L'organizzazione degli spettacoli teatrali

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Testo

L’organizzazione degli spettacoli teatrali
Gli spettacoli teatrali a Roma e in Grecia si tenevano in occasione di festività religiose pubbliche (feriae) che duravano da 4/5 gg a 15/20 gg; prevedevano cerimonie, riti ari, e forme d’intrattenimento collettivo e popolare come i ludi (giochi), gare sportive e spettacoli di giocolieri e danzatori. Nei primi ludi furono organizzate delle rappresentazioni teatrali, come i ludi celebrati per festeggiare la vittoria della prima guerra punica (240 a.C) in cui fu messa in scena una fabula(tragedia o commedia di tipo greco) di Livio Andronico. C’erano vari ludi: ludi Romani si celebravano in settembre, in onore di Giove Ottimo Massimo. I ludi circenses, cioè spettacoli sportivi chiamati “circensi” perché si tenevano nel Circo Massimo I ludi scenici cioè spettacoli teatrali in diversi periodi dell’anno. i ludi plebei, istituiti nel 220 a.C., che avevano luogo in novembre nel Circo Flaminio, pure in onore di Giove; a partire dal 200 a.C., vi furono introdotte le rappresentazioni drammatiche, inaugurate con lo Stichus di Plauto; alla loro organizzazione erano preposti gli edili plebei; i ludi Apollinares si svolgevano in luglio, presso il tempio di Apollo (per commemorarne un oracolo); alla loro organizzazione era preposto il pretore urbano; i ludi Megalenses, in onore della divinità orientale Cibale detta Magna Mater. i ludi Florales, in onore di Flora: in essi predominavano gli spettacoli di mimi (dal 28 aprile al 3 maggio) . L’organizzazione di questi ludi era preposta agli aediles e le spese erano a carico dello Stato o a volte degli stessi magistrati che traevano popolarità dagli spettacoli offerti al popolo. Avvenivano durante il giorno, alla luce del sole su un palcoscenico in legno(pulpitum). Gli spettatori inizialmente stavano in piedi, successivamente si diffuse l’uso di montare dei sedili a gradini in modo da imitare la cavea dei teatri greci. Il primo teatro fu il teatro di Pompeo nel 55 a.C. L’ingresso era gratuito, potevano assistere agli spettacoli sia uomini che donne e sembra fosse tollerata anche la presenza di schiavi. Inoltre le prime file erano riservate a personaggi illustri del tempo, come senatori. Gli attori (histriones), che erano tutti maschi e recitavano anche parti femminile, si raggruppavano in compagnie (greges) alle dipendenze di un capocomico spesso regista e primo attore (dominus gregis). La decisione di mettere in atto una fabula spettava ai magistrati che potevano censurare delle parti dell’opera. Gli attori inizialmente, nonostante conquistassero grande popolarità, erano schiavi o liberti. Le spese per l’allestimento scenico, oltre la retribuzione all’autore e lo stipendio degli attori, comprendeva anche la prestazione di un flautista che componeva ed eseguiva delle musiche per le scene, anche quelle semplicemente recitate, che necessitavano di un accompagnamento musicale. C’erano due tipi di commedia: la palliata, ossia la commedia di ambientazione greca che prendeva il nome dal pallio cioè il mantelletto di lana retto sulla spalla da una fibbia, la togata, commedia di ambientazione romana che prendeva il nome dalla toga indossata dagli attori; e c’erano due tipi di tragedia: la “cothurnata” di ambientazione greca che prendeva il nome dai “coturni” ovvero i calzari alti con una suola spessa indossati dagli attori tragici greci e la “praetexta” di ambientazione romana che prendeva il nome dalla toga color porpora delle autorità romane. Si pensa che l’uso della maschera a Roma sia tardo, pur rinunciando ai vantaggi che essa implicava come i rapidi cambiamenti di ruoli o la facile interpretazione di ruoli femminili.

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