Epistole ciceroniane

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Testo

Lo stile ciceroniano nelle epistole и piщ immediato, il linguaggio и spezzato, ci sono ellissi, periodi frammentati, ablativi assoluti.

IN CERCA DI APPOGGI
(Ad Att., I, 2) pag. 223

Durante il consolato di Lucio Giulio Cesare e Caio Marcio Figulo, seppi che fui accresciuto di un figlio e che Terenzia sta bene. Da te nessuna lettera per cosм tant tempo! Io ti ho diligentemente scritto dei miei piani in precedenza. In questo momento penso di difendere Catilina il nostro avversario. Ho i giudici che voglio, con somma condiscendanza dell'accusatore. Spero, se sarа assolto, che mi sarа vicino nella campagna elettorale; se accadrа altrimenti, umanamente sopporterт.
Il tuo sollecito ritorno mi и necessario; infatti и proprio massima l'opinione di tutti i tuoi parenti, che gli uomini nobili saranno avversari alla mia carica. Credo che mi sarai di grandissimo aiuto per conciliare la volontа di quelli. Per la qual cosa, ai primi di gennaio, come decidesti, cerca di essere a Roma.

salva Terentia: abl. assoluto
si absolutus erit...fore: periodo ipotetico dipendente di primo tipo
maxino mihi usui: doppio dativo
ut sis: completiva finale

LUSINGHE A POMPEO, NON SENZA AMAREZZA
(Ad Fam., V, 7) pag. 225

Se tu e l'esercito state bene, sta bene. Delle tue lettere, che pubblicamente hai mandato, ho ricevuto insieme con tutti una incredibile soddisfazione; infatti hai mostrato una speranza di tranquillitа tanto grande quanto, confidando solo in te, promettevo a tutti. Ma sappi questo, che, tuoi vecchi nemici, i tuoi nuovi amici giacciono colpiti violentemente dalle tue lettere e frustrati dalla loro grande speranza. Tuttavia sappi che le lettere che mi hai mandato sebbene avessero una scarsa indicazione della tua volontа verso di me tuttavia mi sono state piacevoli: infatti sono solito essere reso lieto di nessuna cosa tanto quanto la consapevolezza dei miei uffici, se talvolta a questi non и corrisposto mutuamente, accetto di buon grado che il piщ del compito spetti (risieda presso) me. Di una cosa sono sicuro, e cioи che, se poco ti ha unito a me il mio sommo impegno nei tuoi confronti, lo stato tra noi sarа unito e congiunto. E affinchй tu non ignori cosa io ho desiderato nelle tue lettere scriverт apertamente, cosм come и mia natura e la nostra amicizia richiede. Ho compiuto quelle imprese, delle quali avrei aspettato una qualche congratulazione nelle tue lettere e per il nostro vincolo di amicizia e per lo stato; che io ritengo essere trascurata da te, perchй temevi forse di offendere l'animo di qualcuno. Ma sappi che queste cose che io ho fatto per la salvezza della patria sono giustificate dal giudizio della terra e dalla testimonianza; le quali quando sarai venuto, saprai essere state fatte da me con molta applicazione e tanta grandezza d'animo, che tu permetta che io, non molto piщ inferiore di Lelio sia aiutato da te molto maggiore di quanto Africano fu e nelle cose che concernono lo stato e nell'amicizia.

quibus: nesso relativo di intonazione avversativa
si...respondetur...patior: periodo ipotetico di primo tipo
respondetur: passivo impersonale
illud: prolettico della completiva retta dall'espressione del dubbio
si te...adiunxerit: protasi del periodo ipotetico dipendente di primo tipo, la cui apodosi и res publica...coniuncturaque sit
quid...desiderarim(=desideraverim): prop. interrgoativa indiretta, dipendente dalla final negativa ne ignores
quarum...expectavi: come di norma, l'uso latino dell'indicativo (expectavi) segnala la realtа dell'attesa
quam: nesso relativo con sfumatura avversativa, riferito a gratulationem
ne...offenderes: completiva di natura finale dipendente dal verbum timendi

