Scheda Libro: "A ciascuno il suo" di Sciascia

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano
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Data:14.12.2005
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Testo

SCHEDA DI LETTURA
1) Dati Editoriali
Autore: Leonardo SCIASCIA
Titolo: “A CIASCUNO IL SUO”
Luogo di edizione: Milano
Anno di edizione: 2002
Casa Editrice: ADELPHI EDIZIONI MILANO
Altri dati: Trattasi di “romanzo di denuncia” con il quale l’autore vuole far emergere il perpetuarsi di soprusi e tresche illegali favoriti dalla prepotenza, dall’omertà e dalla vigliacca rete di protezione di cui i prepotenti godono. Il romanzo racconta uno “spaccato” della terra siciliana dove il desiderio di giustizia viene prevaricato e vinto dai comportamenti ambigui degli stessi siciliani.

2) Suggerimenti tratti dal titolo
Vi è un preciso riferimento( le parole latine UNICUIQUE SUUM ), seppure impersonale e generalizzato, a persone (a ciascuno) e un senso di possesso e/o di appartenenza (il suo) inteso anche in maniera negativa. Quindi ogni persona ha quello che possiede o che legittimamente detiene, ma ha anche qualcosa che se pur non voluta gli giunge in funzione del proprio comportamento (nel senso che … te la sei cercata … !).
3) Esposizione della vicenda (breve trama)
Il farmacista e il medico del paese vengono uccisi: la vittima designata è il medico mentre il farmacista morirà perché accomunato dalla passione per la caccia (gli omicidi avvengono durante il giorno di apertura della caccia). L’assassino, o meglio il mandante, raggiungerà il suo scopo grazie anche al muro di omertà e complicità che regna nel paese e principalmente fra i notabili che vi abitano.
4) Sintesi del romanzo
Al farmacista del paese viene recapitata una lettera anonima che gli preannuncia la sua morte (il postino non se ne andrà fin quando il destinatario dell’anonima non gli confiderà il contenuto della stessa. Emerge così un altro aspetto della mentalità siciliana: voler ad ogni costo sapere e conoscere i fatti altrui.). Il farmacista si arrovella la testa per cercare di capirne le motivazioni, ma alla fine conclude – avallato in ciò dal parere del postino – che si tratta di uno scherzo e che il tutto, probabilmente, sia il gesto di altri cacciatori che tentano di non far partecipare i due fedeli amici, il farmacista e il medico, al giorno di apertura della caccia. Ma la lettera si rivelerà poi autentica poiché il farmacista e il medico verranno trovati morti ammazzati la sera del 23 agosto 1964 dopo aver avuto una fruttuosa giornata di caccia: il farmacista colpito alle spalle, il medico al petto. I notabili discutono del “fattaccio” facendo riservate e silenziose ipotesi e giungendo al convincimento di aver individuato quanto meno il “mandante”, ma senza aver il coraggio farne apertamente il nome. Le indagini non porteranno a nessuna conclusione né alla individuazione di alcuno cui attribuire il duplice delitto. Solo il professore Paolo LAURANA, amico del medico ucciso, intraprende una sua indagine in base a degli elementi raccolti e sulla scorta di ragionamenti e discorsi fatti sull’argomento anche con i notabili del paese e con i familiari delle vittime. Dopo tempo giunge alla conclusione di aver individuato l’assassino e/o il mandante: fa l’errore di parlarne in paese anche con colui che egli ritiene il diretto responsabile degli omicidi. Un giorno incontra la moglie del medico che si reca nel capoluogo (forse il capoluogo di provincia:Agrigento, dove Laurana insegna), alla quale egli aveva avuto modo di esternare le sue perplessità e conclusione e a cui aveva riferito di un “dossier” che il marito avrebbe dovuto custodire gelosamente e che riguardava i misfatti e le tresche del cugino di lei: l’avvocato ROSSELLO, che il medico voleva denunciare; a questo proposito il dottor ROSCIO aveva incontrato un onorevole a Roma per fornirgli le prove – per una denuncia/scandalo – che indicavano l’avvocato ROSSELLO uomo di pochi scrupoli e di loschi affari. La donna gli riferisce di aver trovato il dossier e che andava nel capoluogo per ottenere le prove definitive per poi procedere alla denuncia: si danno appuntamento al caffè Romeris , nel capoluogo, per decidere sulle modalità da eseguire. La donna non andrà all’appuntamento e Laurana, dopo una lunga attesa, decide di far ritorno a casa e così si avvia verso la stazione. Per strada incontra un paesano (lo conosce, ma non ricorda il nome) che con la propria auto si ferma e gli offre un passaggio per ritornare in paese (si percepisce la sensazione che ciò sia stato predeterminato con l’intervento della donna, l’unica a sapere dell’appuntamento): dal quel momento del professore Laurana non se ne saprà più nulla (probabilmente giaceva in fondo ad una zolfara nelle vicinanze del paese). La scomparsa del professore, di cui i notabili del paese ne fanno gran parlare anche in maniera riservata (la diffidenza e l’omertà regna anche tra i medesimi notabili i quali però sentono il bisogno di sfogare ed esprimere le proprie sensazioni e congetture), viene definita come quella di Antonio PATO’ nel Mortorio (cioè durante la processione della Passione di Cristo). E in questo gran silenzioso parlare (vi è nel finale del romanzo un esagitato scambio di notizie e impressioni tra il notaio Pecorilla e don Luigi Corvaia e a cui interviene poi il commendatore Zerillo) il professore Laurana, che come tutti aveva individuato il responsabile dei due delitti e che a differenza di tutti avrebbe avuto il coraggio di farne il nome, viene così definito da don Luigi Corvaia: ” Era un cretino ”. E così con la scomparsa di Laurana, l’avvocato Rossello può continuare a svolgere i suoi loschi affari e può sposare la cugina Luisa Rossello, vedova Roscio, donna giovane, piacente, bella e ricca, anche con il consenso del loro zio: l’arciprete del paese.
