Norme morali per i Pitagorici

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Testo

Norme morali per i Pitagorici
Pythagoras, cum putaret nefas esse numen deorum in res humanas invocare, qui adii eas despicerent neque hominibus misceri vellent, discipulis praecipiebat ut, quantum possent, a iureiurando refugerent. “ Efficite potius – aiebat – ut vobis fidem homines habeant propter vitae integritatem”. Quapropter quidam Pythagoricus, cum multam trium talentorum iureiurando effugere osset, maluit tantum detrimentum accipere quam iurare. Pythagoricus alius, cum emisset a sutore calceamenta, postridie venit ad tabernam illius ut debitum solveret. Eo cum pervenisset, cognovit illum interea mortuum esse. Poterai tunc abire nec debitam pecuniam solvere.
Traduzione
Pitagora, ritenendo che fosse empio invocare gli dei nelle vicende umane, poiché gli dei disprezzavano ciò e non desideravano mischiarsi agli uomini, ammoniva i discepoli di, per quanto potessero, rifugire dai giuramenti. “Piuttosto fate – diceva – in modo che gli uomini abbiano fiducia in voi per l’integrità della vita”. Per ciò un certo pitagorico, potendo evitare una multa di tre talenti con un giuramento, preferì ricevere tanto danno piuttosto che giurare. Un altro pitagorico, avendo acquistato dal calzolaio le scarpe, il giorno dopo andò nella sua locanda affinché pagasse il debito. Dopo essere giunto lì, seppe che quello nel frattempo era morto. Allora poteva andare via e non saldare il debito.

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