A CAPOFITTO NEL LAVORO, PER NON CEDERE ALL'APPRENSIONE
(Ad Att., II, 23) pag. 230

Giammai ritengo che tu abbia letto una mia lettera prima se non scritta di mia mano: da ciт potresti dedurre tra quanta occupazione sia diviso, infatti non avendo per niente tempo libero e essendomi necessario camminare per rinvigorire la voce, dettai questa camminando. In primo luogo dunque voglio che tu conosca ciт che Sansiceramo, nostro amico si rammarica veementemente della sua condizione e (voglio che tu sappia) che desidera essere restituito in quel luogo dal quale и caduto, e (che) ci mette a parte del suo dolore e apertamente chiede un rimedio, che io non possa essere trovato; in secondo luogo che tutti gli autori di quel partito e i sostenitori, non essendoci alcun avversario, perdono (la) forza, e giammai il consenso di tutti fu maggiore di volontа e di discorso. Io d'altra parte, infatti so certamente che tu desideri sapere ciт, partecipo alle decisioni pubbliche e mi sono dedicato tutto all'opera e alla fatica forense, dal quale, come facilmente puoi capire, mi trovo immerso in molti ricordi e nella nostalgia di quelle cose che ho fatto. Ma se il consanguineo della nostra boopide mette in giro e denuncia minacce di non poco conto e nega a Sansiceramo davanti agli altri porta se e ostenta, per la qual cosa, se mi ami tanto quanto senza dubbio mi ami, se dormi svegliati, se indugi mettiti in marcia, se sei in marcia corri, se corri vola: non и credibile quanto io conti sui consigli e la tua prudenza, e ciт и massimo, quanto sul (tuo) amore e in fiducia. La grandezza della cosa forse richiede una lunga orazione, in veritа la vicinanza dei nostri anni si contenta della brevitа: a me interessa moltissimo che tu, se non avrai potutoessere ai comizi, sia Roma, una volta che lui и stato proclamato. Fai che ciт accada.

vacui temporis: gen. partitivo
nullo adversario: abl. assoluto con valore concessivo
possit: il cong. ha sfumatura consecutiva
declarato illo: abl. assoluto con valore temporale

NELLO SCONFORTO
(Ad Att., III, 3) pag. 232

Voglia il cielo che io veda quel giorno, allorchй ti possa ringraziare poichй mi hai spinto a vivere. Ancora me ne rincresce molto, certamente. Ma ti prego di venire da me a Vibone immediatamente, nel quale io ho mutato il mio viaggio sulla base di molti motivi. Ma se tu verrai qua, io potrт prendere una decisione riguardo a tutto il viaggio e alla mia fuga; se non lo farai, me ne stupirт. Ma ho fiducia che tu lo farai.

utinam videam: cong. ottativo
cum...gratias: prop. temporale con sfumatura consecutiva
Vibonem: acc. di moto a luogo
quo: avv. di moto a luogo
eo: avv. di moto a luogo

LA SOFFERENZA DELL'ESULE
(Ad Att., III, 10)

Ho conosciuto dalle tue lettere quelle cose che sono state fatte fino al 25 maggio; mi aspettavo le rimanenti, come ti piaceva a Tessalonica. Giunte queste potrт stabilire piщ facilmente dove possa stabilirmi. Infatti se ci sarа ragione, se sarа fatto qualcosa, se vedrт la speranza, o aspetterт qui o mi recherт da te; se, cometu scrivi, codesti sogni svaniranno, vediamo qualcos'altro. Ancora voi non mi annunciate assolutamente nulla se non la discordia di costoro, la quale tuttavia si verifica fra quelli su tutte le cose piuttosto che su me. E infatti non so a cosa mi serva quella; ma tuttavia, finchй voi volete che io speri, vi obbedirт. Infatti, poichй tu mi rimproveri tanto spesso e tanto violentemente e dici che sono di animo non saldo, di grazia, qual и il male tanto grande che non sia nella mia calamitа? Chi giammai da una condizione tanto elevata, una causa tanto buona, da tante capacitа d'ingegno, decisione, grazia tra le tante difese di tutti gli uomini buoni, и caduto? Posso scordare chi sono stato, non sentire chi sono di quale carica manco, di quale gloria, di quali figli, di quali sorti, di quale fratello? Io affinchй tu possa rilevare un nuovo genere di calamitа, pur stimandolo e avendolo sempre stimato piщ di me stesso, evitai di vederlo, o per non mostrarne a quello perso e afflitto che lui aveva lasciato nel pieno del successo. Ometto le restanti intollerabili cose; infatti sono impedito dal pianto. Allora devo forse essere accusato perchй mi dolgo o perchй ho fatto in modo o da non riuscire a trattenere questi beni, cosa che sarebbe stata facile se tra queste mie pareti non fossero stati prese le decisioni della mia rovina, o almeno da non perderli da vivo?

