Naturales quaestiones, Seneca

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Testo

1)Carissimo Lucilio, la differenza che vi и tra la filosofia e le altre arti
и la stessa, ritengo, che esiste tra quella parte della filosofia che
riguarda gli uomini e quella che cerca di giungere agli dei. Quest'ultima
и piщ profonda e piщ ardita, si и spinta oltre i confini, non si и
limitata a ciт che si puт vedere, ma ha ipotizzato che esistesse qualche
cosa di piщ grande e di piщ bello che la natura avesse posto oltre i
limiti dello sguardo umano.
2)Ancora, tra le due vi и la medesima differenza che tra dio e l'uomo. Una
insegna che cosa и necessario fare sulla terra, l'altra ciт che accade nel
cielo. L'una svela i nostri errori e ci dona la luce affinchй divengano
evidenti le incertezze dell'esistenza, l'altra vola ben oltre la nebbia
nella quale ci aggiriamo e, strappatici alle tenebre, ci conduce lм dove
la luce ha origine.

[...]

5) Che cosa disprezzabile и l'uomo se non si innalza al di sopra delle cose
umane! Finchй lottiamo con le nostre passioni, che cosa facciamo di
nobile? Anche se riusciamo a vincerle, superiamo forse cose straordinarie?
Che ragione c'и di essere orgogliosi di noi stessi perchй siamo diversi dai peggiori? Non vedo perchй sia soddisfatto di sй chi и un po' piщ robusto in un ospedale. C'и molta differenza tra le forze e una buona salute.
6) Hai evitato i vizi dell'animo: non per ipocrisia, non hai un parlare regolato secondo il desiderio altrui, non sei un dissimulatore, non hai avarizia che neghi a se stessa qualunque cosa abbia strappato agli altri; non hai la lussuria, che dissipa vergognosamente quel (denaro) che poi recupera in modo piщ vergognoso, ne l'ambizione che non porta alla dignitа a (cariche importanti), se non con mezzi indegni. Ancora,non hai ottenuto nulla: hai evitato molte cose, ma non ancora te stesso. Questa virtщ alla quale noi tendiamo и magnifica, non perchй sia di per sй cosa
felice l'essere privo di male, ma perchй apre l'animo e lo prepara alla
conoscenza delle cose celesti,e lo rende degno di venire in comunione con Dio.

11) И solo un punto questo (mondo)nel quale navigate, nel quale combattete, nel quale edificate regni piccolissimi anche quando l'oceano li tocca da entrambe i lati. In alto vi sono spazi immensi, che solo con l'intelletto и possibile conoscere, a patto che l'animo ha portato con sй una parte minima del corpo, se ha lavato ogni macchia e si и levato libero, leggero,
contento solo del necessario.
12) Quando raggiunge quegli spazi, vi trova alimento, cresce e, come liberato dalle catene, torna alla sua origine e ha questo come prova della propria divinitа il fatto che lo dilettano quelle cose divine e sta tra esse non come tra cose estranee, ma come tra cose sue proprie. Con sicurezza osserva il sorgere e il tramontare degli astri e le diverse orbite di corpi che si muovono in armonia ; osserva dove e quale stella per primo mostri la sua luce alla terra, dove siano il culmine e la sommitа della sua orbita, fin dove si abbassi ; da spettatore curioso, esamina e ricerca ogni cosa. Perchй non dovrebbe cercare ? Sa che quelle cose lo riguardano.

