Letteratura da Livio Andronico a Ennio

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Testo

Latino: Letteratura
• 754 a.C. Data di collocazione della nascita di Roma
• 240 a.C. Prima rappresentazione di una commedia a Roma
• III sec. :secolo di grande espansione per Roma, le relazioni con la Grecia sono sempre più strette (è stata sottomessa la Magna Grecia), e la letteratura greca è l’ispiratrice di quella romana, prima non presente.
• L’alfabeto latino deriva da quello greco
Forme preletterari
Fin dall’antichità i latini conoscevano la scrittura ma tramandavano la cultura oralmente; importanti sono i Carmina, le preghiere con cui i si celebravano sacrifici, si accompagnavano le opere agricole, si sanzionavano gli atti politici. Venivano recitati in saturnini, formato dall’accostamento di due membri (cola), il secondo più lungo del primo e fra i quali c’era una breve pausa. es. di Carmina:
Carmina Arvale: canto dei preti Arvali che si rivolgevano al Dio per proteggere le loro terre.
Precario del pater familias: recitata durante la lustratio, la processione intorno a un terreno per la grazia di un buon
Raccolto.
Ci sono poi le Laudationes Funebres, che erano discorsi sulla vita di un uomo morto, dove si lodava la sua vita;
le carmina convivalia che si recitavano ai banchetti per ringraziare e lodare i conviviali e i carmina triumphalia,
cantati dai soldati di ritorno da una battaglia.
Per quanto riguarda il teatro si hanno i Fescennini, versi rozzi scambiati da cittadini mascherati durante la festa per
la raccolta. I ludi scaenici sono poi introdotti in un secondo momento quando per placare gli dei per una pestilenza
vennero chiamati dall’Etruria dei ballerini. I latini aggiunsero alla musica dei versi rozzi (iocularia), trasformati
poi con il tempo in rappresentazioni con schemi ben precisi: i satura.
Quando poi fecero il loro avvento le opere greche queste altre opere buffonesche furono messe come finale nelle
Rappresentazioni greche e chiamati exodia. Queste rappresentazioni furono ‘assimilate dalla fabula atellana, in
Cui erano presenti personaggi fissi: Dossenus (il gobbo astuto), Maccus (il ghiottone balordo), Bucco (il ciarlone
Spaccone), Pappus (il vecchio rincitrullito). Tutte queste opere erano improntate sulla improvvisazione in quanto
Non scritte. Gli unici documenti scritti sono epigrafi con gli elogium ai morti e due documenti: il vaso di Dueno e
La cista Ficorni, due regali con un incisione sopra. Oltre a questi si hanno gli Annales Maximi, gli annali dei
Pontefici massimi, in cui erano scritti gli avvenimenti più importanti di un anno. Sono state ritrovate anche le leggi
Delle XII tavole, volute dalla plebe per avere chiarezza sulle leggi, prima conosciute solo dagli anziani e
Tramandate oralmente. In queste si trovano la legge del taglione e quella del patria potestas e cioè del diritto del
Padre di uccidere il figlio o di venderlo in schiavo.
• Appio Claudio Cieco: scrive il civile ius e cioè le formule con cui il popolo poteva ricorrere alle leggi. Abile oratore, scrive anche il Carmen de sententiis, raccolta di massime.
Con il crescente ampliarsi dell’impero romano i contatti con la civiltà greca si ampliarono tanto che, a un certo punto, ogni Romano di ceto medio era bilingue. Questo per motivi politici, economici (commercio), ma anche per il solo desiderio di cultura da parte dei romani che comunque restarono ambigui nel loro atteggiamento verso i greci, soprattutto dalla parte dei conservatori. La letteratura latina è così epica, drammatica, tragica e comica, come quella greca. I primi scrittori non furono romani ma liberti o schiavi provenenti dalle città della Magna Grecia, sono esempio Livio Andronico e Nevio. Solo la storiografia ha i suoi autori nella aristocrazia e nello Stato.
Gli spettacoli teatrali
Si tenevano durante le festività religiose che oltre ai riti religiosi prevedevano i ludi, i giochi, e più tardi le rappresentazioni teatrali. Questi ludi erano organizzati dai pretori urbani e dagli edili. Si allestiva un palco temporaneo e prima della rappresentazione il magistrato effettuava una censura. Gli attori erano tutti maschi, liberti o schiavi. Le fabulae erano accompagnate da musica e i costumi davano il nome al genere di cui facevano parte:
• La Paliata: ambientata in Grecia (palio: abito greco)
• La Togata: ambientata a Roma
Queste erano le due commedie; le due tragedie erano chiamate:
• La Cothurnata: per i calzari alti degli attori.
• La Praetexta: per la toga purpurea indossata dagli attori (era indossata dalle cariche pubbliche)
Ogni attore aveva una maschera.
Livio Andronico
Tarantino di nascita, avvenuta la caduta della città va a Roma dove diventa schiavo di Livio Salinatore, da cui prende il nome. Si fece mediatore della cultura greca a Roma, traducendo in latino l’Odissea e una serie di tragedie e commedie. Scrive un carmen per Giunone. Tutte queste opere sono dovute al suo lavoro di grammatico e per questo da molta attenzione ai termini che usa e cerca di attenersi al testo greco, anche se scrive in saturnini e riprende procedimenti stilistici dei carmina. Ha tradotto 8 tragedie e 3 commedie.