expectabam: come il successivo placebat, и tempo dello stile epistolare
Thessalonicae: caso locativo
tantum: correlativo della seguente prop. relativa consecutiva
vitavi ne viderem: vitare и un verbum impediendi ed ha perciт la costruzione con ne se usato, come qui, in senso affermativo
hic: avv. con valore temporale
erunt allata: futuro anteriore in ossequio alla legge dell'anterioritа rispetto a faciam
velim: formula ottativa con il cong. scribas in paratassi

MEGLIO PERDERE LA VITA, PIUTTOSTO CHE LA PATRIA
(Ad Att., III, 26) pag. 236

Sono state portate a me dal fratello Quinto col senato consulto che и stato fatto riguardo a me. Ho in animo di aspettare la proposta delle leggi e se qualcosa ostacolerа utilizzerт l'autoritа del senato e curerт di piщ la vita che la patria. Tu, di grazia, affrettati a venire presso di me.

carebo: il verbo careo si costruisce con l'abl.

FINALMENTE IL RITORNO IN PATRIA
(Ad Att., IV, 1) pag. 237

Non appena venni a Roma e ci fu qualcuno e cui dare con sicurezza la lettera per te ritenni di non dovere fare niete prima di esprimere la gioia, a te assente, per il mio ritorno. So bene infatti, a scrivere il vero, che tu sei stato nel dare consigli a me nй piщ forte nй piщ prudente che me stesso, nй inoltre troppo diligente nella custodia della mia salute in confronto all'antico mio affetto per te e che te medesimo che nei primi tempi fosti partecipe del mio errore, o piuttosto del furore e compagno di falso timore, hai subito assai dolorosamente la nostra separazione, hai arrecato un gradissimo contributo per concludere il mio ritorno di azione, di applicazione, di diligenza, di fatica.
Pertanto sinceramente affermo a te ciт che nella piщ grande gioia e tra la felicitazione desideratissima per rendere completa la felicitа mi venne a mancare soltanto la tua vista o piuttosto il tuo abbraccio. Che una volta ottenuto giammai scioglierт e, se non riscuoterт ancora tutti i frutti della tua soavitа a ... del tempo passato certamente io stesso giudicherт me non abbastanza degno di questa riabilitazione della sorte.
Io finora ciт che ho ritenuto difficilmente poter essere recuperato nel mio stato, ho ottenuto piщ che io desideri, cioи quel mio splendore forense e l'autoritа in senato, la grazia presso gli uomini buoni; invece nel patrimonio che tu non ignori in che modo sia stato distrutto, disperso, saccheggiato, fatico fortemente ed ho bisogno non tanto delle tue ricchezze quanto dei tuoi consigli per raccogliere e rimettere in ordine le cose che mi restano.
Ora, sebbene ritenga che tutte le cose siano state scritte dai tuoi o anche che ti siano state riferite da ambascerio o dicerie, tuttavia scriverт tra poco quelle cose che ritengo tu voglia conoscere soprattutto dalle mie lettere. Il 4 agosto sono partito da Durazzo, quello stesso giorno in cui и stata approvata la legge riguardo a me. Venni a Brindisi il 5 agosto. La mia Tulliola era ad aspettarmi il giorno stesso del suo compleanno che per caso era lo stesso della fondazione e delle colonie di Brindisi ed del tempio della salute vicino a te: la qual cosa, conosciuta dalla moltitudine fu celebrata con somma congratulazione dei Brindisini. L'8 agosto, essendo a Brindisi, seppi da una lettera del fratello Quinto che era stata presentata una legge ai comizi centuriati con ammirevole entusiasmo di tutte le etа e di classi, con incredibile partecipazione dell'Italia. Quindi, insignito dagli onestissimi Brindisini, feci un viaggio in modo tale che da tutte le parti i legati venivano da me con ringraziamenti.
