tema sulle vacanze

Materie:Tema
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Testo

Le vacanze, oltre ad essere tempo di svago e di divertimento, sono un’occasione per approfondire le nostre conoscenze e per allargare i nostri orizzonti mentali e culturali.

A volte non può sembrare; a volte si dà per scontato; a volte si pensa solo a divertirsi; o solamente non ci si rende conto, ma le vacanze non sono sicuramente solo un momento di svago.
Le fatiche del periodo lavorativo e la voglia di vacanze per riposarsi possono trarre in inganno, a noi sembra di non fare assolutamente niente, invece non è vero; infatti la nostra mente continua a lavorare anche durante questo momento di relax!.
Può sembrare strano, ma in ogni istante della nostra esistenza noi apprendiamo qualcosa di nuovo: andiamo a fare una passeggiata in montagna o al mare, giochiamo con gli amici, leggiamo un libro, stiamo sdraiati su un lettino in spiaggia a scrutare il paesaggio in ogni suo minimo particolare, scopriamo sempre qualcosa di nuovo, conosciamo gente nuova e impariamo particolari del mondo vivente e non, che poi si rivelano fondamentali nel corso della nostra vita.
Il fatto importante è che si imparano cose che non apprenderesti in nessun altra maniera; infatti questi pilastri alla base del nostro vivere non vengono sicuramente insegnati a scuola.
Questa estate di particolarmente importante credo di non avere fatto nulla, ma ho affrontato tante piccole avventure e quindi sono sicuro che la mia mente ha appreso dettagli di cui prima era sprovvista.
Sono un grande appassionato di pesca e tutte le mattine non vedo l’ora che si faccia il momento di andare sul molo ad aspettare l’arrivo dei pescatori.
Quando vedo arrivare questi barconi carichi di pesce sono emozionatissimo; e ritengo che fin che uno non si reca ad osservare questo avvenimento non si rende conto del suo grande fascino.
Subito dopo l’attracco, tutta la gente, me compreso, si precipita lungo la darsena ad osservare il pescato e ad ammirare più da vicino il mondo della pesca.
È entusiasmante scoprire le varie specie ittiche con i loro vari particolari.
Il pesce salta ancora dentro le cassette e già ha inizio la selezione in base alle varie taglie e alle diverse varietà.
Tutti interessatissimi cominciano a sommergere i pescatori con varie domande e quindi basta ascoltare per istruirsi anche su questa realtà.
Si possono ammirare sgombri, cefali, canocchie, palamiti e tonni, sarde, seppie, ecc.
Finita la cernita e la sistemazione, che si cerca sempre di fare nel minor tempo possibile per salvaguardare la freschezza del pesce, il prodotto viene portato all’interno del mercato.
Qui il pescato viene venduto ai negozianti tramite un metodo un po’ strano: con un asta a ribasso nella quale i compratori bloccano il prezzo in maniera segreta.
Ed è per questo che è fondamentale portare il prima possibile il proprio pesce al centro del mercato ittico, poiché gli acquirenti, non sapendo le specie ittiche che potranno comprare nella seguente asta, sono portati a correre qualche rischio e magari ad offrire qualcosa in più; infatti qualche istante prima dell’inizio dello smercio nel piazzale antistante al mercato c’è una grande agitazione da parte dei pescatori che si informano sui prezzi, cercando di trovare la maniera per guadagnare qualche centesimo in più.
Non è finita qui; essendo un assiduo frequentatore, ho cominciato anche a conoscere i proprietari di uno dei pescherecci e quindi tutte le mattine ho come una certa precedenza sugli altri osservatori.
Inoltre torno spesso a casa con dell’ottimo pesce fresco e con le rispettive ricette di cucina che dopo mi diverto a realizzare.
Un’altra avventura l’ho vissuta assieme a mio babbo durante una delle ultime notti estive.
Infatti abbiamo deciso di uscire in barca all’imbrunire e fare mattina in mare, con l’intenzione di avventurarci in una battuta di pesca.
Non potete credere com’ è incantevole il mare durante quelle ore sotto un cielo stellato.
Come ho detto, siamo usciti dal porto verso le 20 e ci siamo recati nel posto da noi prescelto in precedenza e cioè a circa dodici miglia in prossimità di un pozzo di metano che, durante la notte, un po’ per la sua enormità un po’ per l’illuminazione di cui è provvisto, fornisce uno spettacolo sbalorditivo.
Qui abbiamo calato le canne e poco dopo siamo stati “attaccati da uno squalo”.
Sì, infatti uno squalo di oltre sessanta centimetri aveva aggredito il sacco di pastura che era attaccato a un fianco della nostra barca.
Allora abbiamo subito cominciato ad adoperarci per catturalo.
Abbiamo calato una lenza in acqua e dopo pochi attimi abbiamo visto l’animale divorarsi l’esca e allontanarsi agganciato alla nostra lenza.
Dopo diversi sforzi siamo riusciti a issarlo a bordo e stupiti abbiamo cominciato ad osservarlo.
Eravamo indecisi se lasciarlo libero o portarlo a casa per mostrarlo a tutti i conoscenti; un po’ per la paura degli squali di mio fratello (sicuramente ce ne sarebbe stato uno in meno) e per la voglia di esaltare il nostro orgoglio, ha vinto la seconda ipotesi.
Durante il viaggio di ritorno ho cominciato a riflettere sulla nostra cattura e di come il mare, come del resto qualunque altro habitat, è pieno di esseri di ogni genere.
Queste sono due avventure che mi hanno molto arricchito culturalmente e credo che anche per altri valga la pena affrontarle.

Esempio



  


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