Se questo è un uomo: scheda libro

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano

Voto:

1 (2)
Download:271
Data:08.02.2006
Numero di pagine:5
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
se-questo-e-uomo-scheda-libro_5.zip (Dimensione: 7.38 Kb)
trucheck.it_se-questo-+     30 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

SE QUESTO E’ UN UOMO
Autore: Primo Levi
Titolo: Se questo è un uomo
Editore: Einaudi
Data di edizione: 2000
Genere: Autobiografia
PERSONAGGI
Il protagonista è Primo Levi, autore del libro. Inizialmente ingenuo e pieno di speranze, alla fine è attento e furbo. Sappiamo inoltre che e' un chimico e che parla un po' il tedesco. Vive i fatti da lui raccontati a ventiquattro anni. Gode di buona salute e grazie ad essa scampa alle selezioni. Ma anche grazie alla malattia, non grave, dell’ultimo periodo, riesce a sfuggire da un’altra. È molto magro, dimostra più anni di quelli che ha ed è completamente calvo perché le SS gli avevano rasato i capelli come agli altri prigionieri.
Alberto ha circa ventidue anni ed è il migliore amico dell’autore. Anche egli, come Primo, è calvo e porta i segni di una pesante sofferenza, caratterizzato da un grande istinto naturale.
Troviamo anche personaggi secondari come Null Achtzehn (uno dei molti compagni di cuccetta di Levi), giovane e ingenuo, i greci di Salonicco, esperti commercianti estremamente prudenti e furbi, Piero Sonnino il romano, più fortunato che altro, Fisher, uno degli ultimi arrivi e perciò inesperto, Jean, il piccolo (aiutante), astuto, tranquillo, amichevole e molto forte fisicamente, Lorenzo,l'operaio italiano generoso e disponibile, Charles ed Arthur, due Vosgi, incontrati nell'infermeria durante gli ultimi 10 giorni.
TEMPO
Il romanzo “se questo è un uomo” è ambientato nella seconda guerra mondiale durante la quale milioni di persone furono deportate nei campi di concentramento dai soldati nazifascisti, in un periodo di tempo che va dal 13 dicembre 1943,data della cattura di Levi, all’arrivo dei militari sovietici.
LUOGO
La storia si svolge nel lager di Monowitz,vicino ad Auschwitz, dove i prigionieri sono costretti a vivere in "blocks", in condizioni terribili.
Il protagonista descrive il Lager in questo modo: un quadrato di circa 600 m a lato, circondato da filo spinato, percorso da corrente ad alta tensione, costituito da 60 baracche in legno, i Blocks, più la cucina in muratura, le docce e le latrine ( una per ogni gruppo di 6 o 8 Blocks). Vi sono Blocks adibiti a scopi particolari, ad esempio l’infermeria, e i comuni Blocks divisi in “Tagesraum”, l’abitazione del capo-baracca, e dormitorio, con 148 cuccette strette e fitte “come celle di alveare”. Vi è poi la Piazza D’Appello, dove venivano radunati al mattino per l’appello, appunto. L’autore descrive inoltre il Ka-be, ovvero l’ospedale la Buna, ovvero la fabbrica a cui lavoravano i prigionieri di Auschwitz, e infine il Laboratorio di Chimica.