3) Certamente io ringrazio la natura allor quando non la vedo da quel lato dal quale и accessibile a tutti, ma quando sono penetrato nelle sue parti piщ segrete, quando imparo quale sia la materia del tutto, chi sia l'autore o il custode, (che cosa sia Dio)quale sia l'essenza di Dio, se tutto tenda solo in se stesso o se talvolta rivolga il suo sguardo anche verso noi, se faccia ogni giorno qualcosa o abbia creato solo una volta, se sia una parte del mondo o il mondo, se possa anche in questo momento decidere e derogare in qualcosa dalla legge dei fati o se sia una diminuzione della sua maestа e ammissione di errore l'aver fatto cose che devono essere cambiate (ma) и necessario che piacciano le medesime cose a lui a cui non puт piacere se non l'ottimo. E per questo non и meno libero e potente: egli stesso и infatti la sua necessitа.
4) Se non fossi ammesso a queste cose, non sarebbe valsa la pena di nascere che cosa c'era (quale motivo), infatti, per cui (perchй) gioissi di essere stato posto nel numero degli esseri viventi. Forse per filtrare cibi e bevande? Per riempire questo corpo infermo e debole, destinato a perire se non и riempito ripetutamente e per vivere assistendo un malato (come servo di un malato)? Per temere la morte per la quale sola nasciamo? Togli questo bene inestimabile, la vita non vale che io sudi, che mi agiti (il mio sudore, il mio affanno)
7) Allora , ha compiuto il perfetto (massimo) bene della condizione umana quando, calpestato ogni male, si rivolge al profondo (alto) e viene e viene nel cuore (seno) piщ segreto della natura. Allora piace (и bello) vagando tra le stelle deridere i pavimenti dei ricchi e tutta la terra con il suo oro, non solo io dico con quello che ha fatto uscire e ha dato alla zecca per farlo coniare, ma anche con quello che conserva nascosto per l'aviditа dei posteri.
8) Non puт disprezzare i portici e i soffitti a cassettini risplendenti di avorio e i boschi potati e i fiumi deviati nelle case prima di aver compiuto il circuito di tutto il mondo e di aver detto a se guardando dall'alto la terra angusta e in gran parte coperta dal mare e anche in quella che emerge in gran parte desolata o torrida o gelata: "questo и quel punto che viene diviso col ferro e col fuoco tra tante genti?
9) Oh quanto sono ridicoli i confini degli uomini! I Daci non oltrepassino il Danubio, il Danubio con i Balcani segni i confini dei Traci; l'Eufrate si opponga ai Parti, il Danubio separi i Sarmati dai Romani, il Reno segni il limite della Germania; i Pirenei Alzino le cime tra le Gallie e le Spagne; tra l'Egitto e gli Etiopi si stenda l'incolta desolazione dei deserti.
10) Se qualcuno desse alle formiche l'intelletto dell'uomo, forse anche quelle non dividerebbero un'unica aia in molte provincie? Quando ti sarai innalzato a quelle cose veramente grandi, ogni volta che vedrai gli eserciti marciare con le bandiere alzate e i cavalieri, come si trattasse di qualcosa di grande, ora andare in avanscoperta ora schierati ai lati, ti piacerа dire: avanza nelle campagne il nero esercito. Quel correre qua e la delle formiche и un correre di affaticanti in piccolo. Che differenza c'и tra loro e noi se non la misura di un piccolo corpicino?

14) Che differenza c'и quindi tra la natura di Dio e la nostra? La parte migliore di noi и l'animo; in quello nessuna parte c'и al di fuori dell'animo. E' tutto ragione, mentre intanto un errore tanto grande occupa le menti dei mortali che gli uomini stimano questo (il mondo) di cui non c'и niente di piщ bello ne di piщ ordinato ne (di piщ regolare nello scopo) di piщ costantemente regolare, accidentale e volubile per il caso e perciт disordinato in mezzo ai fulmini, alle nubi, alle tempeste e le altre cose dalle quali le terre e le cose vicine alle terre sono colpite.
15) E questa non и follia tra il popolo ma tocca anche quelli che professano
saggezza. Ci sono quelli che credono di avere loro un animo e per di piщ dotato di previdenza, che organizza ogni singola cosa sia propria che di altri, invece questo universo, nel quale siamo anche noi, privo di intelligenza o che sia portato da qualche irrazionalitа o da una natura che non conosce ciт che sa.
16)quanto stimi il conoscere queste cose e il porre limiti alle cose, quanto DIO possa, se lui stesso crea la materia o si serve di quella data; quale dei due preceda l'altro, se la ragione si и aggiunta alla materia o la materia alla ragione; se Dio faccia qualsiasi cosa vuole o in molte cose le cose che devono essere trattate lo abbandonano e molte opere escano difettose da questo grande artista non perchй venga meno l'arte, ma perchй ciт in cui si esercita e spesso ribelle all'arte?
17) Guardare queste, imparare queste cose, dedicarsi a queste cose, non и forse oltrepassare la propria mortalitа ed essere assegnati ad una sorte migliore? "Che cosa, dici, ti gioverа questo?" Se niente altro, questo certamente: saprт che tutto и angusto, dopo aver misurato Dio?
13) Allora disprezza l'angustia della precedente dimora. Quanto grande и infatti ciт che si estende dai lidi estremi della Spagna fino all''India? Una distanza di pochissimi giorni se un vento favorevole spinge la nave. Ma quella regione celeste da una via per trent'anni all'astro piщ veloce che non si ferma in nessun punto ma sempre velocemente (si muove). Lм finalmente impara ciт che a lungo ha cercato; lм comincia a conoscere Dio. Che cosa и Dio? La mente dell'universo. Che cosa и Dio? Il tutto che tu vedi e il tutto che non vedi. Insomma gli и riconosciuta la sua grandezza della quale non si puт pensare nulla di piщ grande, se lui solo и tutto, se sostiene la sua opera dal di dentro e dal di fuori.

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