De Bello Gallico 1-6

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Testo

De Bello Gallico1-6, pag.397 da Cesare
C'erano in tutto due vie per le quali potevano uscire dal loro territorio: una per i Sequani, angusta e difficile, attraverso il monte Iura e il fiume Rodano, per dove a stento si potevano far passare i carri uno per volta; la sovrastava, poi, un monte altissimo, sicché pochissimi nemici potevano facilmente impedire il passaggio; l'altra (passa) attraverso la nostra provincia, di gran lunga più facile e veloce, per il fatto che nei confini degli Elvezi e degli Allobrogi, che erano stati recentemente domati, scorre il Rodano, e questo per di più può essere attraversato a guado in parecchi luoghi. L'ultima città degli Allobrogi è Ginevra, vicina ai confini degli Elvezi. Da questa città si estende un ponte verso gli Elvezi. Pensavano o di persuadere gli stessi Allobrogi, perché non ancora sembravano ben disposti verso il popolo romano, o di costringerli con la forza a permettergli di attraversare i loro confini. Preparate tutte le cose per la partenza, stabiliscono il giorno in cui dovranno ritrovarsi tutti sulle rive del Rodano. Questo giorno era il 28 Marzo, sotto il consolato di Pisone e Gabinio.

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