Quinto Ennio

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Testo

Quinto Ennio

 239 nasce a Rudiae (vicino a Taranto), muore a Roma nel 169
 Conosceva tre lingue: latino, greco, osco.
 204 arriva a Roma con Catone anche se litigano spesso per diverse opinioni riguardo alla cultura greca.
 Diventa autore di opere sceniche, anche Plauto fa allusioni alle sue.
 Entra a far parte del circolo degli Scipioni, che era diverso da quelli che seguiranno perché uniti solo da idee simili, nelle sue opere incarna i loro valori.
Il potere è legato alla letteratura.
 Commenta la battaglia di Ambracia nella praetexta (tragedia romana) omonima. Etra andato in campagna militare con Nobiliore e scrive questa opera propagandistica molto criticata da Catone perché si facevano solo per i morti mentre questo elogio era per un vivo. ==>Gli viene concessa la cittadinanza romana.
 Scrive delle cothurnate (tragedie di ambientazione greca), delle praetexte: Ambracia e Sabine (come Nevio con Clastidium e Romulus). Poi scrive gli Annales, opera storica, epica, di origine romana e per la prima volta scritta in romano, anche se con l'esametro, strano perché le sue fonti non sono in latino ma in greco, ==>non si sa da chi abbia attinto le sue notizie, forse inventa lui la loro origine Troiana. Catone li vede bene perché parlano dei mores antiqui, male perché usa caratteristiche della lingua e tradizione greca, come visione eroica della storia e esaltazione di personalità singole.
 Fabio Pittore e Cincio Alimento l'avevano già fatto con scopi propagandistici e in greco ==> non hanno valore letterario ma storiografico.
 Scrive anche due opere a sfondo filosofico: L'Euhemerus e L'Epicharmus. 1° diceva che gli dei erano degli eroi divinizzati, il 2° che erano personificazione delle forze della natura, ==> interpretazione fisica della religione.
 Quasi tutte le opere di Ennio hanno funzione celebrativa: Scipio, Ambracia, Annales. Questi ultimi erano dedicati alla storia romana e ai suoi protagonisti, resi sempre espliciti, al contrario di Catone che non li cita se non attraverso le cariche da loro ricoperte.
 Annales sono divisi in 18 libri, meglio di Nevio che parlava solo della prima g. punica; lui parla di tutto anche se delle cose vengono sacrificate in poco spazio. Innovazione della divisione in libri, anche Omero dal 3° secolo.
 Proemio P Enea in Italia Romolo e Remo e 12 re 1 guerra con popoli italici e contro Pirro 2 g. puniche campagne in Grecia, vittoria su Annibale Guerre in Siria, Vittoria di Nobiliore sugli Etòli Campagne recenti, morte del poeta. La loro struttura è in parte simile all'Iliade e in parte alla Odissea.
 Titolo fa riferimento agli Annales Maximi, anche se lui parla quasi solo di guerra.
 Si rifà a Pittore e Alimento, ad Erodoto e a Omero e Esiodo come dimostrano i due proemi.
 Ci sono concezioni di filosofia greca come l'orfismo pitagorico presente nella teoria della reincarnazione di Omero in lui; parla anche delle muse, sopprimendo le Camene che sarebbero state arcaiche e allo stesso tempo parla delle divinità romane.
 Voleva prima scriverne solo 15 di libri e finire con la vittoria di Nobiliore, poi cambia idea.
 Nel primo proemio dice che ha sognato (come Esiodo nella teogonia) Omero che gli ha detto che è la sua reincarnazione, infatti come Omero era stato l'inventore della poesia greca lui lo sarebbe stato della poesia latina.
 Nel 2° proemio, nel libro 7°, egli dice che le nuove divinità sono le Muse della mitologia greca e non più le Camene di Andronico, polemizza anche con Nevio che aveva usato il saturnio che era un verso usato non per opere di poesia.
 Egli sta molto attento alle parole che usa e spesso fa dei calchi dal greco.
 Si dice che egli sia stato un poeta profondamente sperimentale, anche perché era il primo. Usò numerosi grecismi, inventa il genitivo in -OEO, scrive esametri o olodattilici o tutti spondei: ÒLLI / RÈSPO / NDÌT REX / ÀLBAI / LÒNGAI Oppure usa versi allitteranti:
O, TITE, TUTE, TATI, TIBI TANTA, TYRANNE, TULISTI
Inventò dei suoni onomatopeici come taratantara, per il suono della tromba.
 Usa una lingua arcaicizzante, cioè volutamente arcaica per dare sacralità alla sua opera.
 Dopo Ennio, solo Lucrezio riprende le allitterazioni.
 Nel suo testo riporta i valori aristocratici del tempo.
 Vuole fare una poesia in latino con argomento latino e solo nello stile greca.
 Parla sia della guerra che della pace, descrive le azioni da svolgere in pace, loro ormai avevano tutto…
 Non è esaltato potere imperialista perché lui viene troppo presto, sarebbe anacronistico.

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