Livio Andronico e Gneo Nevio

Materie:Riassunto
Categoria:Latino

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Testo

LIVIO ANDRONICO
Livio Andronico era nato a Taranto ed era schiavo di Livio Salinatore e precettore dei figli, ma in seguito fu affrancato e si spostò a Roma. Nel 240 a.C. iniziò l’attività teatrale e fu incaricato di scrivere un carmen in onore di Giunone Regina, scrisse varie recitationes e gli fu affidata la direzione del Collegium Scribarum Histrorumque. L'importanza di Livio nella storia letteraria è di aver concepito la traduzione come operazione artistica: costruzione di un testo che stia accanto all'originale e sia fruibile come opera autonoma, pur sforzandosi di conservare, attraverso un nuovo mezzo espressivo, non solo i contenuti, ma anche la qualità artistica del modello. Molto famosa è la sua traduzione artistica dell’odissea di omero in cui trasformò l’esametro in saturnio, odysseus in ulixes, e musa in camena. Egli adattava il testo alle peculiarità del latino agli ideali artistici del traduttore e ai gusti del suo pubblico. Infatti, alle volte rendeva il testo omerico alla lettere, altre volte modificava l’originale, dimostrando la sua dottrina di “grammatico”: attraverso la traduzione, semplificava il testo o alle volte lo migliorava, cercando comunque di conservare i pregi stilistici del testo mediante un adattamento alle peculiarità del latino. Mori nel 200 a. C. circa.
GNEO NEVIO
Gneo Nevio, cives romanus di Capua, in Campania militò nella prima guerra punica nel 264-241 a.C. e nel 235 fece rappresentare in Roma il suo primo dramma. Uomo fiero, libero ed altezzoso, fu prigioniero della sua indole mordace che lo portò ad assalire sia Cornelio Scipione l’Africano che la famiglia dei Metelli. Proprio questi ultimi lo fecero incarcerare e poi lo costrinsero a lasciare Roma; dopo il 201 morì in Africa durante la seconda guerra punica ad Utica. Nevio scrisse 6 tragedie, 35 commedie e alcune opere epico-storiche. Delle 6 tragedie ricordiamo Licurgus(24 frammenti)che aveva proibito il culto di Dionisio che successivamente lo punì e varie praetexta, tragedie che miravano ad esaltare la grandezza di Roma, come Clastidium (vittoria dei romani contro i galli nella gallia transalpina) e Romulus(forse anche lupus). Delle 35 commedie ricordiamo Tarentilla(la donna di Taranto impegnata a civettare con i suoi amanti) e polemiche e satire contro personaggi politici come i Metelli e Scipione L’africano. Riguardo le opere epico-storiche è fondamentale il “bellum poenicum” scritto con uno stile energico in saturni e ricco di allitterazioni, riguardo la prima guerra punica, ed opere riguardo riferimenti all’Eneide di Virgilio.

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