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Categoria: | Latino |
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Data: | 26.04.2007 |
Numero di pagine: | 1 |
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UNA FAMOSA BATTAGLIA – versione 9 pag.55 (Nova Lexis 2)
Latini, Tarquinio Superbo duce, cum Romanis apud lacum Regillum conflixerunt. Illa pugna ab antiquis rerum scriptoribus miris fabulis ornata est. Nam dii ipsi, ut adfirmant, huic proelio interfuerunt : duo iuvenes, excelsa statura albisque equis vecti, hostium munitiones primi transiluerunt. At, ubi Postumius dictator eis donare aureos torques voluit, quos ei promiserat qui in regis castra primus intravisset, illi nusquam reperti sunt. Eo ipso vespere visi sunt duo viri, pulvere ac cruore perfusi, qui, dum arma ad fontem Iuturnae lavant, populo nuntiaverunt : “Iam nolite timere, Romani! Vestri milites claram victoriam consecuti sunt. Sine curis ergo, Quirites, vivamus!” Fama fuit illos Castorem et Pollucem esse, id est Geminos, Iovis filios.
I Latini, con Tarquinio il Superbo come comandante, combatterono con i Romani presso il lago Regillo. Quella battaglia fu celebrata dagli antichi scrittori di fatti con meravigliose leggende. Infatti gli stessi dei, affinché la confermassero, parteciparono a questa battaglia: due giovani, trasportati dall’eccelsa statura e con cavalli bianchi, superarono per primi le fortificazioni dei nemici. Ma, quando il dittatore Postumio volle donare loro collane d’oro, che gli aveva promesso a colui che sarebbe entrato per primo nell’accampamento del re, quelli non furono trovati in nessun luogo. Due uomini furono visti quella stessa sera, ricoperti di polvere e sangue, i quali, mentre lavavano le armi alla fonte di Diuturna, riferirono al popolo: “Non temiate più, Romani! I vostri soldati hanno conseguito un’illustre vittoria. Viviamo perciò senza affanni, Quiriti!” L’opinione pubblica fu che quelli fossero Castore e Polluce, cioè i Diòscuri, figli di Giove.