5) Analisi dei personaggi
- Il postino del paese che consegna la “lettera anonima” al farmacista e che adotta ogni comportamento pur di conoscerne il contenuto e intromettersi nella vita privata del farmacista (il postino non se ne andrà fin quando il destinatario non gli confiderà il contenuto della lettera inducendolo poi ad attribuire ad essa la natura di un “semplice scherzo”, ma così non sarà).
- MANNO, il farmacista del paese. Egli è il destinatario di una lettera anonima che considererà, anche per le motivazioni che gli forniscono i paesani con cui ne parla e su cui comunque regna l’inerzia per nulla voler cambiare, un semplice scherzo. Egli però sarà vittima innocente e inconsapevole (gli spareranno alle spalle) per essersi trovato al momento dell’omicidio in compagnia della vittima designata.
- ROSCIO, il medico del paese (marito di ROSELLO Luisa). Egli è la vittima designata (gli spareranno al petto) dal mandante/assassino il quale, pur di raggiungere il suo scopo, non esita a porre in atto uno stratagemma (la lettera anonima) e ad uccidere anche un ignaro testimone innocente (il farmacista). Egli è in possesso di documenti ed elementi che comprovano che l’avvocato Rosello è immischiato in tresche e loschi affari, e per questo incontra un onorevole a Roma a cui vuole consegnare (ancora però non è deciso a farlo) le prove per una denuncia-scandalo; ciò gli costerà la vita.
- Don Luigi CORVAIA (è forse l’ufficiale postale del paese) che fa parte del circolo dei notabili del paese. E’ colui che alla fine del romanzo definisce il professore Laurana “un cretino”.
- Notaio PECORILLA (ha un figlio, Arturo, il quale manca di tatto e che in assenza del padre dice anche sproposito o altro anche di cattivo gusto). Il notaio, dopo la morte del professore, ed avendo capito che anche gli altri notabili hanno capito quanto realmente accaduto, invita nel suo studio don Luigi Corvaia con il quale sente il bisogno di sfogarsi e di comunicare tutte le notizie e i particolari di cui è venuto a conoscenza, notizie e particolari che il Corvaia sa già.
- Avvocato ROSELLO è nipote dell’arciprete del paese e cugino di Luisa Rosello, moglie del dott. Roscio. Egli sarà individuato dal professore Laurana il mandante della morte del farmacista e del marito della cugina. Grazie al muro di omertà, connivenza e vigliaccheria che regna nella gente del paese, egli sarà in grado di raggiungere i suoi scopi: uccidere il medico, eliminare le prove a suo carico, impedire ad altri di potergli arrecare danno, continuare nelle sue tresche e loschi affari, sposare la cugina.
- Professore Paolo LAURANA, amico del dott. Roscio, e insegnante di italiano e latino nel liceo classico del capoluogo. E’ colui che con il suo privato indagare riuscirà ad individuare il vero mandante dell’omicidio dell’amico dottore. Ma l’essere giunto a tali conclusioni certe e forse l’aver troppo espresso sia in pubblico dominio (parlando con i notabili e con lo stesso individuato mandante) sia con i parenti delle due vittime ed in particolare con la moglie del dottore ucciso, gli costerà la vita.
- L’onorevole ABELLO è un politico (l’avv. Rosello afferma essere coltissimo) che il prof. Laurana incontra nel Tribunale del capoluogo in compagnia dell’avv. Rosello e di tale RAGANA’, quest’ultimo un delinquente di Montalmo.
- Parroco della chiesa di S. ANNA, è colui che inconsapevolmente darà le giuste indicazioni al prof. Laurana su coloro che in paese leggono “L’Osservatore Romano” (la lettera anonima al farmacista era scritta con lettera ritagliate da tale giornale). Tipo ribelle, il parroco non va d’accordo con l’arciprete.
- Vi sono poi altri personaggi, tra notabili e non del paese, che intervengono in vario modo nel romanzo, ma nessuno con “spicco” tale da essere preso in buona considerazione al punto che, taluni, vengono indicati non con il nome bensì con una qualifica (segretario comunale, preside, cameriera, ecc…).
I vari personaggi che intervengono nella vicenda, a parte quelli marginali che non vengono ben individuati e/o chiamati per nome, sono di condizioni sociali medio-alti (notabili) e di buona cultura, ma quasi tutti dotati di una buona dose di omertà, prepotenza, vigliaccheria e voglia di non far cambiare le cose.
6) Ambientazione storica
Non appare ben definito un preciso periodo storico; sembrerebbe, comunque, riferirsi ad un periodo del ‘900.
7) Ambientazione geografica
Sicilia, un paese di provincia, probabilmente della provincia di Agrigento.

