Eschilo

Materie:Appunti
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Eschilo

Per mancanza di documentazione anteriore ad Eschilo, l’apparire della tragedia coincide con Eschilo, il quale può essere considerato uno tra i drammaturghi sommi della storia del teatro. Tra i tre tragici Ateniesi, Eschilo è il più lontano dalla nostra sensibilità: infatti il mondo che traspare dalle sue tragedie è pieno della cultura arcaica, con divinità mostruose, apparizioni dall’oltretomba, riti religiosi e magici, e con dei personaggi sempre con problemi legati all’etica arcaica. TEATRO DI IDEE: il suo teatro non era tanto incentrato sul personaggio e sulla situazione (come avverrà in Euripide), ma sulle prospettive ideologiche: le scene corali, e le scene di pathos devono la loro enorme suggestione teatrale alla forza della tensione ideale e alla profondità delle motivazioni concettuali. Qualche notizia sulla vita l’abbiamo tramite le Rane di Aristofane, il Marmor Parium, la Suda e una biografia anonima premessa alle tragedie nei manoscritti. Eschilo-Sofocle-Euripide (la vittoria di Atene contro i Persiani a Salamina): Eschilo avrebbe preso parte alla battaglia 45enne, Sofocle, 17enne, avrebbe guidato il peana con cui si celebrò la vittoria ed Euripide sarebbe nato il giorno della battaglia.
Ci sono giunte complete solamente 7 tragedie: Persiani, Sette contro Tebe, Supplici, Prometeo Incatenato e le tre tragedie dell’Orestea (Agamennone, Coefore, Eumenidi).
Persiani: Unica tragedia di argomento storico conservata, che racconta la disfatta subita dai persiani nel 480 a.C. ad opera dei greci. Eschilo racconta la vicenda dal punto di vista dei persianic evita le celebrazioni nazionalistiche che avrebbero portato fortuna. Valore politico- poiché diede il merito della vittoria a Temistocle, sostenne le ragioni del partito democratico in un momento in cui ad Atene prevaleva la politica filoaristocratica di Cimone. Il conflitto greco-persiano era già stato messo in scena da Frinico (Le Fenicie). Il coro di Frinico era caratterizzato dal dolore delle mogli dei Fenici, per la morte degli sposi toni patetici. La tragedia si divide in tre quadri: l’attesa, l’apparizione di Dario, il compianto finale. Ci sono due diverse spiegazioni delle cause che producono sventure umane: l’origine dei mali deriva dall’invidia degli dei; la seconda, invece, è individuata nella tracotanza (ubris) di Serse il primo avviarsi della rovina, alla quale avrebbe cooperato anche il Dio.
Sette contro Tebe- definizione della colpa umana: non individuale, ma del genos; All’interno del genos, infatti, le colpe dei progenitori, indipendentemente dalle responsabilità individuali dei figli, continuano a trasmettersi alle generazioni successive, fino a quando non sono espiate. Eteocle viene considerato il primo personaggio drammatico della storia del teatro: prima incarna l’eroismo in funzione del suo ruolo nella polis, ma appena vede il fratello si ritrova nella realtà del genos, comprendendo l’incombere della maledizione. Sceglie di affrontare il fratello morte come atto di volontà.
Supplici- Il vero protagonista della tragedia, è il coro, con un ridotto impiego del secondo attore.
Agamennone- patei mathos: la sofferenza proviene ai mortali da Zeus, che attraverso di essa ha voluto avviare gli uomini sulla via della saggezza.
Coefore- nell’Agamen. La vittima è ricevuta dall’assassino; qui è l’assassino che penetra nella casa della vittima; nell’Agame. Un uomo è intrappolato da una donna, nelle Coefore i ruoli si sono scambiati. I colpevoli non possono sottrarsi all’espiazione della loro colpa. Sorte analoga dovrebbe avere Oreste (matricidio), ma nell’Eumenidi, con l’istituzione dell’Areopago, la vendetta si configurerà in maniera diversa.
Eumenidi- L’affermarsi di uno “stato di diritto”, sottrae Oreste all’antica legge della vendetta. La polis assume una valenza positiva, in quanto mette fine alla sanguinaria disgregazione del genos.
Prometeo Incatenato- Non sembrerebbe tanto di Eschilo per ragioni metriche, stilistiche e lessicali, e per la concezione di Zeus vendicatore.
Innovazioni – introduzione secondo attore (riduzione parti corali- più dialogo);Sofocle,poi, introdurrà il terzo attore. Il secondo attore all’inizio ebbe una partecipazione molto ridotta. Suggestivi effetti visivi: fastosità scene e dei costumi, dipinti, macchine teatrali: “Eschilo maestro di effetti spettacolari”. Non lo fa per stupire: infatti la sua grandiosità è soprattutto a livello stilistica e lessicale. Drammi: statici nell’azione con pochi colpi di scena, con un procedimento dell’azione diretto e semplice. Le tetralogia probabilmente è invenzioni di Eschilo ( rappresentava episodi diversi di un diverso mito ). Con le sue opere Eschilo voleva ammaestrare il suo popolo, al coraggio e al patriottismo: infatti le sue opere assumono una funzione etico-didattica.

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