Materie: | Versione |
Categoria: | Latino |
Voto: | 1 (2) |
Download: | 239 |
Data: | 21.11.2005 |
Numero di pagine: | 4 |
Formato di file: | .doc (Microsoft Word) |
Download
Anteprima
terenzio-hecyra-vv-1-75_1.zip (Dimensione: 6.32 Kb)
readme.txt 59 Bytes
trucheck.it_terenzio--hecyra-vv-1-75.doc 32.5 Kb
Testo
A questa commedia è il nome di Hecyra. Quando fu data
per la prima volta intervenne un vizio nuovo e una calamità
cosicché non poté né essere vista né essere apprezzata:
la gente fuori di sé per aveva rivolto tutta l’attenzione a uno spettacolo di funamboli.
Ora questa è come nuova
e colui il quale la scrisse, per quale motivo non la volle
rappresentare di nuovo, per poterla rimettere in vendita.
Ne avete conosciuto alte di costui: di grazia vogliate conoscere anche questa.
Vengo a voi in qualità di oratore per mezzo dell’ornamento del prologo:
permettete che io sia colui che chiede pregando, affinché
mi sia lecito di usare da vecchio del medesimo diritto, del quale mi servii quand’ero più giovane,
feci in modo che le commedie fischiate per la prima volta diventassero vecchie
affinché la scrittura non scomparisse insieme all’autore.
Quando recitai per la prima volta le novità di Cecilio
per una parte fui fischiato, per un’altra mi ressi a stento.
Poiché sapevo che la fortuna teatrale è dubbia,
con incerta speranza, mi accollai un lavoro certo;
incominciai a rappresentare le medesime, affinché ne imparassi altre nuove,
dallo stesso autore ce la misi tutta per non disilludere il suo impegno.
Le portai a compimento affinché venissero viste: quando furono conosciute
piacquero. Così restituì il poeta nella sua posizione
quasi ormai lontano dall’offesa dei suoi nemici personali
dalla sua posizione e dalla sua arte teatrale.
Se avesse disprezzato la sua opera all’istante
e avessi voluto darmi da fare nel distoglierlo,
affinché egli fosse nell’ozio piuttosto che nel negozio,
l’avrei distolto facilmente in modo che non ne scrivesse altre.
Ora prestate attenzione con animo sereno a ciò che chiedo.
Vi propongo l’Hecyra, la quale nel silenzio
non mi è mai lecito rappresentare; fino a tal punto la sventura la perseguitò.
La vostra intelligenza farà cessare quella sventura,
se sarà collaboratrice del nostro impegno.
Quando cominciai a rappresentarlo per la prima volta, la gloria dei pugili
(a ciò si aggiunge l’attesa di un funambolo),
la folla degli accompagnatori, lo strepito, il clamore delle donne
fecero in modo che io uscissi fuori prima di notte.
Incominciai a comportarmi in questa nuova commedia secondo le vecchie consuetudini,
affinché ciò fosse nello sperimentale, la riportai di nuovo.
Primo atto piacque; quando venne la notizia
che saranno rappresentati i gladiatori, il popolo accorre,
gridano, litigano sul posto:
io non potei invece mantenere il mio posto.
Ora la confusione è nulla, vi è quiete e silenzio:
mi è stato dato il tempo di rappresentarlo; a voi
viene permesso di decorare i ludi scenici.
Non vogliate permettere per causa vostra che l’arte teatrale
ricada a pochi: fate in modo che la vostra autorità sia fautrice alla mia.
Se mai avidamente, ho stabilito un prezzo alla mia arte,
e indussi nel mio animo che quello fosse il mio guadagno più grande,
servire il più possibile ai vostri interessi,
permettetemi, che nella mia tutela,
affido le mie opere alla vostra lealtà,
affinché i malvagi non lo deridano malvagiamente dopo averlo circondato.
Ricevete la causa in mio nome e fate silenzio,
affinché ad altri piaccia scrivere e a me convenga imparare commedie
nuove, per l’avvenire, comprate al mio prezzo.
FILOTIDE: Per Polluce straordinariamente potresti scoprire che pochi amanti
toccano in sorte a meretrici fedeli, a Sira.
Per esempio questo Panfilo quante volte giurava a Bacchide
quanto solennemente, cosicché dunque avrebbe potuto facilmente credergli,
che mai essendo ella in vita avrebbe condotto una moglie a casa sua.
Ecco la sua condotta.
SIRA: Perciò con tutte le mie forze
ti ammonisco e ti esorto affinché tu non abbia pietà di nessuno,
in modo da depredare, spolpare, sbranare chiunque incontri.
FILOTIDE: E in qualche modo non dovrei eccettuare nessuno?
SIRA: Nessuno:
infatti proprio nessuno di quelli, sappilo, viene da te
senza prepararsi in modo da soddisfare il proprio piacere
dato con le sue lusinghe e un prezzo il più possibile basso.
A questi tu, scusami tanto, tenderai agguati a tua volta?
FILOTIDE: Tuttavia per Polluce è ingiusto essere la stessa persona per tutti.
SIRA: Ma è ingiusto vendicarsi dei nemici personali,
o con quegli espedienti con cui cercano di catturarti, proprio con quelli catturare loro?
Ahimè, o mia infelice, perché non è la mia
l’età e la bellezza o perché non è a te questa sentenza?
• nova = concorda con haec
• populu’ = cade la S, perché ce n’erano 2 una dietro l’altra
• calamitas = soggetto nel terzo verso
• utor, eris… vuole sempre l’ablativo strumentale
• liceat regge l’accusativo
• facere ut = far si che
• exactas = participio passato
• Turpione all’inizio lavora per Cecilio Stazio, il prologo in Terenzio è a difesa della commedia dell’autore
• per silentium = complemento di moto per luogo
• fecere = forma contratta di fecerunt
• quom = forma arcaica di cum
• v 30-32 captatio benevolentiae
• datum iri = infinito passivo futuro
• datum iri gladiatores = oggettiva
• quam + superlativo, lo potenzia
• perquam – atmesi, cioè spezzatura
• pol – esclamazione
• paucos amatores evenire – infinito
• reperias – congiuntivo potenziale
• uti…credere – finale consecutiva
• abste = ab te – complemento d’agente
• quor = cur
• numquam = negazione
• illa viva = ablativo assoluto
• se ducturum esse…domum – infinitiva
• quoluscuam = cuisquam – pronome indefinito
• ne…miserat – finale negativa
• quin…sis – consecutiva
• sese – accusativo
• hiscin tu amabo – forma di cortesia
• omnibus – dativo di svantaggio
• tamen pol – dativo di svantaggio
• tamen pol eandem esse omnibus – infinitiva
• capi – infinito presente passivo
• ehou – esclamativi (solitamente in accusativo)
• quor…sententia – dativo di possesso
• v 65 – interrogativa enclitica
• sumpro habeo – dativo di possesso