2 Versioni di latino

Materie:Appunti
Categoria:Latino

Voto:

2.5 (2)
Download:204
Data:02.10.2001
Numero di pagine:2
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
2-versioni-latino_1.zip (Dimensione: 3.53 Kb)
trucheck.it_2-versioni-di-latino.doc     20.5 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

Dal libro Officina Latinitatis, di Ludovico Griffa, Petrini Editore

Pag.55 n.33
Poliremo accecato da Ulisse
Il ciclope Plolifemo viveva sulla costa dell’isola di Sicilia. La specie dei ciclopi era feroce e barbara, non aveva nessun sentimento religioso nel petto e non venerava gli dei. Erano briganti con un solo occhio posto sulla fronte. Grande era la forza dei corpi, ma l’indole era stolta e violenta. Allevavano greggi di molti ovini, placavano la fame e la sete con carne, latte, formaggio e pesci, ma ignoravano l’uso del vino. Una volta arrivò in Sicilia Ulisse che, dopo la battaglia di Troia, errava per i mari per volontà degli dei, e con pochi compagni entrò nella spelonca di Polifemo, (che era) assente. Quando verso sera, Polifemo ritornò con il gregge alla grotta, Ulisse pregò supplichevolmente il ciclope e chiese ospitalità, ma inutili furono le preghiere di Ulisse. Infatti il ciclope, immemore di ogni dirito umano e divino, uccise e divorò alcuni greci. Ulisse tuttavia, ricorse ad un inganno e procurò la salvezza a sé e ai suoi compagni. Infatti offrì del vino e il ciclope bevve avidamente; dopo ubriaco si addormentò pesantemente. Allora il greco astrasse l’occhio del gigante con una trave ardente ed evase dalla caverna incolume.

Pag.190 n.203
I compiti della filosofia secondo Seneca
Possiamo giudicare ciò che Seneca abbia pensato della filosofia dai suoi libr, soprattutto dalle lettere a Lucilio.
(egli) pensa infatti che ci sono due specie di filosofia, una delle quali insegna agli uomini che cosa debba essere fatto sulla terra, l’altra che cosa si faccia in cielo. E infatti coloro i quali si applicano attentamente alla filosofia discutono i propri errori, abbandonano l’oscurità della vita e dalle tenebre arrivano là dove la luce spunta alle menti degli uomini. Quando dunque entrò nelle parti più nascoste della filosofia, l’uomo imparò quale sia la materia dell’universo; chi sia stato autore o custode di esso; che cosa sia un dio, se tenda tutto in se stesso o se talvolta guardi anche noi; abbia fatto ogni giorno qualcosa, o se abbia creato tutto una volta sola; se quello sia parte del mondo o se sia il mondo stesso. Ifilosofi discutono anche della provvidenza: se un dio provvede al mondo e agli uomini o se passi una vita beata a sicura, completamente separata dai mortali, e(se) tutte le cose dell’universo siano fatte dal cieco caso o se siano guidate da una volontà divina o una qualche mente intelligente e dotata di ragione.

Esempio