Romolo, Numa Pompilio, Tullio Ostilio e Anco Marzio

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Testo

Fabio Di Stefano
Classe 2^G
Liceo Scientifico “A. Orsini”
Ascoli Piceno

ROMOLO PRIMO RE DI ROMA (Eutr., Breviarium 1, 2)
Fondata la città che chiamò Roma dal suo nome, fece all’incirca queste cose.
Accolse nella città una moltitudine di confinanti, elesse cento persone tra gli anziani, per prendere ogni decisione con il loro consiglio, che chiamò senatori per l’età avanzata. Poiché lui e il suo popolo non avevano mogli, invitò ad uno spettacolo di giochi le popolazioni vicine alla città di Roma e fece rapire le loro fanciulle.Sorte delle guerre per l’offesa recata alle fanciulle rapite, sconfisse i Ceninensi, gli Amtemnati, i Crustumini, i Sabini, i Fidenati e i Veienti. Tutti questi villaggi circondavano la città. E quando, sorta all’improvviso una tempesta, era scomparso, nel trentasettesimo anno di regno, si credette che fosse asceso agli dei e fu divinizzato. Da allora a Roma per cinque giorni ciascuno comandarono i senatori e comandando questi passò un anno intero.
NUMA POMPILIO (Eutr. Breviarium 1, 3)
Poi fu eletto re Numa Pompilio, il quale non fece tuttavia nessuna guerra, e giovò alla città non meno di Romolo. Infatti egli sia stabilì con le leggi i costumi ai Romani, i quali erano considerati ormai briganti e semibarbari a causa della consuetudine delle guerre, sia suddivise in dieci mesi l’anno in precedenza confuso senza alcuna distinzione, sia istituì a Roma moltissimi riti e templi. Morì di malattia dopo quarantatrè anni di regno.
TULLIO OSTILIO (Eutr. Breviarium 1, 4)
A lui successe Tullio Ostilio.Questo riprese le guerre, vinse gli Albani, che erano a dodici miglia da Roma, superò con una guerra i Veienti e i Fidenati dei quali gli uni distano dalla città di Roma dodici miglia, gli altri diciotto, aggiunto il monte Celio, ampliò la città. Dopo trentadue anni, colpito da un fulmine, bruciò con la sua casa.
ANCO MARZIO (Eutr. Breviarium 1, 5)
Dopo di lui fu assunto al trono anco Marzio, nipote di Numa dalla figlia.
Combattè contro i latini. Aggiunse alla città i monti Aventino e Gianicolo, e fondò una città sul mare a sedici miglia dalla città di Roma, presso la foce del Tevere. Morì di malattia dopo ventiquattro anni di regno.

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