Cicerone

Materie:Appunti
Categoria:Latino

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Testo

CICERONE

Fonti = sue opere (oraz/epist) + biografia Plutarco + passi di altri autori (Sallustio).
Vita = Marco Tullio Cicerone, 03/01/106 a.C. ad Arpino (Lazio meridionale, come Mario); famiglia nasce da famiglia agiata: padre = ordine equestre, madre = da famiglia che aveva già dato a Roma dei senatori; non illustre, ma eccellente educazione + contatti sociali. Studi: va a Roma per completarli coi migliori maestri greci e latini, fin da giovanissimo frequenta il Foro, sotto la guida e la protezione dei più illustri ed autorevoli oratori del tempo, Crasso e Antonio; studi phil. con Fedro e Zenone epicurei. Ufficialmente = carriera forense ma ha una più profonda passione per gli studi (cui si dedica sempre) → prove poetiche + traduz. testi phil. Politica: ricerca difficile equilibrio fra esigenze ammodernamento e conservazione. Piano cult. = sintesi valori trad. della Roma arcaica + phil. greca [utopistico] Cmq conservatore (nostalgia secolo d’oro = età Scipioni), vocazione civile → c. sociale (vs riforma agraria, no risoluz. latifondismo schiavile; sordo a istanze trasf. sociale). Difende repubblica da figure carismatiche con forza = esercito [anni 17: guerra sociale; 20: Mario/Silla; 43: cong. Catilina; 60: Cesare/Pompeo; 63: ucciso dai sicari di Antonio]. Homo novus = fatto da solo: no prestigio militare, contava su 1) potenza parola 2) prestigio morale e culturale. Programma = concordia ordinum (alleanza interclassista, finalizzata al superamento delle lotte fra fazioni nel superiore interesse della collettività, fra nobilitas senatoria e equites) + consensus omnium bonorum (salvaguardare istituz. res publica + tranquillità privati), vs strapotere triumviri e irrequietezza eversiva populares. Punto debole, limite = vanità (60: De consulatu suo). Cursus honorum: 81: avvocato (Pro Quinctio); 79: viaggio di studio in Grecia (salute); [77: sposa Terenzia]; 76: Roma, 75: inizio c.h.: questore in Sicilia (Marsala), [70: orazioni vs Verre (Verrinae)], 69: edile; 66: pretore, 64: console, reprime la congiura di Catilina, condanna a morte congiurati senza possibilità di appellarsi al popolo (provocatio ad populum) = provv. eccezionale. 60: i triumviri Cesare, Pompeo e Crasso mettono fuori gioco ogni sua ambizione = emarginazione politica → esilio + confisca beni per esecuzioni illegali → 58: Tessalonica/Durazzo; 57: può tornare a Roma, restituzione beni conf. Periodo > parte opere (55: retoriche; 54: etico-politiche; 46-44: phil.). 52: assassinio di Clodio da parte di Milone (Pro Milone); 51: proconsole in Cilicia, lontana prov. asiatica; 50: Roma; 49: guerra civile → appoggia Pompeo = male contemp. e posteri. Incontenibile vanità = invitato da Zeus ad un banchetto degli dei. La sua scelta è antineoterica = rifiuto lirica di argomento soggettivo, di una poesia individualistica e perciò contraria ai mores antiqui. Funzioni: confortare l’animo addolorato e affaticato, svagarlo nei momenti di tensione, fornire immagini e argomenti all’oratoria, conferire gioia e immortalità agli uomini che l’hanno meritato, incitando alle nobili imprese e alle oneste virtù → poesia al servizio della res publica come la phil.

Fortuna: Età augustea: continuare a provare ammirazione per un uomo che aveva cercato d’incarnare le idealità del vir bonus romano, operando una mediazione culturale importante fra la cultura greca e quella italico-latina. Anche Livio lo elogia. Il figlio di C. è incaricato, in qualità di consul suffectus, di annunciare la morte di Antonio con un cartello che viene affisso sui rostri, proprio là dove i sicari di A. avevano esposto la testa e le mani del padre. Ma valori culturali di C. = remoti per gli augustei: gusti poetici neoterici, oratoria spenta, teorizzazione politica sconsigliabile. Età imperiale: opera di C. = modello per il genere epistolare (con Plinio il G.), per la retorica e l’eloquenza (con Quintiliano, che lo paragona a Demostene); vengono commentate; modello linguistico → pensatori cristiani, ma letti anche dalla letteratura pagana. Medioevo: noto specie come autore di opere retoriche; B. Latini, nel ‘200, aprirà proprio col De inventione la serie dei suoi volgarizzamenti; il Somnium Scipionis influenzerà anche Dante, tanto che questi assegnerà a C. un posto d’onore, fra i sommi letterati e phil. dell’antichità, nel castello degli spiriti magni. Umanesimo-rinascimento: p.to di riferimento obbligato per i nuovi intellettuali italiani ed europei: Petrarca lo predilige (scopre nella Bibliotega della Cattedrale di Verona, nel 1345, i 16 libri delle lettere ad Attico, quelle al fratello Quindo e il carteggio con Bruto. Inutilmente fu cercato il De re pubblica, recuperato solo in parte nel 1820 da Angelo Mai. Nella lotta degli umanisti vs il latino medievale, la prosa di C. = modello insuperato di lingua classica. Età moderna: altrettanta fortuna nel pensiero e attività civile: riflessi indiretti nella dichiarazione d’indip. americana, nel Manifesto dei diritti dell’uomo; Voltaire, Locke, Hume; acclamato come uno dei grandi modelli civili della riv. francese per le posizioni repubblicane. Il giudizio su C. è periodicamente destinato a rovesciarsi per motivi ideologici, corroborati dall’insofferenza nei confronti della sua innegabile vanità. Mommsen = velenosità; Brecht lo dipinge con antistorica superficialità come un capitalista ante-litteram; anche C. E. Gadda ne fa un ritratto sarcastico e demolitorio di ben altro rilievo.

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