Cicerone

Materie:Riassunto
Categoria:Latino
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Testo

CICERONE
Cicerone è l’autore più celebre della letteratura latina: oltre ad essere uno straordinario testimone del suo tempo, nel quale si passò dalla repubblica al principato di Ottaviano Augusto, ha realizzato una sintesi della cultura romana arcaica e del pensiero filosofico greco, ed è un grandissimo prosatore ed oratore, nonché il primo rappresentante a Roma del genere delle epistolae.
La Vita
Marco Tullio Cicerone nacque nel 106 a.C. ad Arpino, in Lazio, da una famiglia dell’ordine equestre molto agiata economicamente. Fin d giovane frequentò il Foro e a 25 anni iniziò la carriera forense, sotto la dittatura di Silla, con due orazioni, delle quali la più ricordata è la Pro Sexto Roscio Amerino, contro un liberto di Silla. Dopo si diresse dal 79 al 77 a.C. in Grecia e in Asia Minore per studiare. Al ritorno diventò questore in Sicilia nel 75 e successivamente entrò in Senato. Nel 69 divenne edile, nel 66 pretore e nel 63 venne eletto console, sostenitore della fazione conservatrice a difesa della repubblica degli optimates (cioè “i migliori”). Ottenne la massima gloria sventando la congiura di Catilina con alcune orazioni (le Catilinariae), che costrinsero Catilina a lasciare Roma. Successivamente il peso politico di Cicerone diminuì, soprattutto a causa del costituirsi del primo triumvirato nel 60 formato da Cesare, Crasso e Pompeo, poiché Clodio, tribuno della plebe sostenuto da Cesare, fece condannare Cicerone all’esilio, che lo passò in Grecia fino all’anno successivo, il 57. Nel 56 sostenne i triumviri per evitare problemi politici. Nel 51 divenne proconsole in Cilicia (Asia Minore). Tornato in Italia, alla vigilia della guerra civile fra Cesare e Pompeo, si schierò con quest’ultimo, sostenitore del Senato e della Repubblica. Dopo la sua sconfitta nel 48 a.C. si riconciliò con Cesare. Durante la dittatura di Cesare, Cicerone limitò i suoi interventi pubblici e si dedicò all’attività filosofica e letteraria, sconvolto anche dal divorzio dalla moglie e dalla morte della figlia Tullia. Dopo il 44, morte di Cesare, si schierò con Ottaviano, che gli fece comporre le Filippiche, orazioni in cui attaccava violentemente Antonio. Nel 43 quando si formò il secondo triumvirato fra Ottaviano, Antonio e Lepido, venne inserito dallo stesso Antonio nelle liste di proscrizione e venne quindi ucciso nella sua casa il 7 dicembre del 43 a.C.
Le Orazioni Giudiziarie (pronunciate in tribunale)
-Verrinae: sono sette orazioni composte nel 70 a.C. contro Verre, governatore della Sicilia, accusato di concussione.
-Pro Archia Poeta: è un’orazione del 62 a.C., nella quale vengono esaltate la cultura e la poesia.
-Pro Sestio: è un’orazione del 56 a.C., nella quale difende un suo protetto, accusato di aver rubato gioielli alla sorella di Clodio.
-Pro Milone: è un’orazione del 52 a.C., in difesa di Milone per la morte di Clodio, che Cicerone non tenne per circostanze avverse.
Le Orazioni Deliberative (pronunciate in Senato o davanti all’asseblea popolare)
-Pro Lege Manilia de imperio Gnaei Pompei: è un’orazione del 66 a.C., nella quale inserisce un elogio di Pompeo.
-De Lege Agraria: sono tre orazioni composte nel 63 a.C. contro una riforma agraria pronunciata da un tribuno della plebe.
-Catilinariae: sono quattro discorsi pronunciati nel 63 a.C. per reprimere la congiura di Catilina.
-De Provinciis Consularibus: è un’orazione del 56 a.C. a favore del comando di Cesare nelle Gallie.
-Philippicae: sono quattordici discorsi pronunciati fra il 44 e il 43 a.C. contro Antonio, con l’intento di farlo dichiarare nemico pubblico.

Cicerone assegna tre funzioni principali all’oratore:
1- docere: dimostrare la tesi in modo convincente.
2- delectare: dilettare il pubblico, ricorrendo all’arguzia e all’ironia.
3- Movere o flectere:

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