riassunto capitoli 18 e 19 Promessi Sposi

Materie:Riassunto
Categoria:Italiano
Download:390
Data:02.02.2006
Numero di pagine:2
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
riassunto-capitoli-18-19-promessi-sposi_1.zip (Dimensione: 3.82 Kb)
readme.txt     59 Bytes
trucheck.it_riassunto-capitoli-18-e-19-promessi-sposi.doc     21.5 Kb


Testo

Il diciottesimo capitolo inizia con la descrizione della perquisizione in casa di Renzo; in seguito viene comunicata la partenza di Attilio, che va a Milano dal conte zio, uomo di giustizia, per mettere una buona parola per il cugino don Rodrigo.
Intanto il Griso torna da Monza e va dal suo padrone: nella città ha scoperto il nascondiglio di Lucia; don Rodrigo, che aveva avuto l’intenzione di abbandonare l’impresa del rapimento, ci ripensa, rianimato dall’orgoglio.
Nel frattempo a Monza, Agnese e Lucia vengono a conoscenza delle terribili notizie su Renzo e sono disperate per la difficoltà di avere notizie precise. Ma il padre Cristoforo manda alle due povere donne un messaggero che, ogni settimana, le informa riguardo alle’0 novità.
Ma un giorno Agnese, non avendo ricevuto l’attesa visita del portatore d’informazioni, decide di tornare in paese; qui viene a sapere da fra Galdino che il suo "confessore" è stato trasferito a Rimini. Infatti lo zio conte, convinto da Attilio, fa in modo che il frate guastafeste venga trasferito lontano dalla provincia di Lecco, per salvare l’onore del nipote don Rodrigo, ma soprattutto per non infangare il proprio nome,

Il conte Attilio riesce nel suo intento: lo zio, amico di antica data del padre provinciale, lo invita a pranzo, dove, parlando di Madrid e della sua visita all’Escuriale e lasciando parlare il frate del cardinale Barberini (un cappuccino fratello del papa) riuscirà a convincere il religioso a parlargli un po’ di fra Cristoforo.
Passati in un’altra stanza per un colloquio più personale, il conte zio affronta l’argomento un modo indiretto. Prima di agire, il conte vuole conoscere il parere del religioso su fra Cristoforo; l’abile politico informa il padre provinciale del fatto che la “testa calda” protegge un fuggiasco di Milano e gli ricorda inoltre i trascorsi giovanili di fra Cristoforo.
Il padre provinciale ha già capito tutto, ma risponde come richiede la convenienza e costringe così il conte a venire al punto: il frate ha preso a cozzare con suo nipote...
Dispiaciuto, il religioso si incarica di prendere tutte le informazioni necessarie, ma il conte zio ha un altro parere: è meglio risolvere le cose senza fare chiasso. Sopire, troncare, ecco la soluzione adatta: allontanare padre Cristoforo.
A malincuore il padre provinciale accetta, ma in cambio vuole una dimostrazione di riguardo per i cappuccini: l’affare è concluso.
Così una sera, giunge al convento di Pescarenico un frate con un plico per il padre guardiano: dentro c’è l’obbedienza per cui padre Cristoforo dovrà andare a Rimini.
Don Rodrigo nel frattempo ha deciso di chiedere l’aiuto dell’innominato, uno scellerato di professione che si era meritato un bando; egli viveva per necessità in un castello isolato, lontano da tutti. Nonostante ciò, egli era tuttavia onnipresente nel milanese, dove era rispettato da tutti per timore e collegato con molti altri malfattori.

Esempio