8) Stile e scelte linguistiche
Il registro è prettamente informale con inflessioni dialettali siciliane
9) Tecniche narrative
La focalizzazione è esterna ed il narratore è esterno
10) Tematiche principali
Il raggiungimento a qualsiasi costo dello scopo che il “prepotente” vuole raggiungere anche per mantenere vivo negli altri il senso della sua superiorità anche a dispregio del desiderio di giustizia.
11) Intenzione dell’Autore
Poiché il romanzo può definirsi di “denuncia”, con esso l’autore vuole far luce e richiamare l’attenzione su una terra (la Sicilia) e un popolo (i Siciliani) gravanti da una situazione insanabile: l’abbandono a se stessi, l’assenza di una difesa giudiziaria e il sottostare inerme ad un potere malavitoso che pensa solo a se stesso.
12) Commento e valutazioni
Romanzo intrigante che spinge la curiosità del lettore nell’individuare i vari personaggi citati e l’artefice (morale e materiale) del duplice omicidio. La lettura scorre facilmente e cattura il lettore permettendogli di partecipare alle indagini. Si rileva una marcata descrizione dell’ambiente siciliano nelle sue varie sfaccettature: omertà, curiosità, riverente e sottomesso rispetto e ossequio, ma anche amicizia.
Il romanzo mi è molto piaciuto anche perché mi ha consentito di iniziare la conoscenza di un mondo e di una cultura a me non familiare.

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Esempio



  


  1. maria

    sto cercando i riassunti dei capitoli del libro sciascia a ciascuno il suo

  2. maria

    riassunto di ogni capitolo