Venni a Roma cosм che nessun uomo di nessun ordine fosse noto al mio nomenclatore che non venne incontro a me, eccetto quei nemici ai quali non era lecito o dissimulare o negare quella stessa cosa (cioи che erano) nemici. Essendo venuto alla porta Capena erano le gradinate dei templi zeppe del piщ basso grado di plebe. Essendo da quella manifestato il suo compiacimento, con massima approvazione una simile affluenza e applauso mi celebrт fino al Campidoglio e nel foro e nello stesso Campidoglio ci fu una moltitudine strepitosa. Il giorno dopo nel senato che si riunм il 5 settembre ho ringraziato il senato.
In quei due giorni, essendoci una mancanza massima di derrate e essendo gli uomini accorsi prima al teatro, poi al senato, per suggerimento di Clodio, gridando che c'era scarsezza di frumento per colpa mia riunendosi il senato in quei giorni per deliberare riguardo all'anona ed essendo Pompeo chiamato per il rimedio di quella, non solo dalla preghiera della plebe ma in veritа anche da quella degli uomini buoni, e quello stesso desiderando ciт e chiedendo la folla nominatamente a me che formulassi ciт, lo feci e pronunciai una sentanza accuratamente. Essendo assenti i consolari, poichй negavano di non poter dire la sentenza senza pericolo soprattutto Messala e Afranio, fu fatto un consulto nella mia sentenza, cioи che si agisse con Pompeo, affinchй sostenesse la cosa e affinchи la legge fosse presentata. Letto il quale consulto il senato, avendo i cittadini applaudito di continuo scandendo il mio nome secondo questo costume stolto e nuovo, tenni un discorso. Tutti i magistrati presenti eccetto un solo pretore e due tribuni della plebe mi concessero di parlare.
Il giorno dopo l'affollato senato e tutti i consolari non negarono nulla a Pompeo che avanzava ke sue richieste. Chiedendo quello 15 legati, nominт me per primo e disse che io sarei stato l'altro se stesso per tutte le cose. I consoli sottoscrissero una legge con la quale tutto il controllo dell'approvvigionamento del frumento in tutta la terra fosse dato a Pompeo per 5 anni; un'altra (la fa) Messio che dа il controllo di tutta la ricchezza (a Pompeo) ed aggiunge la flotta e l'esercito e il potere piщ grende nelle province di quanto sia (il potere) di quelli che le possiedono. Quella nostra legge dei consoli appare ora moderata, questa di Messio non accettabile. Pompeo dice di volere quella, i familiari questa. I consolari, essendo Favonio a capo, fremono; io taccio, e tanto piщ perchй i pontefici non rispondono niente della nostra casa. I quali se annulleranno la consacrazione, avrт una splendida superficie, i consoli dal consulto del senato stimeranno il valore della superficie edificata. Se la cosa sarа diversa (se accadrа diversamente) distruggeranno, disporranno in suo nome e stimeranno tutta la cosa.
Cosм и la mia situazione, cattiva in rapporto alle situazioni favorevoli, buona in rapporto alle avversitа. Nella situazione privata, come sai sono fortemente turbato. Soprattutto ci sono certe questioni private che non affido alla lettera. Amo cosм come devo il fratello Quinto, dotato di insigne devozione, virtщ, fiducia. Aspetto e prego che tu tu affretti a venire e che tu venga con un tale animo da non lasciare che io senta la mancanza del tuo consiglio. Mi accingo a dare un certo inizio di un'altra vita. Giа alcuni, che mi hanno difeso mentre ero assente, iniziano, ora che sono presente a irritarsi sotto sotto, apertamente iniziano a gurdarmi male. Ho davvero bisogno di te.

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