Gneo Nevio
Fu l’inventore della Praetexta e oltre a questo inizia l’epica latina con il Bellum Poenicum. E’ un cittadino romano della Campania, partecipò alla prima guerra punica. Uomo fiero e coraggioso, non ebbe paura a sfidare persone importanti, come i Metelli. Si conservano 6 tragedie, fra cui Lucurgus, la più importante. Abbiamo poi Romulus e Clastidium (una battaglia fra Romani e Galli). Si conservano 35 commedie fra cui la Tarentilla (la donna di Taranto). Ma la sua opera più importante fu epico- storica. Descrisse le gesta eroiche dei Romani contro Cartagine e inserì nel testo anche l’inizio leggendario dello stato di Roma.
Plauto
Nacque attorno al 250 a.C. a Sarsina e morì nel 184. Scrisse 21 commedie tutte molto simili fra loro nel loro contenuto. Ben 16 su 20 (la 21° non è giunta a noi) raccontano la storia di un giovane innamorato di una donna e ostacolato nel suo amore. Il giovane è aiutato da un servo astuto o da un vecchio ecc.
In ogni commedia c’è ovviamente il lieto fine che è lo sposalizio dei due innamorati.
La figura del servo astuto è poi molto importante, perché prende in giro la società del tempo e chi si crede sapiente. Altra immagine è quella del vecchio avaro e di quello innamorato. In molte commedie si trova poi lo scambio di persone, come per esempio quello di due gemelli. Plauto prende spunto dai maggiori autori greci per le sue commedie e da una ambientazione greca alle sue opere (cadendo a volte in errore). Attuò in alcune sue opere la ‘contaminazione’, e cioè l’aggiunta di alcuni personaggi da commedie da cui prende spunto. Plauto ha scarso interesse per la coerenza, in quanto nelle sue opere si trovano edifici romani in Grecia e errori simili; inoltre i personaggi non sono definiti nel loro carattere ma caricaturali, con una tendenza a far notare i loro vizi. Lo stile è ricco di figure retoriche e neologismi anche se il linguaggio è colloquiale. Nelle sue opere spesso, per richiamare lo spettatore, inserisce battute che lo mettono in compartecipazione con il fatto.
Ennio
Originario della Magna Grecia nasce a Rudiae nel 293; conosceva tre lingue e conquistò a Roma il favore degli avversari dei conservatori e diventa grande stimatore di Scipione L’Africano, su cui scriverà un poemetto. Ottenne nella sua vita la cittadinanza romana e morì nel 169. Scrisse Gli Annales poema epico sulle origini di Roma e sulla sua storia fino alla seconda guerra punica. Vuole essere considerato il successore di Omero, tanto che dice di averlo saputo in sogno e usa come lui esametri nelle sue opere. Il suo stile è elevato e solenne e usa frequentemente figure di suono e allitterazioni addirittura esagerate. I suoi versi verranno ripresi da Virgilio nell’ Eneide. E’ celebrata la romanità in un modo a volte anche macrabo, per la descrizione di alcune morti di soldati. Ennio esalta i singoli e usa espressioni formulari inventate da lui stesso. Sono giunte 2 commedie e 20 tragedie. Egli eccelleva in queste ultime per il suo stile che conferiva alla lingua un messaggio fonico che poteva esprimere rabbia, gioia o tristezza. Scrive anche alcune massime di carattere generale. Infine scrive due pretextae che parlavano di problemi politici e morali. Tratta anche in due sue opere l’origine degli dei e Satire, dove criticava la morale e il costume del tempo.
• Fabio Pittore: è uno dei primi due autori di annales, scritti in greco per diffondere il pensiero romano in Grecia e negli altri paesi soggetti a Roma.
• Cincio Alimento: scrisse anche lui degli annales, e come Fabio fu molto attento alle origini per poi descrivere più sommariamente la storia di Roma nell’antichità; da una descrizione ,maggiore del suo tempo, raccontando anche la sua storia. Da importanza come Fabio alle cifre e agli avvenimenti religiosi.
Catone
Marco Porcio Catone visse dal 234 al 149. Fu un conservatore molto radicale e lottò contro il nuovo costume che andava assumendo la società. Nella sua vita si dedica alla politica e l’escursum honorum lo porta al consolato. La sua opera più importante fu senza dubbio le Origines che, a differenza degli altri annales non solo raccontava l’inizio della civiltà romana ma anche di tutte le popolazioni italiche. La sua opera è completamente i latino e a differenza degli annales di Ennio, Fabio e Cincio si rifiuta di dare un interpretazione individualistica degli avvenimenti storici. Egli esalta il popolo romano in generale. Catone fu un grande oratore e scrittore di opere pedagogiche, precettistiche e tecnico-didascaliche. Esempi sono il Libri ad Marcum Filium il De agri cultura. Lo stile in prosa di queste opere non ha un compiacimento letterario; Catone non fa niente per migliorare il suo linguaggio con figure retoriche o alliterazioni.

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