GIOVENALE (50-60 dC – dopo il 127 dC)

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Testo

GIOVENALE (50-60 dC – dopo il 127 dC)

Condizione sociale ed economica non elevata
Ottima formazione retorica

16 satire in esametri, divise in 5 libri

Poetica: modelli -> Lucilio e Orazio
atteggiamento di critica verso la letteratura moderna, e soprattutto verso le recitationes e verso la mitologia
critica la produzione poetica contemporanea perché caratterizzata dalla ripresa dei miti
la realtà appare come l’elemento più nuovo nella concezione del poeta -> il vero è il quotidiano
argomento principale -> il comportamento umano
funzione della satira: denuncia dei vizi -> tramite l’indignatio -> prime sette satire

Scelta dello sdegno per rappresentare l’unica caratteristica del personaggio satirico -> concezione assolutamente negativa della realtà -> denuncia del marcio della società contemporanea
Avversione per i Greci e per gli orientali.
Giovenale tradizionalista -> continuo confronto con l’antichità e la tradizione

Tema delle divitiae: la ricchezza è un elemento di discriminazione malvagio.
Tema della clientela: istituto del patronato -> strumento in grado di consentire l’armonia tra poveri e ricchi o potenti: uno degli effetti più gravi della corruzione moderna è la degenerazione di questo importante elemento di concordia civile.

Satira I -> argomento letterario e argomento della giornata del cliente (lavoro, umiliazioni, ipocrisia)
Satira II -> contro l’omosessualità maschile -> vizio grave e tradimento dell’ideale di fierezza virile
Satira III -> discorso di un cliente povero ed onesto -> atto d’accusa contro la corruzione di Roma
Satira IV -> critica alla corte imperiale -> viene regalato un rombo a Domiziano e vengono consultati gli amici a causa delle dimensioni del pesce che ne impediscono una buona cottura -> sproporzione tra la solenne importanza del consesso e l’inconsistenza della decisione da prendere -> parodia
Satira V -> la cena del cliente a casa del patrono -> il cliente viene attaccato per la mancanza di dignità con cui accetta ogni umiliazione per essere invitato a cena -> ricchezza come strumento di un’ingiusta e crudele discriminazione
Satira VI -> feroce attacco contro le donne viste all’interno del matrimonio -> viene preferito il suicidio alle nozze -> immoralità femminile -> la donna antica era completamente subordinata al marito
Satira VII -> denuncia delle ristrettezze delle professioni liberali, dovute all’avarizia dei ricchi -> sola speranza: il mecenatismo dell’imperatore

Bisogno di rinnovamento -> rinuncia alla prospettiva completamente negativa -> il poeta propone comportamenti corretti e positivi -> ripresa del filone moraleggiante caratterizzato dai motivi diatribici -> moralismo della satira -> gli unici veri beni sono quelli interiori, mentre quelli esteriori non sono che apparenza [ricchezza: falso bene]
Alla precedente indignatio si aggiungono ironia e scherno
⇒ abbandono della satira di puro intrattenimento
⇒ scelta di un atteggiamento appassionato e concitato
⇒ visione iperbolicamente negativa del mondo

Satira VIII ->idea filosofica: sola nobiltà è la virtù
Satira IX -> un cliente corrotto e deluso
Satira X -> tematica filosofica: stoltezza delle aspirazione umane, la preghiera
Satira XI -> il giusto mezzo nella ghiottoneria, tema topico: il poeta invita un amico ad una cena modesta
Satira XII -> satirico sacrificante per un amico, stereotipo del cacciatore d’eredità
Satira XIII -> a un amico truffato, derisione dell’umana stupidità
Satira XIV -> influenza negativa che i genitori possono avere sui figli -> critica all’avarizia
Satira XV -> un caso di cannibalismo in Egitto
Satira XVI -> incompleta, attacca con foga i privilegi dei militari

Forma e stile:
visione espressionisticamente distorta della realtà, innalzamento del tono -> satira che assume a volta le tendenze dell’épos, talvolta un piglio oratorio -> apporto della retorica
aspetto linguistico particolarmente complesso
⇒ anafora, perifrasi, iperboli, paradossi, ossimori, antitesi, ellissi, preterizioni e figure dell’ironia e della concessione
⇒ componente colloquiale con vocaboli anche volgari, presenza di grecismi e barbarismi -> strato linguistico basso, ma forte componente di vocaboli e costrutti elevati

Stile che può cogliere le bassezza della realtà e nello stesso tempo trascriverle in termini di mostruosa grandezza, formando uno strumento appropriato alla visione cupa ed esasperata che l’autore vuole trasmettere.

Esempio