME LA TOGLI DALLA ZAMPA PER FAVORE ? , DOPO DIVENTERO’ VOLENTIERI TUO CIBO “. IL LUPO AFFAMATO ANNUI ‘ E PREGUSTO’ LA CARNE DELL’ ASINO ; MA MENTRE CERCAVA LA SPINA NELLO ZOCCOLO , L’ASINO A CALCI GLI RUPPE LA MASCELLA E IN SEGUITO SI ALLONTANO’ SANO E SALVO .
SEMPLICITA’ DI VITA DEI ROMANI ANTICHI

GLI ANTICHI ROMANI NON AVEVANO MOLTE RICCHEZZE , MA GRANDE ERA LA CONCORDIA DI TUTTI I POPOLI : LA LORO VITA INFATTI ERA MODESTA E INTEGRA . NEGLI ANTICHI DOCUMENTI LEGGIAMO CHE ESSI VOLENTIERI PRATICAVANO L’ AGRICOLTURA PERCHE’ L’OPEROSITA’ AGRICOLA E’ UN PRESIDIO CONTRO LA MANCANZA DI CIBO E FRUMENTO . I ROMANI AVEVANO UNA CASA PICCOLA E MODESTA , MA EDIFICAVANO IN ONORE DEGLI DEI E DELLE DEE ECCELSI E MAGNIFICI TEMPLI E OFFRIVANO LORO LE PRIMIZIE DELLA TERRA . IL PADRE DI FAMIGLIA ESERCITAVA SUI SERVI E SUI FIGLI UN SEVERO IMPERARE , MA NE FIGLI NE SCHIAVI GLI DISUBBIDIVANO ; TUTTI ERANO INDUSTRIOSI E COLTIVAVANO DILIGENTEMENTE I CAMPI . I ROMANI TUTTAVIA NON USAVANO SOLO L’ ARATRO MA ANCHE LE ARMI . INFATTI QUANDO LA PATRIA ERA IN PERICOLO , ESSI COMBATTEVANO VALOROSAMENTE CONTRO I POPOLI CONFINANTI E IN BATTAGLIA NON ERANO BRAMOSI DI RICCHEZZE MA DI GLORIA . DOPO LA VITTORIA , NON DISTRUGGEVANO LE CITTA’ NEMICHE NE VIOLAVANO I TEMPLI ; ANZI GLI DEI NEMICI ERANO ENUMERATI INSIEME CON QUELLI ROMANI E A LORO ERANO OFFERTI SACRIFICI PROPIZIATORI DA TUTTO IL POPOLO . E COSI’ ROMA ERA SEMPRE PROTETTA DAGLI DEI PERCHE FRA ROMANI E DEI REGNAVA LA CONCORDIA .
I FENICI
NELL’ ANTICHITA’ LE COSTE DELLA SIRIA ERANO ABITATE DAI FENICI , ESPERTI MARINAI E ASTUTI MERCANTI . I FENICI NON COLTIVAVANO I CAMPI PERCHE’ LA LORO TERRA NON ERA FERTILE , MA DAL LEGNO DEGLI ALTI ALBERI CHE CRESCEVANO NELLA REGIONE COSTRUIVANO NAVI . POICHE ‘ ERANO ESPERTI E CORAGGIOSI MARINAI PERCORREVANO IL MARE , NON TEMEVANO GLI ASPRI VENTI E LE TERRIBILI TEMPESTE E SPESSO NAVIGAVANO CON GRANDE AUDACIA NELLE REMOTE REGIONI DELL’ OCEANO .DURANTE I LORO VIAGGI FONDARONO NUMEROSE COLONIE SULLE COSTE E SULLE ISOLE DEL MEDITERRANEO . TRA LE COLONIE FENICE RISALTAVA CARTAGINE POSTA SULLA COSTA DELL’ AFRICA . I FENICI ERANO ANCHE MERCANTI LABORIOSI E COMMERCIAVANO CON MOLTE POPOLAZIONI : IMPORTAVANO DAI BRITANNI E DAGLI IBERICI I METALLI , DAI GRECI I VASI , DAGLI AFRICANI L’ AVORIO E DAGLI INDIANI GEMME E PERLE .