RIASSUNTO
Se questo è un uomo narra la prigionia di Primo Levi dal momento dell'arresto da parte dei soldati tedeschi e del trasferimento successivo al campo di Auschwitz su di un treno carico di uomini stipati nelle carrozze. Subito non si capacita di questo arresto, essendo lui nato in Italia, ma questo è giustificato dalle origini ebree dei suoi familiari. Accompagnando donne, bambini e anziani incontro alla morte, nelle camere a gas, il viaggio verso il campo prosegue, lasciando una prima sensazione di amarezza e timore, che sicuramente avrebbe lasciato spazio a mille altre simili emozioni. Impauriti ma allo stesso tempo rassegnati, i prigionieri vengono spediti in una “camera vasta e nuda”, dove tutti vengono spogliati nudi e rasati.
Arrivato al campo, trova un'atmosfera terribile dove tutti i prigionieri sono costretti a durissimi lavori forzati a cui verrà assegnato anche lui.
Con il passare dei giorni, la situazione peggiora molto: Levi, dopo un incidente sul lavoro viene ricoverato nel cosiddetto “Limbo”, una baracca di riposo, che interrompe i ritmi quotidiani dell’ “Inferno”.
Trascorre così l’inverno, il protagonista, effettua un esame di chimica, e una volta superato, inizia a lavorare in laboratorio; durante il lavoro ha modo di comunicare con molta gente e questo gli permette di rimanere vivo e non perdere completamente la sua identità.
Il momento più brutto è quello delle selezioni, poiché tutti per un momento mettono la loro vita a repentaglio. La sera, nel suo letto, l’autore rifletteva su tutte queste cose, la perdita dell'identità, le atrocità compiute dai tedeschi e si poneva domande più importanti sulla sua sopravvivenza e sulla sua condizione di uomo.
Torna nuovamente l’inverno e Levi, fortunatamente, viene promosso specialista nel Laboratorio Chimico. Ammalato di scarlattina, a gennaio, viene nuovamente ricoverato nel Ka-Be, Reparto Infettivi. Dopo pochi giorni, partono tutti i sani, mentre i malati rimangono nel campo. Purtroppo durante la marcia moriranno tutti, incluso Alberto, il suo migliore amico. Seguono giorni di bombardamenti e di incendi; le torrette erano vuote, i tedesche erano scappati. Levi, insieme ad Arthur e Charles, due malati francesi, cerca di sopravvivere, provvedendo personalmente al cibo, ai medicinali, ai vari accessori e persino ad una stufa. I malati passano in queste condizioni gli ultimi dieci giorni, in cui ormai i pochi sopravvissuti si aggiravano nel Lager come “ spettri affamati”. Il 26 gennaio, i Russi giunsero a liberare il campo.
Più tardi Primo Levi cominciò un nuovo viaggio, quello per tornare a casa, ma quando, dopo lunghe peregrinazioni, riuscì ad arrivare nel suo paese natale, si rese conto della dura realtà che doveva affrontare. Aveva perso la sua identità e questa sarà una delle causa che poi lo porterà al suicidio.
TEMI AFFRONTATI
Tema dell’annullamento totale della dignità umana: è il tema principale del libro. Nel lager tutti i deportati perdevano la capacità di provare sentimenti e diventavano come degli spettri. E’ soprattutto questo l’aspetto che a Primo Levi fa più ribrezzo.
Tema del razzismo e dell’olocausto: il primo non è particolarmente presente nella vita del lager poiché tutti i prigionieri erano accomunati dallo stesso destino. Ma nel regime del Reich non si può trascurare questo tema, e l’autore era stato deportato appunto perché ebreo e per questo ritenuto inferiore.
Tema della sopravvivenza: non significa solo definita non solo lotta tra l’uomo e il destino ma anche lotta tra l’ uomo e se stesso. E’ questo che fa dei lager un posto disumano, in esso si perde qualsiasi legame con il mondo reale e per sopravvivere si ritorna indietro rispetto alla civiltà, quando valeva la regola della sopravvivenza del più forte. La gerarchia interna del lager serviva praticamente solo a evidenziare la bestialità dell’animo umano.
ANALISI DELLO STILE
Lo stile con cui è scritto “Se questo è un uomo” è molto semplice e diretto e permette a tutti di capire bene che cosa hanno provato coloro che hanno vissuto la drammatica esperienza del lager. C’è l’uso dell’intreccio, perché anche se la descrizione è quasi sempre limpida spesso l’autore aggiunge note in cui parla di ciò che è accaduto alle persone che ha incontrato.
Il testo e' un'autobiografia estremamente realistica relativa a circa un anno della sua vita (l'autore stesso in una breve presentazione sottolinea che nessuno dei fatti e' stato inventato); tranne gli ultimi giorni per i quali si può parlare di diario. L’obiettivo di Primo Levi è quello di denunciare i terribili orrori che ha hanno provato coloro che sono stati deportati in un lager, ma invita soprattutto a riflettere sulla stupidità della Germania (e dell’umanità in generale) che ha permesso una cosa tanto disumana. Si tratta quindi di un'opera che si propone di insegnare qualcosa e di far pensare. Il ritmo abbastanza lento, anche se le immagini descritte sono molto reali. I dialoghi,molto numerosi, sono brevi e si svolgono principalmente fra l'autore e i numerosi compagni che quest'ultimo incontra durante il suo periodo di permanenza nel campo di concentramento. Sono numerose anche le descrizioni del lager, utili soprattutto per sottolineare la paura che aveva messo nello spirito umano e per dimostrare quanto questo sia stato un luogo terribile. Levi infatti paragona questo luogo all’inferno. Il camion che porta i deportati al lager viene paragonato alla barca di Caronte ed il loro guardiano viene chiamato veramente Caronte. La scritta sulla porta del campo inoltre viene intesa come la scritta che c’è sulla porta dell’inferno. La prima giornata nel lager è definita antinferno. Ed in effetti molti prigionieri sembrano anime dannate per il comportamento e per l’aspetto. Con il paragone all’inferno dantesco l’autore dimostra di saper fare collegamenti con altre opere nel raccontare una storia toccante che lui stesso ha vissuto.

Esempio